Italian Soundtracks, il nuovo progetto di Irina Solinas

Sbarca sulla piattaforma Patreon “Italian Soundtracks, un patrimonio di suoni”, la residenza artistica non convenzionale della violoncellista e compositrice comasca Irina Solinas
Ci sono tradizioni che abbracciano grazie a un’esperienza sensoriale capace di recuperare forme di comunicazione primordiale, lontane dai luoghi comuni che troppo spesso caratterizzano la musica italiana. Questo è solo uno dei presupposti da cui è partit,a il 15 giugno, sulla piattaforma internazionale Patreon, il nuovo progetto dal titolo Italian Soundtracks, un patrimonio di suoni della violoncellista e compositrice comasca Irina Solinas, un viaggio attraverso la penisola alla scoperta delle sue armonie, che si concluderà il 15 luglio con un grande evento in esclusiva per tutti i sostenitori.

Sono molti gli artisti italiani coinvolti nel progetto, eccellenze provenienti dal mondo della musica, tra cui Andrea Piccioni, Davide Ambrogio, Pippi Dimonte, Pierfrancesco Mucari, della danza, come la danzatrice, coreografa e insegnante Emanuela Tagliavia, dell’arte e della fotografia, quali Silvia Re, Andrea Rum e Davide Santi, che lavoreranno virtualmente, fianco a fianco, in una vera e propria residenza artistica per dare vita ad alcune performance inedite di grande impatto riservate ai Patrons (mecenati), alternate ad approfondimenti, interviste e racconti a cura della scrittrice Francesca Scotti, contenuti gratuiti attraverso i quali si potranno conoscere i protagonisti, i luoghi e i paesaggi suggestivi di cui l’Italia è ricca. L’ obiettivo è quello di riscoprire la musica come rituale di appartenenza e il musicista come artigiano, capace di cesellare note e forme, in una ricerca che si fa necessaria e costante.
https://youtu.be/A2vx366nmWA
ITALIAN SOUNDTRACKS, UN PATRIMONIO DI SUONI – GLI APPUNTAMENTI
Il secondo appuntamento si terrà sabato 27 giugno, con la pubblicazione, su https://www.patreon.com/irinasolinas, del video Lu munnu bellu, una nuova interpretazione del brano di tradizione musicale italiana, scritto dai fratelli siciliani Enzo e Lorenzo Mancuso, rivisitato dai solisti di Italian Soundtracks, Irina Solinas (violoncello), Andrea Piccioni (percussioni), Davide Ambrogio (voce e strumenti della tradizione), Pippi Dimonte (contrabbasso), Pierfrancesco Mucari (saxofoni e marranzano) e arricchito dalle immagini del fotografo Andrea Rum.

«Lu munnu bellu è un brano straordinario dei Fratelli Mancuso contenuto nel disco Trazzeri – ha commentato il cantante e polistrumentista Davide Ambrogio – È stata la mia prima scelta nel momento in cui Irina Solinas mi ha chiesto di pensare un canto in grado di sintetizzare un’identità ed un significato forte. Il suono ed il testo del brano riflettono, a mio avviso, l’esigenza di questo preciso momento: la voglia di condivisione, di contatto, di comunione espressa attraverso un grido di speranza».
«Sono molto affezionato agli autori di questo brano, due straordinari autori e interpreti siciliani – ha raccontato il percussionista Andrea Piccioni – che utilizzano una modalità di canto arcaico oramai quasi scomparso, da loro proiettato all’interno di altre musiche, proprio come tenta di fare Italian Soundtracks. Il brano è molto interessante ed ha una matrice tradizionale e popolare alla quale ci stiamo relazionando con rispetto e fantasia, cercando di immaginare questi territori secondo le nostre corde e ambizioni. Il lavoro fotografico a commento del brano si sposa perfettamente ad esso, gli scatti sono vivi e in azione, esprimono una potenza incredibile. Questa esperienza della pandemia ci ha insegnato che siamo tutti connessi l’uno all’altro e collegati al mondo in cui viviamo, e questo va riportato anche nelle arti. Il recupero delle tradizioni non deve essere di pura adorazione, ma va mantenuto vitale. Il fuoco va costantemente alimentato».
«Le immagini della galleria non rappresentano ciò che il testo recita – ha dichiarato il fotografo e musicista Andrea Rum – tuttavia ne evocano le emozioni; le diverse sfumature di “bello”, sganciato da una lettura filosofica classica del bello disinteressato e formale, assumono qui declinazioni racchiuse in una sfera di esistenzialismo, conferendo alla solitudine, alla tempesta, alla tradizione e all’impermanenza il valore di “bello”».

