Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi

3 ottobre 2020 | 10:23
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Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi
Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi
Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi
Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi
Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi
Lario e dintorni, 5 ristoranti per una scorpacciata di funghi

Dopo i ristoranti Les pieds dans l’eau – dove mangiare a bordo lago – dopo le tavole imbandite su terrazze o sotto ipergolati dellaBrianza, dopo irifugi montanidove gustare ottimi piatti e aria buona, dopo gli home restaurantdelle Cesarine che cucinano a casa loro, dopo iristoranti nel verde dell’Olgiatese, ora è il momento dei funghi.

5 ristoranti funghi

Finferli, ovuli, mazze di tamburo e porcini naturalmente, e quindi via con  carpaccio di funghi porcini, risotto porcini e tartufo, funghi porcini e salsiccia, torta salata ai funghi, omlette funghi e mozzarella, vellutata e funghi ripieni,lasagne di polenta con funghi porcini e formaggio, scaloppine ai funghi…funghi con funghi; questo solo un assaggio di quello che, in autunno, ci può offrire la tavola di molti ristoranti che inseriscono i funghi come piatto di stagione nel menù. E per celebrare l’autunno – che ci separa dal caldo dell’estate per condurci all’inverno, ci riempie dei colori delle foglie per avvicinarci alla stagione più fredda – anche le classiche tagliatelle ai funghi porcini, primo piatto dal gusto intenso e avvolgente, occupa nel periodo un posto d’onore. Tagliatelle che, spesso fatte a mano, hanno la struttura ideale per assorbire e sostenere il sughetto di olio, aglio e prezzemolo e, ovviamente, tanti funghi porcini. Vi è venuta fame? Benissimo! Addentriamoci insieme, allora, in questo mondo che porta con sé il profumo di terra e dei primi camini, alla ricerca di posti specializzati in piatti, capaci di accoglierci e saziarci nelle prime giornate di freddo.

5 ristoranti funghi

Cominciamo il nostro tour culinario andando dritti al locale che nel nome ha una dichiarazione d’intenti: Il Fungo ad Alzate Brianza, comune di quasi 5000 abitanti ben piantato ai margini della vasta brughiera briantea, dove, in via Manzoni al n. 2251, loc. Mirovano, troviamo la nostra prima meta. La trattoria Il Fungo propone un menù di piatti della cucina tradizionale lombarda, tipici del lago di Como e degustazioni Valtellinesi, ma la specialità della casa sono i funghi porcini; ogni mese chef Aurelio propone un piatto tipico che, se d’estate è a base di pesce persico e missoltino, per i mesi di settembre e ottobre propone il Re Porcino; subito dopo, a novembre, passa al bollito misto e a dicembre finisce l’anno in bellezza con la cassoeuola. Il tutto accompagnato da una lista di vini rossi e bianchi ben fornita, e dessert di torte per ogni gusto, in una attenta ricerca di sapori tradizionali del nostro territorio. Dopo aver gustato questi piatti tipici, l’occasione è buona per fare una bella passeggiata in questo ampio e verde luogo della Brianza arricchito da chiese e architetture civili di grande interesse; come la Villa Odescalchi, edificata in stile barocco agli inizi del VII secolo dall’omonima famiglia – che divenne addirittura l’abitazione di Papa Innocenzo XI –, la contigua Villa Baragiola e Villa Durini, molto particolare perché incorpora una torre di origine medievale.

5 ristoranti funghi

Ma il sapore del cibo, oltre che dall’arte di questi luoghi, può essere esaltato dalla letteratura, specie quando è collegata alla cucina. Quando ci si trova in Brianza non si può non ricordare il grande scrittore Giuseppe Pontiggia, anche se visse prevalentemente nella zona di Erba. Fra i suoi capolavori, come La grande sera e Nati due volte, forse non tutti sanno che ha scritto di cibo e, in alcuni, di diete, nuova cucina, vini e che ha parlato pure del terrore di ingrassare. Nei racconti contenuti nel libro La morte in banca, nell’edizione Mondadori del 1979, ne compare uno dal titolo “Goloso”. Eccone uno stralcio: “Riuscì a dimagrire ventidue chili. Gli amici e i conoscenti lo incoraggiavano, stupiti che per la prima volta calasse veramente. Lui li ascoltava paziente, con un sorriso esangue, e, con una voce che la dieta aveva affievolito, diceva – Questo è solo il principio! Uscendo al tramonto dall’ufficio e camminando per le strade, lungo le friggitorie, le enoteche, le pasticcerie, si sentiva orfano. E passando davanti ai ristoranti, alle trattorie con pergolato, alle locande accoglienti, pensava che quelli erano i luoghi dove aveva vissuto la sua felicità, anzi dove l’aveva consumata. E adesso, a man mano che perdeva il peso, si sentiva come spogliare di un involucro caldo, che lo proteggeva”.

