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Il Coronavirus si porta via Giulio Giorello, filosofo e scienziato, grande amico di Como

16 giugno 2020 | 10:06
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Il Coronavirus si porta via Giulio Giorello, filosofo e scienziato, grande amico di Como

Scomparso a 75 anni il filosofo e matematico Giulio Giorello, già docente emerito all’Universitò dell’Insubria e vicino alle istituzioni culturali di Como

Filosofo, accademico ed epistemologo italiano, classe 1945, è purtroppo mancato ieri Giulio Giorello, lasciando come ultimo testo la testimonianza della battaglia condotta nei mesi scorsi contro questo tremendo virus, il Covid-19, le cui conseguenze sono state, per lui, purtroppo fatali.

Laureato prima in filosofia e poi in matematica, insegnò Meccanica Razionale presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pavia e alla Facoltà di Scienze presso l’Università degli Studi di Catania, poi Scienze Naturali presso l’Università dell’Insubria e il Politecnico di Milano. Collaborò, inoltre, alle pagine culturali del Corriere della Sera e vinse la IV edizione del Premio Nazionale Frascati Filosofia 2012.

Ma la città di Como lo ricorda per le sue partecipazioni, puntuali e preziose, alle manifestazioni culturali più importanti: Parolario, il Festival della Luce Lake Como – in qualità di membro della commissione scientifica della Fondazione Volta e in particolare del comitato scientifico del Festival e grande estimatore di Alessandro Volta – il Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, in qualità di membro della giuria. Una presenza costante e fedele, a testimonianza della sua passione per la cultura, la divulgazione e la partecipazione.

Divulgatore poco convenzionale e molto apprezzato, nel 2010 aveva aperto Parolario parlando di lussuria e di come questo peccato venga interpretato in modo diverso se si parla di Dante o di Shakespeare; poi, nel 2012, aveva coraggiosamente affrontato il tema del tradimento, cogliendone da un lato gli aspetti di malafede ma rinvenendo anche una sorprendente e provocatoria dimensione epica. Come membro della commissione scientifica della Fondazione Volta considerava il fisico comasco un vero e proprio modello, una figura che, ancora oggi, riveste una grandissima importanza e va valorizzata; così come andrebbero valorizzati maggiormente gli studi scientifici, ai quali, purtroppo, ancora molta gente guarda con diffidenza se non addirittura ostilità. Giulio Giorello si è sempre prodigato affinché l’educazione scientifica, tema chiave per una nuova e più critica formazione delle coscienze, venisse divulgata specialmente alle nuove generazioni; considerava inoltre auspicabile l’abbandono della contrapposizione fra cultura umanistica e cultura scientifica e, come nello spirito del Festival della Luce Lake Como, lavorava affinché trovassero sempre maggiori punti di incontro. I temi del cambiamento e delle relazioni fra studi apparentemente diversi hanno accompagnato tutta la sua lunga e brillante carriera, attraverso una visione che ha avuto il potere di sorprendere e rivoluzionare.

Membro della giuria del Premio Internazionale di Letteratura città di Como, così lo ricorda il presidente, Dott. Giorgio Albonico:

Giulio Giorello faceva parte della giuria del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como e credo che insieme al Dott. Edoardo Boncinelli abbia elevato la qualità già molto alta dei giurati, in particolare rapporto alla cultura scientifica; Ha contribuito a diffonderla, opera grandemente meritoria considerandone la carenza. Le volte che ho avuto modo di parlare con lui ho colto sempre una sottile vena ironica e una intelligenza non comune. Era attento e pesava ogni parola che pronunciava. Si capiva che era un uomo libero, non apparteneva a nessuna Chiesa; era lontano da quei condizionamenti mentali che ci incatenano alla ovvietà e alle convenzioni banali. Sapeva essere disincantato tanto che non temeva né trovava riduttivo per un intellettuale quale era citare Tex Willer sapendo di trovare in me un altrettanto estimatore del ranger. Credo che anche nel premio faremo qualcosa per omaggiarne la memoria”.

Un filosofo che, nella sua genialità, sapeva passare da Topolino a Joyce, raccontando di quel “calderone” che utilizzavano entrambi per costruire le trame dei loro personaggi, talvolta reinventandoli in maniera geniale; specialmente in Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie, Giorello aveva identificato e valorizzato un’operazione culturale di grande respiro per le nuove generazioni. La scomparsa di questo grande pensatore lascia dietro di sé un forte senso di perdita.

Sabrina Sigon