Si fa presto a dire anatre…5 “paperelle” per 5 laghi

Si fa presto a dire anatre, ma le specie di palmipedi acquatici che abitano sui nostri laghi sono davvero tante, alcune più comuni e conosciute, altre meno. Con l’aiuto di Visiolario e le belle fotografie di Daniela Manili Pessina, ve ne raccontiamo cinque, una per ciascuno dei cinque bellissimi e suggestivi laghi brianzoli che le ospitano. Laghi cosiddetti minori, ma solo per la loro dimensione, in alcuni casi ridotta. Nascondono infatti storie suggestive e anche flora e fauna di tutto rispetto.

Anatre, oche, papere, spesso sentiamo nominare l’una e l’altra ma la differenza non ci è poi così chiara. Le anatre vivono prevalentemente in acqua, hanno corporatura piuttosto tozza, zampe palmate e becco piatto. Maschi e femmine sono differenti, solitamente i maschi sono più vistosi e colorati. Le oche appartengono alla stessa famiglia delle anatre, ma a una sottospecie differente della quale fanno parte anche i cigni. Maschi e femmine sono simili e raramente presentano dimorfismo sessuale. Le papere, dalle quali derivano le “paperelle”, i simpatici oggetti galleggianti simbolo di relax nell’acqua della vasca da bagno, sono i cuccioli delle oche. In realtà si considerano papere anche le anatre giovani non ancora in grado di riprodursi. Il sostantivo papero deriva dall’onomatopea p…r usata per mimare il loro verso.
Con il termine “papero” nei fumetti e nelle animazioni si fa riferimento a soggetti antropomorfi derivati dagli animali. Paperino, creato nel 1934 da Walt Disney, divenne in poco tempo il più famoso tanto che dopo di lui vennero creati molti altri paperi. Il soggetto si prestava benissimo a interpretare diverse parti, soprattutto umoristiche. E ora cominciamo il nostro “Five Duck Tour”, tra i laghi e i suoi allegri e pennuti abitanti.
Il Lago di Montorfano
Il Lago di Montorfano è uno degli specchi d’acqua più puliti della Lombardia. Non ha immissari ed è alimentato unicamente da fonti sotterranee. È il lago brianzolo che si trova più a ovest di tutti, presenta una bella forma circolare e vi si specchia il Monte Orfano (il monte solitario) da cui prende il nome. In cima al monte sono ancora visibili i resti del castello. È possibile passeggiare intorno a tutta la sua circonferenza, per una lunghezza di circa 3,5 km. Negli inverni molto rigidi il lago ghiaccia completamente: ai suoi margini sono ancora visibili alcune grandi ghiacciaie, con il foro a cielo aperto per la raccolta nella loro parte superiore. Vicino a una delle sponde si trova anche un piccolo lido attrezzato. Il lago è balneabile ma è sempre bene informarsi presso il comune per eventuali restrizioni o divieti.

Il Germano reale
Tra le specie più diffuse di anatre selvatiche, il Germano reale è davvero molto presente, oltre che nel Lago di Como anche in tutti i nostri laghi brianzoli. Passa gran parte della sua giornata a mollo, i suoi luoghi preferiti sono infatti gli specchi d’acqua tranquilli. Torna a riva solo per riposarsi e nidificare. Le differenze tra i due sessi sono molto marcate: la femmina è di colore bruno con tante sfumature, il maschio ha testa e collo verde o viola brillante con un collarino bianco e la parte del petto scuro. Il resto del piumaggio è grigio brillante.