5 ristoranti funghi

Spostandoci a Cantù, in via Como 10, troviamo il ristorante Al Capolinea, le cui proposte di stagione sono menù che prevedono funghi in ogni piatto: dall’insalata con funghi porcini con scaglie di grana, risotto e pappardelle sempre ai funghi, filetto di manzo irlandese con porcini e, per gli amanti della pizza, grana a scaglie, prezzemolo, olio di frantoio e, ovviamente, funghi porcini. Serate speciali, eventi o cerimonie, una carta dei vini davvero ricca che copre tutte le regioni, ma anche menù da asporto, per soddisfare una richiesta che, negli ultimi tempi, è diventata sempre più diffusa; si può usufruire, inoltre, di un servizio di consegna a domicilio scaricando l’App COSAORDINO. Dopo aver mangiato ecco l’occasione per una visita alla Basilica di San Galliano e Battistero di S. Giovanni Battista, uno dei più noti monumenti dell’arte romanica lombarda risalente all’anno mille, situato in cima a un colle che domina la città. Qui la chiesa e il bellissimo Battistero, sede di funzioni ma anche di alcuni, particolarissimi concerti.

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A Cantù troviamo lo scrittore e pittore Ugo Bernasconi che, fra i suoi libri, pubblicò Uomini e altri animali, novelle che contengono sempre qualche elemento autobiografico: spesso persone incontrate in treno, in stazioni termali ma anche alberghi e ristoranti, insomma ritratti di viaggio attraverso i quali esplorare le fondamentali attitudini dell’istinto e la fisionomia che esso dà all’uomo e agli animali. Firmatario del manifesto antifascista del 1925 di Benedetto Croce, visse a Cantù dal 1918, dopo la prima Guerra Mondiale; qui la sua produzione pittorica prese spunto dalla tradizione italiana, recuperando il gusto per il colore acceso. A questi luoghi Bernasconi consacrò alcune tele ricche di profonda verità e poesia, a questo artista è dedicata la biblioteca comunale della città.

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Tornando verso Como, in via Bellinzona n. 160, a Monte Olimpino, il Frate è un ristorante che porta con sé una lunga storia gastronomica. È infatti dal 1893, da quando Ercole Corti avviò quella tradizione che avrebbe passato non solo il secolo ma anche il millennio, che la trattoria è presente con le sue proposte gustose e interessanti. Il posto, ricavato dalla struttura di un vecchio convento di frati dell’ordine degli Umiliati, era situato nel borgo San Martino. Locale che, già da allora provvisto di stallazzo per gli animali, e di ghiacciaia per la conservazione degli alimenti, offriva una tipica colazione a base di zuppa di cipolle servita con pancetta e vino rosso. Poi, nel 1911, l’attività fu trasferita a Monte Olimpino, e diventò il punto di riferimento per gli operai che lavoravano nella zona, per diversi gruppi sportivi e per le associazioni e, durante la seconda Guerra Mondiale, fu adibito a mensa di guerra per i cittadini. Negli anni la gestione è stata tramandata all’interno della famiglia che man mano ha trasformato il ristorante in un posto che unisce la tradizione a una gestione moderna. Nel 2013 il ristorante Frate ha ottenuto il riconoscimento di locale storico della Regione Lombardia. Tagliatelle ai funghi porcini, polenta brianzola e funghi porcini, ossobuco di vitello ai funghi porcini, ma anche risotto al pesce persico del Lario e il missoltino – più una serie di dessert tipici della casa – lo rendono un posto che entra di diritto nei ristoranti tipici lariani.

