Letteratura, scienza, economia, arte, cinema, da sabato gli incontri d’autore di Zelbio Cult






Otto appuntamenti tra luglio e agosto condotti da Armando Besio. Tra gli ospiti Ernesto Galli Della Loggia, Gino e MIchele, Stefano Feltri
Torna Zelbio Cult, la rassegna estiva di incontri d’autore, che sfida l’emergenza Covid e che non si piega allo streaming; in presenza, su prenotazione, anche quest’anno sul palcoscenico salgono otto protagonisti della letteratura, dell’arte, del giornalismo, della scienza e del cinema invitati a dialogare con il pubblico nel teatro comunale di Zelbio, il suggestivo paese di 200 abitanti a 800 metri di altezza tra i monti e i boschi che guardano il lago di Como.
Il curatore Armando Besio, con gli amici del Comitato cultura di Zelbio, e con il sostegno della Pro Loco e della Biblioteca comunale ha sfidato le difficoltà del momento costruendo un ricco calendario anche per questa XIII edizione.
– Dottor Besio per gli americani il 13 è un numero sfortunato, per altri popoli esattamente il contrario, in Tibet è segno di grande prosperità. A Zelbio, che è un piccolo Tibet Lariano, 13 indica l’edizione 2020 di Zelbio Cult. Visto tutte le complicazioni del periodo ha valutato se saltarla a piè pari come gli alberghi saltano la camera n.13?
Non ci ho pensato perché non ci credo. Se proprio devo farlo, spero che abbiano ragione i tibetani

Dunque nè superstizione nè epidemia fermano quello che molti definiscono un piccolo miracolo e che, più prosaicamente, è opera delle relazioni che Besio ha coltivato nei suoi tanti anni nella redazione cultura di Republica. Il festival Zelbio Cult si è affermato come un palcoscenico di incontri originali, colti e divertenti, invitando protagonisti del mondo culturale, mischiando i generi e giocando con le contaminazioni. Gli incontri di questa XIII edizione saranno quindi tutti dal vivo, come da tradizione, con l’accortezza del distanziamento delle sedute all’interno del teatro e, laddove il tempo lo consentirà, nello spazio all’aperto. Però, in ottemperanza alle disposizioni governative e per evitare sovraffollamenti, è necessario prenotare sul sitowww.zelbiocult.itper ciascun appuntamento.
Il Festival si apre sabato 11 luglio con una serata dedicata al tema “scuola”, al centro di accese discussioni politiche, e non solo, in questi mesi di chiusura forzata degli istituti scolastici, con la didattica a distanza diventata il nuovo “mantra” e l’apertura ancora incerta a settembre: Ernesto Galli della Loggia, tra i più illustri storici italiani, professore universitario, saggista ed editorialista de “Il Corriere della Sera”, ne parla partendo da “L’aula vuota – Come l’Italia ha distrutto la sua scuola” (Marsilio), saggio polemico, accorato e appassionato. Paragonare la scuola di qualche decennio fa a quella di oggi è uno sterile esercizio di nostalgia? O è forse l’unico vero modo per capire la più grande crisi della mediazione, la scomparsa dei corpi intermedi, che il nostro Paese abbia mai attraversato? Come si collega il declino di ogni autorevolezza alla deriva delle istituzioni? Tra memoria personale e analisi storica, Ernesto Galli della Loggia rilegge e racconta la parabola discendente di quello che per anni è stato un sistema d’istruzione invidiabile. Senza cadere nelle semplificazioni, l’autore affronta il tema con una prospettiva storica, ricostruendo le vicende della scuola dall’Unità a oggi, e aprendosi per una serie di considerazioni sulla situazione attuale.