Il Lago del Segrino
Il Lago del Segrino è situato tra i comuni di Canzo, Longone al Segrino ed Eupilio. Si ritiene che il suo nome derivi o dall’antica necropoli i cui resti sono nella parte superiore del lago, o dalla presunta sacralità della sua fonte sotterranea. Tra i cinque laghi briantei, quello del Segrino è lo specchio d’acqua posto più a Nord ed è il più piccolo, si trova proprio sopra al Lago di Pusiano e ai piedi del Monte Cornizzolo. Il lago non ha immissari, ma è alimentato da fonti sotterranee. Non ha emissari veri e propri, ma solo un piccolo corso d’acqua, una roggia, che esce dal lago all’altezza di Eupilio, dove una chiusa ne regola la portata: l’acqua esce dalla parte meridionale del bacino e va a gettarsi, un centinaio di metri più sotto, nel Lago di Pusiano. Per la sua felice e tranquilla posizione ispirò numerosi scrittori e poeti dell’Ottocento. Stendhal nel suo “Giornale di viaggio in Brianza” lo paragonò a una “gemma di smeraldo” per il colore delle sue acque. Il pittore divisionista Giovanni Segantini abitò per un breve periodo una bella villa nella frazione di Carella, con vista sul Lago di Pusiano. Intorno al lago è possibile passeggiare o andare in bicicletta, facendo il giro completo. Il percorso ciclopedonale è protetto ed è lungo circa 5 km.

Le Oche
Proprio sul Lago del Segrino vive una comunità di oche, famose per essere particolarmente disciplinate. Sono state fotografate più volte in fila sulle strisce pedonali ad attraversare ordinatamente la strada. Durante la pandemia per il Covid-19 sono diventate un modello da seguire per il distanziamento sociale, tanto da far bella mostra di sé sui cartelli e sulla segnaletica relativa alle prescrizioni. Le oche sono uccelli della sottofamiglia degli Anserini appartenente alla famiglia degli Anatidi; dall’oca selvatica, con becco grosso, roseo o arancio, ali lunghe e appuntite, nonché coda corta hanno avuto origine la maggior parte delle razze domestiche esistenti. Le oche sono state addomesticate per secoli, sono principalmente erbivore, mangiano semi, noci, erba, piante e bacche. Quelle domestiche assaggiano qualunque nuovo genere di cibo commestibile venga loro offerto. Sono monogame, ma può anche capitare che “divorzino” e si cerchino un nuovo compagno. Entrambi i genitori si occupano di nido e piccoli, che sono in numero minore di quelli deposti dalle loro “sorelle” anatre. Il termine “oca” utilizzato per una ragazza o una donna è inteso come simbolo di goffaggine e di ottusità oltre che di superficialità. A vedere quelle del Segrino, vengono in mente “Guendalina e Adelina Bla bla”, le oche gemelle inglesi – un po’ snob, ma generose – degli “Aristogatti”. Ricordiamo che è vietato dar da magiare alle oche del lago.

Il Lago di Alserio
Il nome del Lago di Alserio deriva probabilmente dalla radice celtica “ser” (acqua). Unito inizialmente al Lago di Pusiano, se ne sarebbe successivamente separato a causa dell’accumulo dei detriti alluvionali trasportati dal fiume Lambro. È un lago molto vario dal punto di vista naturalistico, con diversi habitat protetti, con specie vegetali e animali rare (mammiferi, anfibi, rettili, pesci, artropodi e molluschi).

I Rallidi
Sui laghi di Alserio e di Pusiano incontriamo un’altra famiglia di “paperelle”, quella dei Rallidi, che non hanno zampe palmate, ma con dita molto lunghe che permettono loro di spostarsi in modo efficace tra le erbe palustri. Questi uccelli preferiscono infatti, in caso di pericolo, correre al riparo tra la vegetazione dato che non sono abili volatori. Raramente si mostrano in acque libere a eccezione della gallinella d’acqua e della folaga.
La Folaga
Il corpo della folaga è tutto nero e su di esso spicca il bianco della placca/scudo posizionata sulla fronte. Il becco è bianco e gli occhi sono rosso chiaro. Si notano spesso i suoi tuffi, che le servono per procurarsi il cibo: oltre a insetti vari e vegetazione, si nutre anche di crostacei. Si muove spesso in branchi numerosi, per prendere la rincorsa e spiccare il volo “corre” sull’acqua. I piccoli sono indipendenti fin dai primi giorni, da piccolissimi somigliano molto a quelli della “sorella” gallinella d’acqua e vengono nutriti dai genitori con pezzi di alghe. Hanno la parvenza di “brutti anatroccoli”.

