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#iocimettolavita, i sindacati a tutela di sanitari ed amministrativi: le loro richieste

24 aprile 2020 | 17:12
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#iocimettolavita, i sindacati a tutela di sanitari ed amministrativi: le loro richieste
#iocimettolavita, i sindacati a tutela di sanitari ed amministrativi: le loro richieste
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#iocimettolavita, i sindacati a tutela di sanitari ed amministrativi: le loro richieste
#iocimettolavita, i sindacati a tutela di sanitari ed amministrativi: le loro richieste

Presentato un documento in cinque punti per sollecitare Regione ed Ats INsubria ad intervenire al più presto. “Rischio bomba ad orologeria per la fase due”

Il grido di allarme dei sindacati di Como: oggi Cgil, Cisl e Uil  – in un inedito incontro stampa via web – confermano la necessità di porre in atto ancora ulteriori misure per preservare il personale impegnato in questa grave emergenza: medici, infermieri, O.S.S., A.S.A. e pure tutto quello che lavora al settore amministrativo. Il virus sta causando tanti problemi compreso il personale tecnico e amministrativo che operano nelle ASST, ATS, RSA, RSD nonché tutti gli addetti del settore socio-assistenziale, che mettono a nostra disposizione non solo le competenze professionali, ma anche la loro stessa vita. E così le sigle sindacali hanno lanciato la campagna #iocimettolaVita indirizzata a Regione Lombardia e Ats Insubria. I rappresentanti sindacali rimarcano la richiesta di cose concrete in vista dell’avvio della Fase due dell’emergenza sanitaria. Altrimenti – spiegano – il rischio di una bomba ad orologeria è dietro l’angolo

Questi gli obiettivi che i sindacati chiedono a Regione ed Ats Insubria

1. Riorganizzare le realtà lavorative in maniera adeguata alla gestione dell’emergenza;
2. Fornire al personale idonei Dispositivi di Protezione Individuale;
3. Procedere alla definizione di un programma per effettuare i tamponi a tutti gli operatori e gli ospiti/pazienti come da note già trasmesse;
4. Messa a disposizione di alloggi per il personale sanitario, utili a garantire condizioni di vita tali a prevenire la diffusione del contagio;
5. Chiediamo che nelle RSA più colpite sia inviato personale specializzato dall’esercito, dalla CRI o della protezione civile.