E’ morto Ezio Bosso. Nel 2016 entusiasmò il Sociale con un concerto indimenticabile

15 maggio 2020 | 12:33
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E’ morto Ezio Bosso. Nel 2016 entusiasmò il Sociale con un concerto indimenticabile
E’ morto Ezio Bosso. Nel 2016 entusiasmò il Sociale con un concerto indimenticabile
E’ morto Ezio Bosso. Nel 2016 entusiasmò il Sociale con un concerto indimenticabile

Quattro anni fa di questi tempi in molti avevamo ancora nelle orecchie e nel cuore quel pianoforte che suonava melodie deliziose accarezzato da Ezio Bosso, scomparso nella notte a 48 anni, sopraffatto dalla malattia neurodegenerativa che gli era stata diagnosticata nel 2011 e che aveva combattuto con la musica. “La musica è una fortuna e io sono fortunato”, chiuse così il concerto al Teatro Sociale di Como il 6 maggio 2016 davanti ad una sala gremita in una standing ovation grata a quel grande artista, portatore di un’umanità straordinaria. E di un’educata ironia che esercitava, prima di tutto, su se stesso come nella presentazione del concerto comasco.

A dare notizia della morte di Bosso è stato il Corriere della Sera, scioccando l’intero Paese. Ezio si definiva un pianista per caso, quasi come se quel suo genio fosse sempre stato nascosto dentro di lui ed emerso senza avvisare.

La sua popolarità assoluta arriva nel 2016 quando arriva sul palco del Festival di Sanremo a seguito dell’invito da parte di Carlo Conti. Un ospite d’onore che ha incantato il pubblico con il brano “Following a Bird”, composizione epica contenuta nell’album The 12th Room. Dopo questa esibizione il suo nome e il suo brano raggiungono i primi posti delle classifiche, facendolo diventare noto a tutto il grande pubblico.

Di lui, del suo grande talento e della sua forza di volontà, mi aveva tanto parlato ancor prima l’amico Stefano Tura, corrispondente Rai a Londra dove anche Bosso viveva da qualche anno. Stefano l’aveva intervistato ed era rimasto colpito da quell’uomo ardimentoso nonostante la malattia diagnosticata a seguito dell’intervento per il cancro al cervello. Tura non si capacitava che un talento come Bosso non fosse minimamente conosciuto al grande pubblico e nemmeno da me che lavoro in una radio. Infatti l’unica cosa che mi fece suonare un qualche campanello fu il passato di Ezio Bosso nel gruppo ska degli Statuto di Torino. Tanto mi bastò per chiedere all’amico giornalista di mettermi in contatto per realizzare a mia volta un’intervista cosa che non si concretizzò per un improvviso aggravarsi delle condizioni di salute di Bosso. Peccato non essere riuscito a parlare con lui.

L’ultimo lavoro del compositore è stato un omaggio a Claudio Abbado con l’album “Grazie Claudio”. Oggi diciamo “Grazie Ezio”, genio indiscusso che sicuramente resterà indelebile negli anni a venire grazie alla sua musica.

Lorenzo Canali