Si proseguirà il 4 luglio con una session di improvvisazione, guidata da Davide Ambrogio in collaborazione con il progetto United Sounds in the Dark scritto e ideato dall’art director Silvia Re e Francesca Scotti e l’11 Luglio con una prima assoluta, la composizione originale Meriggio di Pierfrancesco Mucari, immagini a cura del fotografo Davide Santi.
ITALIAN SOUNDTRACKS, UN PATRIMONIO DI SUONI – COME FUNZIONA
Per quattro settimane, dal lunedì al giovedì verranno caricati, sulla piattaforma Patreon, interviste e approfondimenti in libera fruizione, mentre ogni sabato, per i Patrons, cioè coloro che acquisteranno il biglietto da 20 euro, si potrà accedere ad un video esclusivo. Con lo stesso biglietto, sarà possibile visionare i quattro video esclusivi e partecipare all’evento finale del 15 luglio. Collegandosi al link https://www.patreon.com/irinasolinas si verrà indirizzati alla pagina di Irina Solinas & MAME, sulla quale si potranno seguire tutte le tappe del progetto Italian Soundtracks, un patrimonio di suoni e sarà sottoscrivibile il biglietto per usufruire dei contenuti in esclusiva.
ITALIAN SOUNDTRACKS, UN PATRIMONIO DI SUONI – I PROTAGONISTI
Irina Solinas, violoncello – Lombardia
Andrea Piccioni, percussioni – Lazio
Davide Ambrogio, voce e strumenti della tradizione – Calabria
Pierfrancesco Mucari, saxofoni, marranzani ed elettronica – Sicilia
Pippi Dimonte, contrabbasso – Basilicata
Irina Solinas è una violoncellista e compositrice comasca. Ha conseguito la laurea triennale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e la laurea biennale in musica da camera al Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara. Il percorso di compositrice e interprete di musica per il teatro e per il cinema ha visto nascere collaborazioni preziose in armonia tra le arti. Tra le altre, è indispensabile menzionare la fortunata produzione di film d’arte in collaborazione con Sky e il Ministero della Cultura Italiana. Selezionata, nel 2017, per partecipare al Silkroad’s Global Musician Workshop (USA), ha tenuto concerti in Canada, America, Medio Oriente e Cina. Nel 2018, accolta sul palco del 17° Western China International Fair dal Maestro Wu Tong, ha rivestito il ruolo di ambasciatrice della cultura italiana in Cina. Dal 2016, è ideatrice e direttore artistico di MAME – Mediterranean Ambassadors Music Experience, un progetto culturale di ampio respiro internazionale nato dall’incontro tra sonorità, timbri e colori del Mediterraneo, terra di mezzo lungo le nuove Vie della Seta. Quest’anno, Irina Solinas ha ricevuto l’onorificenza di Gran Sapiente di Palazzo Marino di Milano, attribuendo al progetto MAME il ruolo di portavoce e referente della cultura musicale internazionale.

