Sigaretta elettronica: perché è meglio di quella normale?

4 agosto 2020 | 17:44
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Sigaretta elettronica: perché è meglio di quella normale?

La sigaretta elettronica è ormai diventata un fenomeno di massa, un dispositivo che unisce innovazione e tradizione. Dalla scoperta dell’America e dalle prime importazioni di prodotti, nel lontano XVI secolo, il tabacco si è insediato nella routine dell’uomo occidentale.

Una pratica di certo poco salutare: il consumo di sigarette, infatti, comporta l’assunzione di oltre 83 sostanze cancerogene, andando a minare pesantemente la salute dell’apparato respiratorio e cardiovascolare.

Vista l’enorme popolarità delle sigarette nel XX secolo e la sua diffusione presso ampi strati di popolazione, il nuovo millennio si è aperto con numerose invenzioni e politiche di lotta contro il fumo, nel tentativo di abolire una abitudine estremamente dannosa.

È stato stimato, infatti, che entro il 2030 saranno oltre 8 milioni all’anno i morti per fumo di sigaretta. Di questi, circa 80 mila in Italia.

Ma gli aromi sigaretta elettronica di Terpy, o degli altri tanti store online, riescono a far dimenticare ai fumatori l’odore, il profumo e le sensazioni della sigaretta?

Perché è importante garantire una gradualità nella lotta contro il fumo?

Sigaretta: non solo nicotina

La principale sostanza che crea dipendenza in una sigaretta è la nicotina. Tuttavia, non è solo la nicotina a causare la forte fascinazione nei confronti delle bionde.

Alla base della dipendenza dal fumo di sigaretta vi è anche un preponderante fattore psicologico: la gestualità, la ritualità e il primordiale piacere dell’inspirazione.

Fumare sigarette è culturalmente sedimentato come un atto rilassante: associato alle pause dal lavoro e ai momenti di convivialità, la bionda interviene in quei momenti della giornata dove la persona può “prendersela comoda” e godersi il passaggio del tempo.

Per questo motivo è stato possibile per alcuni smettere di fumare anche senza ricorrere ai cerotti o alle gomme di nicotina. La dipendenza dalla sostanza è di importanza secondaria rispetto a tutto l’universo abitudinario che circonda l’atto di fumare.

Un pezzo di cultura pop, dunque, dalla quale ci si vuole discostare per salvaguardare la salute delle persone.

Un passaggio non traumatico

Per questo motivo si è pensato negli anni ad una lunga serie di surrogati della ritualità della sigaretta, che potessero garantire un passaggio il meno traumatico possibile, specialmente per coloro che erano soliti fare un uso smodato ed eccessivo di sigarette.

Dai bastoncini di radice di liquirizia ad altri espedienti, si può dire che la lotta contro il fumo ha sperimentato praticamente di tutto.

Garantendo il mantenimento dell’abitudinarietà del fumare, infatti, è più facile che la decisione di smettere di fumare, non prevedendo intervalli traumatici, venga coronata dal successo.

La sigaretta elettronica: un espediente vincente

La sigaretta elettronica si inserisce proprio all’interno della ricerca di strumenti che permettano di abbandonare il vizio del fumo nel modo più graduale possibile.

Si tratta di un dispositivo che non si affida alla combustione di sostanze (eliminando gran parte delle sostanze cancerogene) ma che propone, invece, l’aspirazione di vapori aromatici a prevalenza acquosa, di gran lunga meno dannosi.

Il dispositivo, inventato in Cina e diffusosi in Occidente a partire dal 2006, ha il vantaggio di restituire un’esperienza prossima a quella della sigaretta vera e propria, eliminando non pochi svantaggi.

Detta anche e-cig, la sigaretta elettronica è stata negli anni oggetto di numerosi studi e sperimentazioni ed è stata assunta da numerosi paesi nel mondo come dispositivo predefinito per la lotta contro il fumo.

Ne è un esempio l’Inghilterra, che da tempo si è affidata a questo dispositivo, permettendo la nascita di numerosi punti vendita di vapori e dispositivi anche all’interno delle strutture ospedaliere.

La Public Health England, infatti, riporta che il 54% delle persone dipendenti da nicotina ha intrapreso un percorso di disintossicazione con la sigaretta elettronica e solo lo 0,8% dei vapers non era fumatore.

Si tratta di numeri estremamente positivi all’interno di una nazione che poteva contare, nel 2018, su oltre 7,2 milioni di fumatori.

Ma come mai si è avuta una così massiccia conversione? Quali sono i vantaggi della sigaretta elettronica per un fumatore?

I vantaggi per i fumatori

La sigaretta elettronica presenta non pochi vantaggi per i fumatori, specialmente per tutti coloro che da anni fanno uso di sigarette e che necessitano di prestare maggiore attenzione e cura al proprio benessere.

Si tratta di vantaggi non marginali, apprezzati in primis proprio da coloro che solitamente consumavano più di un pacchetto di bionde al giorno.

In primo luogo, infatti, si può annoverare il fatto che i vapori della sigaretta elettronica preservano la salute dell’apparato orale del fumatore: non vi sono depositi di catrame sui denti, le fauci non si seccano così facilmente e, soprattutto, si abbattono i rischi di tumori alle cavità orali (gola e lingua in primis).

In secondo luogo, non aspirando fumi ardenti, anche la salute dei polmoni migliora sensibilmente, permettendo un maggiore recupero di fiato e resistenza anche durante sessioni di attività fisica. Specialmente questo aspetto è tra i più apprezzati: una persona che usa consumare abitualmente sigarette da oltre un decennio, infatti, può notare i miglioramenti della propria salute polmonare anche dopo i primi mesi.

Dopo le prime settimane, infatti, vengono espulsi tutti i muchi che si sono accumulati, implementando già da subito la capacità di espirazione e inspirazione.

Inoltre, i liquidi per sigaretta elettronica permettono di far riferimento a concentrazioni variabili di nicotina, in modo da crearsi una terapia di disintossicazione ad hoc: partire da concentrazioni a cui si è più abituati per poi scendere gradualmente. L’obiettivo finale?

Eliminare del tutto il riferimento alla nicotina.