Consigli su come operare sicuri sulle piattaforme di trading online

2 maggio 2020 | 00:29
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Consigli su come operare sicuri sulle piattaforme di trading online

Negli ultimi anni il processo che collega la vita reale a quella online è diventato sempre più radicato e addirittura ingombrante. 03: il virtuale, le piattaforme web. E proprio in questo campo è fondamentale affidarsi a broker o piattaforme di trading.

Ma come potersi avvicinare a questa materiale senza rischiare truffe o spiacevoli sorprese? Come distinguere le piattaforme di trading legali e affidabili, ad esempio etoro webtrader, da quelle che invece sono da evitare? Proviamo in queste righe a fornire alcuni consigli su come operare sicuri sulle piattaforme di trading online.

Le regole fondamentali per il trading online

Come è possibile stabilire se una piattaforma di trading online è affidabile oppure no? Esistono quattro regole di base che ricoprono un’importanza notevole per chiunque si relazioni con questo mondo, in particolare se non si tratta di un esperto. Si tratta di quattro concetti fondamentali, dai quali una piattaforma sicura è caratterizzata e non può prescindere: regolamentazione, popolarità, pagamenti e servizio clienti. Spieghiamo rapidamente che cosa si intende per ognuno di questi punti.

Cominciamo dunque con la Regolamentazione, che è strettamente collegata con la legalità – o viceversa l’illegalità – di un broker o di una piattaforma. Partiamo da questo presupposto: per operare in Italia, un broker deve necessariamente essere regolamentato. Ovvero? Questa definizione significa che il broker in questione deve essere autorizzato e monitorato da un ente istituzionale regolatore, riconosciuto e operativo a livello europeo.

Ma non solo: esiste infatti un’altra condizione necessaria perché la piattaforma rientri appieno nella legalità. Le società che gestiscono i broker devono infatti essere iscritte anche al registro Consob, che altro non è se non il registro della Commissione Nazionale per le Società in Borsa. Questa ha il compito di vigilare i mercati finanziari, e dunque svolge un ruolo determinante per quanto riguarda l’aspetto legale.

Il secondo parametro che abbiamo citato è la Popolarità, e risponde ad un meccanismo piuttosto semplice: se ci troviamo di fronte ad un broker o una piattaforma di cui non abbiamo mai sentito parlare, nel dubbio è sempre meglio evitarli. Per quale motivo? Perché solitamente, un broker rinomato rappresenta un contatto sicuro, che si è costruito una certa notorietà nel tempo e non può dunque operare in modo illegale.

Il terzo aspetto citato sono i Pagamenti: sostanzialmente, una piattaforma di trading affidabile deve anche pagare, ed essere disponibile a farlo nel momento in cui lo desideriamo. Una piattaforma che possa definirsi affidabile non ci darà problemi né in fase di deposito, ma nemmeno in quella di prelievo: deve garantire una totale fluidità. Infine, il Servizio Clienti: anche questo deve essere un servizio garantito, segnalato ed utilizzabile in maniera semplice in qualsiasi momento, da parte di piattaforme che operano nella legalità.

Un’ulteriore conferma: una buona VPN

Una verifica in più, per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza, consiste nel controllo della rete su cui la piattaforma “viaggia”. Sostanzialmente, una delle opzioni assolutamente preferibili è la VPN, acronimo di Virtual Private Network (Reti Virtuali Private). Di che cosa si tratta? Sono sostanzialmente reti di telecomunicazioni private che trasportano i messaggi degli utenti sfruttando le reti pubbliche, come se si trattasse di una gigantesca rete LAN basata su instradamento IP.

Perché l’utilizzo di una VPN può farci stare più tranquilli? Perché per loro stessa natura, queste reti curano in maniera molto più elevata la sicurezza: “girando” su reti pubbliche devono giocoforza prestare un’attenzione massima alla protezione della privacy degli utenti. Per farlo utilizzano solitamente i meccanismi di autenticazione a tre fattori, così composti: “qualcosa che sai” (tutti quegli identificativi come le password o i PIN), “qualcosa che hai” (quei simboli che possono essere letti da un computer come per esempio le smartcard) e “qualcosa che sei” (elementi quali le impronte digitali o la retina). Combinando questi elementi, il risultato è un codice di sicurezza estremamente complesso da violare.