Lario e dintorni, 5 cene d’autunno nel lecchese con “I promessi sposi”





L’autunno a Lecco colora di giallo/arancio il lugolago, sono più di mille tra platani, ippocastani e tigli gli alberi che ombreggiano la lunga passeggiata, dalla sede della Canottieri fino alla Malpensata c’e un tappeto di foglie che scricchiolano sotto i passi della gente. Il cambio stagione non si fa solo nell’armadio, ma anche nei menù dei ristoranti e, per molti gourmet, in autunno, le tavole si fanno più ricche e gustose che in altri periodi.
E’ il momento dei funghi e dei tartufi, ma anche del sedano rapa del cavolo e del cavalfiore, delle radici, dei tuberi come il topinambur, del radicchio, dei carciofi e della zucca, e poi castagne, nocciole, mele cotogne, melograno e uva fragola. Autunno tempo di caccia e la selvaggina da pelo e da penna, entra nei piatti così come luccio e luccioperca. Senza dimenticare che questi erano i mesi in cui si macellava il maiale.

Con l’amico Claudio Bolla, presidente della delegazione Lecco dell’Accademia della Cucina, segnaliamo 5 ristoranti sul territorio lecchese, i cui menù sanno ben armonizzare le materie prime di stagione nei piatti proposti.
-NICOLIN MAGGIANICO DI LECCO
Ristorante storico con Pina e Lino Cattaneo nel 1964 e dal 1998 condotto dal figlio Giovanni che introduce tecniche di lavorazione nuove apprese nelle esperienze lontano da casa, contribuendo così, alla diffusione di un nome ormai caposaldo nel territorio lecchese.
L’essenza della sua cucina è ricavare l’energia che deriva dall’unione di pochi ingredienti, al massimo tre o quattro che si rivelano per quello che sono: nel colore, nella consistenza e nel profumo. L’imperterrita ricerca del nuovo e del giusto impegna a lavorare con produttori che usano le loro mani per trasformare la materia grezza in un capolavoro. Molte delle ricette sono l’evoluzione delle prime di papà Lino, ma rivisitate e rese più leggere. Storici il paté lombardo di carne, le gemme di bosco stagionali con funghi spadellati.
Ecco alcuni piatti del menù autunnale:
– Frittelle di baccalà con crema di topinambur e puntarelle
– Insalatina di coniglio e cardi gobbi di Nizza Monferrato con vinaigrette al tartufo
– Tajarin con ragù di pernice e finferli
– Gnocchi di zucca con crema di parmigiano e ricotta affumicata
– Calamari gratinati e scottati con crema di cavolfiore
– Agnello dei Pirenei cotto al forno con salsa al timo e carciofi
– Tarte Tatin di mele con gelato al Calvados
Via Amilcare Ponchielli 54 Lecco,tel. 0341-422122 www.ristorantenicolin.it. Martedì chiuso

Ce l’hanno fatto studiare a suon di voti negli anni della scuola e, molti, hanno finito per detestarlo. Parliamo del capolavoro di Alessandro Manzoni “I promessi sposi”, Rileggendolo senza l’obbligo di impararlo, troviamo brani di grande bellezza e con descrizioni dei luoghi famigliari ai nostri occhi lariani. Ad esempio la passeggiata di Padre Cristoforo nel mattino d’autunno
Il sole non era ancor tutto apparso sull’orizzonte, quando il padre Cristoforo uscì dal suo convento di Pescarenico, per salire alla casetta dov’era aspettato. È Pescarenico una terricciola, sulla riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, poco discosto dal ponte: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare. Il convento era situato (e la fabbrica ne sussiste tuttavia) al di fuori, e in faccia all’entrata della terra, con di mezzo la strada che da Lecco conduce a Bergamo…(continua)
– L’EK BISTROT CONTEMPORANEO LECCO
Nel centro storico di Lecco in piazza XX Settembre salotto della città a due passi dal lungolago.
Le vivande che si ha il piacere di assaggiare sono frutto di un percorso attraverso la cultura, l’identità e la sensibilità gastronomica dello chef/patron Luca Dell’Orto
La ricerca del gusto puro e semplice di ogni prodotto: il traguardo, il fine ultimo. È il mercato che decide quello che si assaggerà; è l’unico modo per preservare la naturalità e la fraganza delle pietanze che assaggerete.
Cucina contemporanea e cultura del territorio. Cantina valida e non scontata
IL PATÉ DI FEGATINI
Porro fondente, patè chiaro di fegatini, nocciola sabbiata, tartufo nero
LE LUMACHE
Lumache di vigna, porcini, salsa verde, pane aromatico
IL RISOTTO
Risotto alle castagne, lardo di Pinuccio, riduzione al Passito di Montevecchia, briciole di pan brioches
LO GNOCCO
Gnocco al grano Saraceno, ragù di animelle cotte nel fieno, finferli, schiuma al burro noisette e nocciolaLA COSTOLETTA
Costoletta di vitello cotta nel burro, servita rosa, rognonata e finferli, purè di patate ratte
IL CAPRIOLO
Capriolo in crosta di pane, zucca, cavolo rosso
Da non perdere anche i ”Lievitati” con pasta madre e prodotti di altissimo livello.
Lecco Piazza XX Settembre 50 tel: 0341.1693.747 www.lekbistrot.it. da Martedì a Domenica a pranzo e cena

