Fallimento di Campione, la Procura chiude il cerchio: 19 indagati per abuso e falso




Le conclusioni del Pm capo di Como per il crack di casa da gioco e comune. Chiamati in causa anche gli ex sindaci.
Indagini concluse per l’inchiesta sul crack di Campione d’Italia: diciotto indagati, più la società Casinò di Campione Spa. La procura di Como, tramite la Guardia di Finanza, ha notificato nelle scorse ore l’avviso di chiusura indagini ad amministratori, ex amministratori, funzionari e professionisti coinvolti a vario titolo nelle vicende campionesi.
“I reati contestati – spiega il procuratore capo di Como Nicola Piacente in una nota – coprono un arco temporale dal 2013 al 2018 e riguardano la gestione del Comune di Campione d’Italia (per il quale è stato dichiarato il dissesto il 07/06/2018) e la gestione della società Casinò di Campione Spa (dichiarata fallita, successivamente alla dichiarazione di dissesto del Comune-unico azionista della Spa, nel luglio 2018 con sentenza del Tribunale di Como, successivamente annullata dalla Corte di Appello di Milano)”.
Le accuse sono di abuso in atti d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e falso in bilancio. Tra gli indagati figurano ex amministratori della piccola enclave italiana in Ticino come i sindaci Salmoiraghi e Piccaluga e molti altri ex assessori e tecnici comunali.