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Zampillando: 5 fontane per 5 punti di vista panoramici (su Como e il lungolago)

22 settembre 2020 | 18:12
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Zampillando: 5 fontane per 5 punti di vista panoramici (su Como e il lungolago)

Il lungolago di Como zampilla, tra una riva e l’altra, con getti allegri. Spruzzi che innaffiano i monumenti, li filtrano con pioggerelle leggere negli scatti fotografici fatti da un lato guardando l’altro. Grazie a Daniela Manili Pessina, architetto, docente e appassionata fotografa, ecco 5 zampilli per 5 punti panoramici. Da cartolina.

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Primo zampillo.
Guardando da Villa Geno, Villa Olmo e Villa del Grumello si frammentano, come in una vista impressionista, tra un getto e l’altro della fontana, simbolo turistico della città che ha ripreso a zampillare. Da poco tempo, oltre al getto principale, alto circa trenta metri, zampillano anche i piccoli getti alla base. È magico e frequente lche si frangano sulla riva in piccoli arcobaleni, divertenti e freschi da fotografare.
La fontana venne realizzata nel secondo dopoguerra (tra il 1948 e il 1951) dall’ingegner Renato Uslenghi (su disegno dell’architetto Fulvio Cappelletti), il quale aveva partecipato, insieme ai gruppi dei razionalisti comaschi, al progetto per il piano regolatore di Como del 1934. Il vicino Lido Margherita, edificato nel 1952, completava una prima parte di intervento edilizio mirato a dar senso alla vocazione turistica di questa parte della città.

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Secondo zampillo.
Proseguendo da Villa Geno lungo la passeggiata Lario Trieste, che costeggiava i giardini Regina Margherita, ci imbattiamo in una semplice ma bella fontana, pulita e ben tenuta, col suo fondo azzurro, una leggiadra balaustra tondeggiante intorno e il suo zampillo centrale. Qui gli scatti da cartolina inquadrano direttamente Piazza Cavour, con il suo conosciuto e iconico skyline. La cupola del Duomo fa da padrona e lo zampillo la innaffia con la sua allegria. Un grandangolo riesce a ritrarre, fontana compresa, scorci suggestivi e panoramici.

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Terzo zampillo.
Arrivando in Piazza Cavour gli zampilli si moltiplicano. Partono dalla quota della piazza, si mescolano tra il prato dell’aiuola che li ospita e i bianchi sassi delle loro bacinelle. Sono tanti, allegri, giocano a nascondino tra i passanti e le auto che transitano sul lungo lago. Qualcuno li ha voluti per rinfrescare la vista della piazza, che un tempo era bagnata da una storica fontana ricca di putti, sensuali naiadi, tritoni, cavallucci marini, un cigno nel mezzo, piena di zampilli e scenografica…  forse anche troppo, tanto che a Como non venne apprezzata da molti. La sua rocambolesca storia ci porta in America. La fontana che ora non c’è più era stata terminata dallo scultore comasco Catella nel 1872. Utilizzata dai comaschi per l’acqua potabile, la fontana monumentale, alta poco meno di 10 metri, non ebbe grande fortuna. Aveva alti costi di gestione e manutenzione e venne presto corrosa dall’acqua del lago. Dopo essere finita in un deposito comunale, venne venduta a William Rockfeller che la portò a New York. Dal 1902 si trova nel giardino zoologico del Bronx, prima in una zona e poi in un’altra più consona, qualche comasco in viaggio che ne aveva memoria è andato a cercarla e l’ha fotografata. 

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Quarto zampillo.

Continuando a passeggiare sul bordo verso il lago di piazza Cavour lungo la passeggiata a lago, proseguendo tra gli importanti monumenti del lungo lago – il Tempio Voltiano, il Monumento ai Caduti, la Canottieri Lario con lo stadio Sinigallia – arriviamo all’Hangar degli idrovolanti.
Da li proseguiamo per la Passeggiata Lino Gelpi. Un bel punto panoramico visionario, voluto fortemente da questo sindaco e che ora porta il suo nome.
Ad attenderci è il quarto zampillo. Un bel fontanile ovale recente, con alcuni zampilli d’organo nel mezzo, in un giardino completamente fiorito (di guinee bianche e rosse) con moderne panchine e piccoli percorsi d’acqua che si snodano, divertiti nei loro giochi, nella pavimentazione.

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Quinto zampillo.
Dalla riva opposta a quella della nostra partenza, guardando Villa Geno, torniamo indietro nel tempo. La bella fontana scenografica che incontriamo davanti alla splendida Villa Olmo fu collocata dai duchi Visconti di Modrone. È opera dello scultore milanese Gerolamo Oldofredi (Milano 1840-1905). Rappresenta tre allegri putti che giocano, armati persino di tridente, con i freschi zampilli e un aninale fantastico, un serpente marino dal muso simpatico e dai grandi occhi. Non manca nemmeno una grande tartaruga d’acqua, che da tempo veglia sull’amato giardino della città. Un buon saggio suggerimento: tornate indietro, andate piano, passeggiate di nuovo tra una riva e l’altra, rinfrescatevi mente e vista con i meravigliosi zampilli del lungolago di Como. 

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Zampillando è una storia di #Visiolario per #CiaoComo. Visiolario, blog e libro, è il “deposito” di visite, collaborazioni, incursioni, racconti e sperimentazioni di Daniela Manili Pessina, i suoi percorsi e le sue curiosità sul Lago di Como e dintorni tradotte in immagini. Visiolario racconta i luoghi e gli eventi di Como, del Lago e dei dintorni con uno speciale punto di vista. Una visione selettiva, di cultura e bellezza.

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Foto credits: Daniela Manili Pessina