Grido di allarme di Coldiretti: aumenti folli per frutta e verdura, troppe speculazioni
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Dalle mele alle patate, il presidente Trezzi rileva le tante difficoltà del periodo. Molte aziende ortofrutticole in crisi.
Dalle mele alle patate, l’aumento dei prezzi per i consumatori ad un tasso superiore di 40 volte quello dell’inflazione è un pericoloso segnale di allarme sullo sconvolgimento in atto sul mercato di frutta e verdura. Lo rileva Coldiretti Como e Lecco nel sottolineare che le difficoltà nelle esportazioni e la chiusura delle mense e dei ristoranti alimentano speculazioni con compensi che in molti casi non coprono neppure i costi di produzione degli agricoltori.
“E’ un fenomeno preoccupante per il territorio, perché a guadagnarci non è certo l’agricoltura che, anzi, già nelle prime settimane dell’emergenza ha dovuto fare i conti con ripetuti tentativi di speculazione, come nel caso del latte, coi tentativi di rimodulare il prezzo al ribasso mentre, in realtà, i consumi aumentavano” osserva Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti lariana. “Sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a marzo, si evidenziano al dettaglio nel carrello della spesa aumenti sulla frutta del 3,7%, con punte del 4% per le mele e del 4,1% per le patate, a fronte del dato medio sull’inflazione in discesa allo 0,1%”.
Secondo un’analisi Coldiretti/Ixè, quasi 4 aziende ortofrutticole su 10 sono in difficoltà anche per il cambiamento delle modalità di acquisto, con aumenti mensili di spesa variabili dal +14% per la frutta al +24% per gli ortaggi nei supermercati, che non hanno compensato le perdite per l’export e nella ristorazione.