E’ in arrivo uno sciame di storie: la nuova stagione di “Le api dell’invisibile”

Martina Toppi conduce per il terzo anno la rubrica di creatività giovanile “Le api dell’invisibile”
Creatività. Che parola vuota in apparenza, secondo me a qualcuno fa persino roteare gli occhi. Chi sono i creativi? Quelli che stanno appesi tra le nuvole come Socrate nel Pensatoio? Gli artigiani della parola, ma anche più in generale coloro che si divertono a creare, sono spesso visti così. E tra di loro invece, come si vedono? Creare qualcosa a chi vorrebbe farlo sembra sempre un’impresa quasi impossibile: dove trovare qualcosa di nuovo e mai visto prima?
Ma creare non ha a che fare con nessuna di queste due visioni e in questa prima puntata della nuova stagione de “Le Api dell’invisibile” lo scopriamo lasciandoci guidare dalle parole di due grandi creatrici. Prima, Wistawa Szymborska, dal nome impronunciabile ma dalla penna capace di farsi capire da tutti. “Basta che si parli / di qualcuno accanto a qualcuno / o di qualcuno accanto a qualcosa”, scrive la poetessa polacca in “In effetti, ogni poesia” e ha proprio ragione: quello che ci interessa moltissimo nella vita di tutti i giorni sono le storie. Le cerchiamo ovunque: nelle pubblicità, nei testi delle canzoni, sui giornali, origliando ai tavolini del bar. Sono le storie che vogliamo sentire e, spesso, sono le storie che vogliamo creare. Come fare però?
Ecco che ci corre in soccorso il Nobel per la Letteratura 2020: “Quando ero giovane conducevo la vita che pensavo dovessero condurre gli scrittori, in cui ripudi il mondo, consacrando ostentatamente tutte le tue energie al compito di fare arte. Mi sono seduta a Provincetown a una scrivania ed è stato orribile: più me ne stavo lì senza scrivere, più pensavo di non aver abbandonato abbastanza il mondo. Dopo due anni, sono giunta alla conclusione che non sarei diventata una scrittrice. Così ho accettato un lavoro come insegnante nel Vermont, anche se fino a quel momento avevo passato la vita a pensare che i veri poeti non insegnassero. Ma ho accettato questo lavoro e nel momento in cui ho iniziato a insegnare – nel momento in cui avevo degli obblighi nel mondo – ho ricominciato a scrivere”. Quindi per raccontare le storie, in qualsiasi modo vogliate farlo, è importante ricordarsi di stare nel mondo, perché è proprio lì che le storie avvengono. D’altra parte, chi ci segue da più tempo lo sa bene, “Le Api dell’invisibile” raccolgono “incessantemente il miele del visibile per accumularlo nel grande alveare d’oro dell’invisibile”, (lo diceva Rilke), ed è per questo che “Le api dell’invisibile” siete proprio voi che ci ascoltate o che leggete queste parole. Siete voi che vorreste raccontare delle storie ma avete sempre paura che siano già state narrate. E quindi? Pensate forse che quando Virgilio ha scritto l’Eneide si sia fatto problemi nel sapere che le avventure di Enea erano già conosciute da tutti? La grandezza del poeta, (che non vuol dire solo colui che scrive in versi ma proprio colui che crea), e quindi la grandezza di tutti coloro che hanno creato qualcosa di bello nei secoli non sta nell’aver trovato lo scoop più originale di sempre, ma nell’aver raccontato una storia che parlasse del loro tempo. Una storia in cui loro, creatori, insieme ai loro fruitori potessero entrare, sentirsi partecipi.
Insomma, volete creare qualcosa ma non sapete come iniziare? Un buon punto di partenza è seguire il podcast “Le api dell’invisibile”, due volte al mese, per ascoltare le storie di chi è riuscito a superare questo insormontabile ostacolo iniziale. I nostri ospiti sono infatti giovani under 30 che hanno creato o stanno creando qualcosa (romanzi, raccolte di poesie, cicli di incontri, circoli culturali, progetti culturali e chi più ne ha più ne metta) e che hanno voglia di raccontare le loro storie a qualcuno. Se vi rivedete in queste parole e se avete un progetto o un’idea da lanciare in questo spazio virtuale ma reso vivo dalle voci delle persone in carne ossa… cosa state aspettando? Scrivetemi, raccontatemi e venite ospiti su “Le Api dell’Invisibile”: mi trovate su Facebook col nome Martina Toppi oppure potete contattarmi tramite il mio indirizzo mail martinatoppi43@gmail.com.
A cura di Martina Toppi

Questa è una rubrica dedicata a tutti coloro che scrivono, in particolare poesie. Se volete venire a raccontarmi il vostro progetto, la vostra scrittura e le vostre parole, scrivete a martinatoppi43@gmail.com: “Le api dell’invisibile” vi aspettano!
 
«…il nostro compito è quello di compenetrarci così profondamente, così dolorosamente e appassionatamente con questa terra provvisoria e precaria, che la sua essenza rinasca invisibilmente in noi. Noi siamo le api dell’invisibile. Noi raccogliamo incessantemente il miele del visibile per accumularlo nel grande alveare d’oro dell’Invisibile.» R. M. Rilke