World Emoji Day – Secondo un sondaggio le “faccine” sono lo specchio della società 4.0

17 luglio 2020 | 10:36
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World Emoji Day – Secondo un sondaggio le “faccine” sono lo specchio della società 4.0

Volete sapere quanto sono utilizzate e quanto sono famose le emoji?  Non servono numeri, basta pensare che esiste un’enciclopedia interamente dedicata a loro (Emojipedia.org) e che oggi, come ogni 17 luglio da sei anni a questa parte, vengono celebrate con il World Emoji Day.

La fortuna delle “faccine gialle” inizia nel 1997 in Giappone quando questi simboli pittografici hanno cominciato, pian piano, ad avvalorare o a sostituire l’utilizzo delle parole negli SMS, nelle chat, nei forum e nei social network diventando così lo specchio della nostra società digitale. Su questo assunto è d’accordo il 90% degli intervistati da Wiko ­– brand di telefonia franco-cinese da sempre attento ai fenomeni e alle tendenze del mondo digitale – che per l’occasione ha condotto un sondaggio dedicato sulla sua Instagram Community.

World Emoji Day

Sui social o in chat la scelta dell’emoji, come suggerisce il suo significato, è spesso preferita ad una parola o ad una frase (57%) perché rappresenta più velocemente e universalmente la traduzione di un’emozione e la sua condivisione, così istantanea, permette di sentirsi subito parte di una comunità. Proprio per questo, il lancio di nuove faccine, sempre più frequente e al passo con i tempi, è accolto con entusiasmo dal 58% degli utenti, così come l’inserimento delle emoji dedicate alla diversity rappresenta un punto di svolta, in positivo, e amplifica le possibilità di comunicazione per il66% dei rispondenti.

Durante il lockdown e in altri particolari momenti storici ci sono stati veri e propri emoji trend: una sorta di racconto parallelo di ciò che è stato vissuto nella vita reale. Mentre infatti le emoji vengono generalmente (84%) impiegate per esprimere emozioni positive, in questo caso la situazione, in quarantena, si è ribaltata poiché gli utenti hanno preferito utilizzare la faccina che piange   e quella con la mascherina  rispetto alle mani giunte  o all’arcobaleno ?, simbolo del leit motiv “Andrà tutto bene” (51%).

Seppur nel mondo digitale, un’emoji valga più di mille parole e sia sempre valida (55%) ci sono determinati utilizzi e contestioff-limit. Ad esempio con una faccina non si può raccontare l’arte, una canzone o le trame di libri (52%) e se non utilizzate in maniera corretta sono motivo diincomprensioni all’ordine del giorno secondo il 72% dei rispondenti al sondaggio.

E per finire, pensavate che le emoji fossero roba da Millenial? Beh è falso perché secondo il 36% degli utenti le faccine gialle azzerano anche il “gender gap”!