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Scendendo verso il centro di Como, in via Vittani 3 troviamo il Ristorante Rino Cucina Toscana, che in pieno centro storico stuzzica il palato di chi vuole gustarsi le prelibatezze di stagione. E lo fa postando sulla sua pagina Facebook la foto di una delle specialità della casa, un flan di porcini su vellutata di parmigiano 24 mesi e tartufo nero; questo colore viene ripreso anche dalla crostata casereccia, che alla confettura di ribes nero affida il compito di accompagnare il fine pranzo. I funghi qui sono di casa, anche gli ovuli da mangiare in insalata, poi crespelle e tortelli ai funghi, risotto con salsiccia di cinta senese, zafferano e funghi porcini sempre freschi. Altra particolarità del ristorante i lunch box da asporto, il Carnivoro, il Marinaio, il Vegetariano, con primo, secondo e dolce, per il pranzo dal lunedì al venerdì.

5 ristoranti funghi

La città di Como è cara a molti scrittori, uno di questi è Mario Biondi nato a Milano nel 1939, ma cresciuto in città dove ha studiato al liceo Volta e sul lago ha ambientato uno dei suoi più celebri romanzi, “Gli Occhi di una donna” (1985). Scrittore, ma anche viaggiatore e traduttore di grandi classici, Biondi ha pubblicato per La Nave di Teseo quella che può essere considerata la “versione definitiva” dell’Ulisse di Joyce che rappresentò una vera e propria rivoluzione rispetto alla letteratura dell’Ottocento. Il romanziere irlandese presenta così il suo personaggio: “Mr. Leopold Bloom mangiava con soddisfazione gli organi interni di bestie e volatili da cortile. Amava la densa zuppa di frattaglie, ventrigli speziati, un cuore arrosto ripieno, fegato a fette impanato e fritto, uova di merluzzo fritte. Più di tutto amava i rognoni di montone ai ferri, che regalavano al suo palato fine un sentore di urina lievemente odorosa”. Un vero amante del quinto quarto il protagonista del capolavoro di Joyce, non ci sono i funghi, ma solo perchè il 16 giugno, giorno in cui Mr. Bloom fa la sua famosa passeggiata, non è periodo di porcini.

5 ristoranti funghi

Dalla città, però, si può guardare anche verso l’alto, a quel paese, Brunate, che si raggiunge in pochi minuti di funicolare, e quindi saliamo e arriviamo alla TipicaTrattoria del Cacciatore – nuova sede in via dello Sport 4 presso il Centro Sportivo Nidrino – che, alla funicolare, è collegato con una passeggiata panoramica fra il verde dei boschi e le ville Liberty. Tipica trattoria comasca dal 1982, offre piatti tradizionali realizzati con materie prime di alta qualità a Km. 0, salumi selezionati da produttori artigianali o aziende agricole, così come le carni e quasi tutti i formaggi. Pasta e ravioli vengono fatti in casa con farina di grano duro, tenero e integrale, con ripieni freschi e senza spezie. Una sala spaziosa, un giardino per godersi, in estate, un bel panorama su lago, Svizzera e Alpi. Particolarità del menù lo speck della Val Inarco con funghi porcini, Soppressa veneta nostrana sempre ai porcini, tagliolini ai funghi porcini trifolati, stracotto di manzo in salsa di funghi, castagne cotte nel vino con panna montata.

5 ristoranti funghi

A Brunate le passeggiate non mancano e, per una buona digestione, ci si può avventurare per scoprire quella “Ai piani”, il “Falchetto”, oppure raggiungere il punto panoramico della fonte “Pisarottino”. A proposito di cibo letterario proprio fra Como a Brunate visse per qualche tempo lo scrittore, sceneggiatore, regista e architetto Aldo Buzzi, famoso per aver pubblicato diversi libri fra cui il celebre L’uovo alla kok, un libro che, alla trama, alterna ricette mai banali anzi piene di quell’eccentrica ironia che lo contraddistinse ed ebbe il potere di rendere ancora più interessanti i suoi scritti; ecco una delle ricette riportate nel libro, quella della pastina: “Portare a ebollizione il brodo (lungo ma grasso) in una pentola d’alluminio non perfettamente pulita. Gettare la pastina (stelline). Chiamare un’amica al telefono e stare al telefono il doppio del tempo necessario alla normale cottura della pastina. Spegnere il gas e quando la minestra è quasi fredda portarla in tavola e servirla nelle fondine gelate augurando buon appetito”.