Andrea Piccioni, nato a Roma, è considerato tra i massimi esponenti a livello mondiale dell’arte dei tamburi a cornice. Ha studiato con grandi maestri italiani, europei, persiani, turchi, indiani e statunitensi, grazie ai quali ha sviluppato una straordinaria capacità di muoversi attraverso i generi e gli stili musicali, rielaborando il linguaggio sul tamburello e sui tamburi a cornice in una modalità personalissima, al contempo virtuosa ed espressiva. Tiene regolarmente workshop e masterclass in prestigiosi festival internazionali, ha partecipato a diverse produzioni teatrali in Italia e all’estero, tra cui, nel 2008, a “Edipo e la Pizia” per la regia di Lucia Poli, con Lucia Poli e Giorgio Rossi. È autore del primo manuale didattico per tamburello dal titolo “Il tamburello italiano” edito nel 2006 dalla rivista Ritmi (ex “Percussioni”) e, in collaborazione con il maker tedesco Anklang Musikwelt, ha realizzato due differenti modelli di “Tamburello Andrea Piccioni Signature”. Tra le sue collaborazioni musicali di rilievo è necessario menzionare artisti del calibro di Bobby McFerrin, Paul McCandless, Dónal Lunny, Gianluigi Trovesi e Luciano Biondini. È presidente dell’associazione per lo sviluppo e la diffusione dei tamburi a cornice Frame Drums Italia, che organizza, nelle Marche, l’annuale International Frame Drums Festival, di cui Andrea è direttore artistico.
Davide Ambrogio è un cantante e polistrumentista calabrese cresciuto a Cataforìo, piccola frazione di Reggio Calabria e poi trasferitosi a Roma. Dopo lo studio e l’apprendimento di alcuni strumenti moderni e tradizionali ha deciso di concentrarsi sullo studio del canto, sulla tecnica ed in particolare sull’estetica del canto di tradizione orale. Ha collaborato con vari artisti della scena musicale nazionale ed attualmente è impegnato con lo spettacolo in solo “Evocazioni e Invocazioni”, “LinguaMadre” produzione originale promossa da Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, Premio Andrea Parodi di Cagliari e dal festival Mare e Miniere, e “Ô Sud!”, spettacolo musicale sulle polifonie di tradizione orale italiane a cura di Xavier Rebut. Ha partecipato come musicista a importanti rassegne e festival in Italia, Francia, Belgio e Polonia, tra cui SponzFest, Musicultura, Premio Parodi, Mare e Miniere, Les Suds d’Arles, Le Plancher, Festival du Cinema Mediterraneé e Radio Krakow.

Pierfrancesco Mucari è musicista, compositore, insegnante di musica, assistente alla regia nell’Opera lirica, direttore artistico e tecnico strumenti a fiato. Ha iniziato a suonare il basso elettrico a 15 anni, appassionandosi alla new wave degli anni Ottanta, per poi intraprendere lo studio del sassofono, diplomandosi al conservatorio di Vibo Valentia. Ha studiato privatamente con Orazio Maugeri e Salvatore Bonafede, ha viaggia negli Usa e a Boston per approfondire i suoi studi con George Garzone e Hal Crook. Ha suonato con l’orchestra sinfonica del Teatro Vittorio Emanuele di Messina ed ha partecipato, come compositore ed esecutore, al concept album On War per la etichetta Amiranirecords, accanto ad importanti musicisti dell’avanguardia musicale contemporanea. In Italia ha proseguito l’apprendistato a Pavia presso il laboratorio di Gianni Mimmo, importante figura internazionale, sia come tecnico che come sassonista e compositore. Ha collaborato con musicisti di grande livello, come Salvatore Bonafede, Orazio Maugeri, Dino Rubino, Daniela Schachter, Gianni Gebbia, Giancarlo Parisi, Roberta Gulisano, Pippo Barrile, Andrea Piccioni, Giovanni Mattaliano e Gianni Mimmo. Oggi è titolare del laboratorio Officinafiato, specializzato in saxofoni, clarinetti e flauti.
Giuseppe “Pippi” Dimonte è un bassista, contrabbassista e compositore nato a Bernalda, in provincia di Matera, dove ha intrapreso gli studi classici. Trasferitosi a 19 anni a Bologna per proseguire in ambito jazz al Conservatorio Martini, viene chiamato a far parte dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori diretta da Franco Piersanti, per uno spettacolo con il regista Nanni Moretti. Ha collaborato con musicisti di fama internazionale quali Antoine Boyer, Sebastien Ginieux, Adrien Moignard, Tolga During, Nilza Costa, Fabio Curto, Teodosii Spassov e Tchavolo Schmitt. Nonostante la giovane età (classe 1991) ha suonato in club, festival e teatri nazionali e internazionali e ha pubblicato quattro album, “Morning Session” (FonoFabrique, 2014), “Hieronymus” (FonoFabrique, 2016), “Trio Mezcal” (2018) e “Majara” (2020). Il suo linguaggio è poliedrico e ricco di suggestioni, fra i tanti riconoscimenti e recensioni la rivista jazz americana “Bird is The Worm” lo ha citato fra i più promettenti contrabbassisti non statunitensi della scena jazzistica internazionale.