5 trattorie per pranzo e cena all’aperto nella bassa Brianza comasca




Non solo il lago, mangiare all’aperto anche in Brianza sotto un cielo di stelle
Ci sono il lago e le montagne che lo circondano nelle mete estive di chi vuole abbinare natura , relax e una “bella mangiata”. Ma, volgendo lo sguardo di 180 gradi, anche la Brianza, se la giornata non è troppo afosa, riserva freschi tavoli all’aperto, magari sotto un pergolato o il portico di una trattoria di campagna, oppure all’ombra dei platani in un’osteria su un lieve declino collinare. Perchè, la Brianza è tutt’altro che terra piatta. Mascherate da una urbanizzazione senza eguali in Europa, ci sono le colline che hanno dato il nome al territorio tra il lago di Como e Milano, da brig che in celtico significa altura, poi diventato brich o bricch infine a Brianza. In provincia di Como i territori brianzoli sono, quello che segue il corso del Lambro fino ad Asso (Brianza erbese o alta Brianza), e quello della Bassa Comasca che comprende Cantù, Mariano e i comuni limitrofi.
Allora puntiamo “la bassa” in cerca delle 5 trattorie, osterie o ristoranti dove poter pranzare e cenare all’aperto:
Iniziamo proprio da Cantù e da un locale con un nome che è un programma: trattoriaRiposo. L’indirizzo è via per Alzate 125 (tel. 031.7073695), in mezzo alla natura del Parco della Brughiera Briantea che si estende tra il lago di Montorfano e Meda. L’edificio bianco è circondato da un giardino ben curato nel quale sono sistemati i tavoli sotto candidi ombrelloni. La Trattoria Riposo riporta e propone i piatti tipici della tradizione locale rivisitati secondo il gusto e le esigenze attuali.Risotti, tagliolini e paste ripiene, taglieri, osso buco e trippa, ma la cazoeula fino a giugno era nel menù e la polenta c’è tutto l’anno. Per l’estate tanti piatti freschi come tartare e carpaccio. Pur essendo in Brianza la trattoria Riposo non fa sentire la nostalgia del lago, risotto al pesce persico, missoltino e fritto misto di lago. Aperto a pranzo e cena, accetta carte di credito.

Rimanendo nel Parco della Brughiera Briantea arriviamo a Mariano Comense sul confine tra la provincia di Milano e di Como e qui troviamo la trattoria Vecchia Fornace (via Sant’Agostino 170 tel.031 751461), che riprende la tradizione dell’ osteria Fusari degli anni ’50. La nuova collocazione è nella cornice dell’ Antica Fornace Fusari specializzata nella produzione di manufatti in terracotta e ceramica. In un porticato, la ristrutturazione del 2003 ha mantenuto l’utilizzo della terracotta e del legno creando un ambiente caldo ed accogliente arredato con cura e gusto nei minimi particolari. Il servizio esterno della Vecchia Fornace è in terrazza sotto i candidi tendoni, in più c’è anche un giardinetto dove piante, fiori gazebi, divanetti e poltroncine offrono una piacevole accoglienza oltre che un gradevole dopo pranzo per chi vuole intrattenersi a fare due chiacchiere. Lontana dal rumore di grandi strade la Vecchia Fornace è un luogo di pace dove assaporare i piatti di “una volta” e concedersi una pausa di piacere. Le continue nuove proposte del menu e della cantina conducono alla scoperta di tradizioni ed eccellenze del territorio limitrofo con piatti come la sfogliatina alle verdurine con salsa di parmigiano, la vellutata di patate e porri con dadolata di cotechino sfumato al marsala, oppure gli agnolotti di patate e salsiccia con briciole di luganiga al vino rosso su salsa allo zafferano o le tagliatelle di grano saraceno con porcini e gamberi alla carbonara, tra gli ottimi piatti di carne c’è il filetto di maialino con vino di fichi o il filetto di manzo con porcini trifolati e formaggio di valle. Non mancano ottimi piatti a base di pesce. Ottimo anche il menù vegetariano.


A meno di 10 kilometri dalla Vecchia Fornace c’è Cremnago di Inverigo e qui, in via Roma 97 (tel.031 699831), troviamo la trattoria Edda. La signora Vittoria Romana Paredi, detta Edda, è la titolare dal 1976, ma Edda è figlia d’arte in quanto già i suoi genitori, nonni e bisnonni gestivano la trattoria del Lago di Alserio. Oggi a portare avanti l’attività di ristorazione ci sono anche i tre figli Paolo, Fabio e Ivan. Missione di Edda è mantenere le tradizioni culinarie locali, perciò, oggi come un tempo, qui prevalgono i piatti tipici, i sapori e gli odori di una cucina tipica brianzola: cassoeula e polenta, risotto alla boscaiola, selvaggina, coniglio alla cacciatora, stinco al forno, trippa, cotoletta alla milanese e, naturalmente, grandi taglieri di salumi nostrani. Da Edda d’estate si aprono gli ombrelloni e si pranza e si cena fuori, nel cortile illuminato da lanterne. E’ l’occasione anche per serate particolari a tema come quelle valtellinesi e quelle con musica dal vivo. Trattoria Edda è aperta tutta settimana anche per l’asporto.