Il Lago di Pusiano
Caio Plinio Secondo (Plinio il Vecchio) nel I secolo d.C. nomina il lago “Eupilii”, raccontando proprio il grande lago anticamente unito con quello di Alserio. Il poeta Giuseppe Parini, nato a Bosisio Parini (cittadina affacciata su un bel punto panoramico del lago, dove ora è visitabile la sua casa/museo), ne “La vita rustica” cita lo splendido paesaggio che lo circonda, definendolo “vago Eupilii”: “Colli beati e placidi / che il vago Eupilii mio / cingete con dolcissimo / insensibil pendio”. Il Lambrone è il suo principale immissario: il punto nel quale si getta nel lago è presso il lido di Moiana, in un interessante punto panoramico. Nel lago c’è un’isola, l’Isola dei Cipressi, che risale al periodo neolitico (15-10.000 a.C.) quando, sulla punta orientale, sorgeva un piccolo villaggio costruito su palafitte. La storia dell’isola è legata a quella del lago e degli illustri proprietari che si sono avvicendati negli anni. Tra il 1881 e il 1882, a Pusiano abitò anche Giovanni Segantini. Recentemente è stato inaugurato un percorso a lui dedicato, un’esposizione permanente con 13 riproduzioni delle sue opere giovanili, allestita tra le vie del borgo di Pusiano.

Gallinella d’Acqua
Piuttosto tozze e scure, le gallinelle d’acqua hanno la parte superiore del corpo di colore olivastro, con collo e capo neri mente la parte inferiore è grigia, con due strisce bianche. Il becco è rosso scuro e ha una punta gialla. I cuccioli, indipendenti già poco tempo dopo la nascita, sono buffi e goffi, tutti neri, si vedono solo gli occhi e il piumaggio che li contorna. Si nutrono di semi e frutti, ma anche di molluschi e piccoli insetti.

Il Lago di Annone
È il più grande dei cinque laghi briantei e si trova nella parte più orientale dell’Alta Brianza. Si presenta diviso in due parti: a est il bacino più grande, detto anche “il lago” o Lago di Oggiono; a ovest quello più piccolo, detto anche “il laghetto”. Non ha immissari ed è alimentato da sorgenti sotterrane, il suo unico emissario è il Rio Torto. È possibile compiere il giro completo di entrambi i laghi tramite una bella passeggiata con vista sui laghi stessi e sulle belle montagne che li circondano. In alternativa si può compiere il percorso ad anello anche in bicicletta, lungo la ciclabile.

Svasso
Lo svasso maggiore è un uccello della famiglia dei Podicipedidi, gran nuotatore, specializzato in lunghe immersioni. Predilige i laghi in quanto specchi d’acqua tranquilli, è presente in tutti i nostri laghi brianzoli. In primavera (da marzo ad aprile), che è il periodo dell’accoppiamento, gli uccelli si riconoscono facilmente per le loro piume colorate. Hanno un collo lungo bianco proteso in avanti, un muso bianco, un capo nero e un ciuffo rosso mattone e nero. Il ciuffo viene aperto in caso di pericolo. La danza nuziale dello svasso maggiore è la più coreografica tra tutti gli uccelli selvatici presenti in Italia. Al momento del corteggiamento lo svasso inscena uno straordinario balletto. I due partner si posizionano l’uno di fronte all’altro e iniziano un saluto, poi si tuffano entrambi e riemergono sollevandosi verticali sull’acqua nella posa chiamata “del pinguino”, offrendosi doni di erbe e alghe. Nel piumaggio non riproduttivo manca invece il caratteristico ciuffo. Gli svassi maggiori hanno un richiamo gracido che suona “coco-coco-coco”, molto caratteristico.

Aricolo realizzato in collaborazione con #Visiolario. Foto di Daniela Manili Pessina