Si prosegue sabato 18 luglio con il tradizionale appuntamento con l’arte: Giovanni Agosti, storico dell’arte e critico d’arte, professore di Storia dell’Arte Moderna all’Università statale di Milano e curatore di importanti mostre, racconta “Il gran teatro montano” del Sacro Monte di Varallo.
Si continua sabato 25 luglio con Andrea Kerbaker: “Una Kasa piena di libri. Come vivere felici in compagnia di 30.000 (e più) volumi” sintetizza la passione e l’amore per le pagine stampate di questo bibliofilo, autore apprezzato di opere di saggistica e di narrativa tradotte in vari paesi, instancabile animatore della vita culturale milanese.
– Kerbaker ci racconterà come i libri fanno la felicità. Quanto ci è stata d’aiuto la lettura nel periodo appena trascorso?
Credo che per molti sia stata di grande aiuto. Per me di sicuro. Essendo in pensione e chiuso in casa, avevo davvero tanto tempo libero. Che ho cercato di organizzare, per non disperderlo. Cosi, il primo mese ho riletto l’inferno di Dante. Un canto al giorno, lettura, studio, rilettura, ascolto su YouTube (dove si trova la Commedia letta, benissimo, da Vittorio Gassman). Delirio da secchione, penserà qualcuno. Invece no. Esperienza straordinaria.
– Gino e Michele presenteranno a Zelbio Cult “Il Formichetti”, un dizionario delle risate che va dal 1990 al 2020. Posso chiederle che cosa la fa ridere e se risate e cultura possono stare insieme?
Sono cresciuto coi fumetti dei Peanuts e di Mafalda, da grande ho imparato ad amare Achille Campanile, Ennio Flajano, Woody Allen. E mi divertono anche mister Bean e Checco Zalone. Si, la risata, se intelligente, può essere cultura. Le oltre 7000 battute raccolte nel “Formichetti” sono anche uno spaccato della società in cui abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni
Una serata all’insegna dell’allegria quella di sabato 1 agosto con “Il Formichetti. Dizionario delle Formiche 1990-2020”. Luigi (Gino) Vignali e Michele Mozzati, autori televisivi e teatrali, scrittori satirici, curatori ed editori della popolare agenda-diario-libro “Smemoranda”, raccontano trent’anni di umorismo in 7820 battute raccolte nella più divertente delle enciclopedie.
Per la prima volta a Zelbio sabato 8 agosto è una serata all’insegna della scienza: Guido Barbujani, professore di Genetica all’Università di Ferrara, ha lavorato alla State University of New York a Stony Brook, alle Università di Londra, Padova e Bologna, ed è uno dei più importanti genetisti italiani. Con il saggio “Sillabario di genetica per principianti” (Bompani) ci offre gli strumenti per capire temi che riguardano tutti noi: malattie, predisposizioni, ricostruzioni della nostra storia e OGM. Mai come quest’anno, con tanti studiosi, medici e professori che hanno affollato i media e gli studi televisivi, si sente l’esigenza di comprendere meglio la scienza, affidandosi a chi la sa raccontare.
Sabato 15 agosto si parla di una delle imprese più memorabili del Novecento, nei primi anni Sessanta: il traforo del Monte Bianco, inaugurato nel 1965. Sara Loffredi lo racconta nel suo romanzo “Fronte di scavo” (Einaudi), sabato 22 agosto si prosegue parlando di Economia e di attualità politica con Stefano Feltri ex vice direttore de “Il Fatto quotidiano”, scelto lo scorso maggio come direttore di “Domani”, il nuovo quotidiano fondato da Carlo De Benedetti che arriverà in edicola e online a settembre.
Sabato 29 agosto la serata di chiusura della manifestazione è legata al cinema e alla figura di Federico Fellini: Cristina Battocletti, scrittrice e giornalista dell’inserto culturale domenicale de “Il Sole 24Ore”, critica cinematografica, ci racconta uno dei più celebrati registi italiani di tutti i tempi, a 100 anni dalla sua nascita.
– Un Festival così strutturato e interessante non può che concludersi con un grande maestro, in questo caso Fellini. Lei Besio è molto legato al paesino di Zelbio. Qual è il suo personale Amarcord di questo luogo?
Le estati con gli amici, che sono ancora quelli di allora, le gite sui monti che guardano il lago, le mangiate di polenta uncia, le partite a tennis, le canzoni cantate insieme, il fuoco nel camino nelle sere invernali, un senso di vitalità e serenità che ha sempre accompagnato i miei giorni zelbiesi. E il primo bacio (vero) a una ragazza. Avevo 16 anni, lei 14, era una sera, non ricordo se c’era la luna, ma ricordo perfettamente che eravamo sdraiati con qualche impaccio e molta emozione tra le ortensie di un giardino del paese.

Armando Besio, genovese di nascita, legato a Zelbio dalle radici della famiglia materna, anche quest’anno dialogherà con gli invitati di Zelbio Cult e favorirà la conversazione con il pubblico nel piccolo teatro. Come perfetti padroni di casa, Armando e gli altri 199 zelbiesi, accoglieranno gli ospiti in un paese piccolo, ma con le finestre che si affacciano su un mondo infinito.