Sempre in zona, il Barzaghin è una piccola trattoria di Olgelasca, frazione di Brenna. Quasi cento anni fa, la famiglia Barzaghi sistemava in questa vecchia casa qualche sedia e qualche tavolo, subito fuori, avevano un bel bosco ombroso e quindi anche qui misero tavoli e sedie, ma di pietra. La signora Maria indossava il grembiule e passava le sue mani pazienti ai fornelli, i suoi piatti erano genuini perché tutta la materia prima arrivava dall’ovile e dall’orto. Cosi è iniziata la storia e da allora al Barzaghin si continuano a preparare quei piatti: la trippa e la cassoeula, il salame cotto e la mortadella di fegato contando su materie prime a km zero. Se lo spazio dentro non è molto, fuori, oltre ai tavoli in pietra, c’è una tettoia che ospita numerosi tavoloni che fanno pensare ad un’Oktober Fest brianzola. Mangiare qui, in effetti, è una faccenda conviviale, tutti seduti sulle panche con davanti abbondanti taglieri di salumi, sottaceti e nervetti, i primi gustosi e i secondi dove ci sono anche lumache e rane fritte, per finire con una bella serie di torte casalinghe o gelato anche quello artigianale, il tutto annaffiato con vino della casa in un’atmosfera da festa paesana. C’è da ricordare anche una particolarità che solo il Barzaghin offre, la merenda. Dal panino con il salame a porzioni veloci di polenta uncia, sciatt, tagliere di formaggi, che si possono consumare anche fuori dagli orari canonici dei pasti. Il Barzaghin è in via Olgelasca, 1 a Brenna (tel.031 797100), prezzi convenienti.


Alla fine del giro nella Brianza comasca ritorniamo a Cantù dove, La Scaletta è una trattoria con alloggio che occupa una struttura di fine ‘800 e ne conserva i muri originali e affascinanti volte in mattoni a vista. Da fine aprile a settembre, nella tranquillità del cortile interno, viene allestita una graziosa oasi verde che può accogliere 40 commensali. Qui, circondati dal gelsomino e al chiaror delle lanterne, si possono gustare le proposte culinarie all’aria aperta per una serata romantica, oppure con amici nelle numerose serate musicali organizziamo nella stagione estiva. La cucina de La Scaletta non è propriamente di territorio, ma punta su piatti creativi sia di mare che di terra, con una particolare cura nella scelta delle materie prime trattate. La stagionalità è rispettata con menù che cambiano ogni 50 giorni, compresa la carta dei dessert, con proposte originali e golose. Tra i capisaldi in menù il paté di quaglia, apprezzato antipasto da 35 anni in carta, tra i primi piatti a base di pasta fresca fatta in casa, come i cappellacci o i veri trucioli di Cantù conditi allo zafferano, ragù di ossobuco e fonduta di caprino. Nei secondi la zuppetta di pesci misti già spinati con bocconcini di pane croccante è una specialità. L’indirizzo de La Scaletta è via Milano, 30 telefono031 716540


E dopo aver ben mangiato quattro passi ci stanno bene, Nella bassa comasca troviamo aree naturalistiche di grande interesse, quelle all’interno del Parco della Brughiera Briantea ed il Parco del Lura, oppure le grandi foreste del Parco regionale della Pineta di Appiano gentile e Tradate, oppure ancora il Parco delle Groane, tutti luoghi molto organizzati, popolati da fauna autoctona, ricchi di occasioni di svago e possibilità di fare sport. A Cucciago, per esempio, fate una bella escursione nella valle dei mulini, insediamento rurale con attività molitoria sulle roggie del fiume Seveso, risalente probabilmente all’XI secolo. Per chi cerca un po’ di relax in mezzo alla natura, consigliata una bella passeggiata al Lago di Montorfano, o “lago delle fiabe”, il più piccolo dei laghi della Brianza con una caratteristica forma tondeggiante. A Vertemate con Minoprio la settecentesca Villa Raimondi, la cui realizzazione fu affidata all’architetto Simone Cantoni, include, tra l’altro, una serra tropicale e una serra mediterranea. In tutto sono quasi 2000 le specie vegetali presenti, tra cui un tiglio centenario e una magnolia grandiflora, il parco è aperto la domenica.