… Il cielo era tutto sereno: di mano in mano che il sole s’alzava dietro il monte, si vedeva la sua luce, dalle sommità de’ monti opposti, scendere, come spiegandosi rapidamente, giù per i pendìi, e nella valle. Un venticello d’autunno, staccando da’ rami le foglie appassite del gelso, le portava a cadere, qualche passo distante dall’albero. A destra e a sinistra, nelle vigne, sui tralci ancor tesi, brillavan le foglie rosseggianti a varie tinte; e la terra lavorata di fresco, spiccava bruna e distinta ne’ campi di stoppie biancastre e luccicanti dalla guazza…(continua)
-AGRITURISMO IL RONCO GARLATE
Marida ha rilevato questa cascina del 1700 e la sua tenuta che si affaccia sul Lago di Garlate e le sue montagne ed ha iniziato un restauro conservativo ricavandone un gioiello incastonato in un territorio già di per sé fantastico fra lago e pendici boscose.
Nella bellissima tenuta da più di 10 anni, Marida coltiva ulivi, castani, piccoli frutti, ortaggi e frutti antichi. Alleva maiali di Cinta Senese, pecore di razza Brianzola, asini e animali da cortile, cuoce pane e torte sopraffine, prepara confetture con i vari frutti che coltiva e da non perdere le confetture di frutta antica da piante che ha riscoperto nelle tenuta dopo la pulizia da rovi e sterpaglia, per esempio mele cotogne, corniolo, azzeruolo.
La passione e la qualità che mettono nella coltivazione dei prodotti è la stessa che possiamo ritrovare nei piatti del ristorante de Il Ronco. Ricette realizzate esclusivamente con le materie prime dell’azienda agricola, atmosfera familiare e accogliente, profumi e sapori autentici della tradizione lombarda, rendono ogni cena un’esperienza culinaria unica e ricca di gusto.
Il menu cambia di continuo, in base alla stagionalità degli ingredienti che producono e alla disponibilità di quei pochi che acquistano da produttori locali di fiducia.
Ecco alcuni piatti che escono dalla cucina in questo periodo:
-strudel di radicchio su crema di zucca
– uovo cotto a bassa temperatura con crema di castagne pane e pancetta croccante, –
-tagliatelle con caldarroste e dadini di zucca al rosmarino,
-gnocchetti di zucca burro e salvia,
-zuppa di castagne e funghi porcini,
-crema di castagne verza al forno e pancetta gratinata,
-gnocchetti di castagna con salsa al missoltino,
-lasagna zucca porri e funghi, lasagne di verza e grano saraceno,
-risotto zucca e broccoletti, risotto barbabietola e caprino,
-costine di cinta senese al miele di castagno su crema di patate al timo,
-cotechino bollito con castagne al miele,
Strada del Ronco 361 23852 Garlate Tel.: 0341 682523. Da Martedì a Venerdì aperti a cena, Sabato e Domenica aperti pranzo e cena.

…La scena era lieta; ma ogni figura d’uomo che vi apparisse, rattristava lo sguardo e il pensiero. Ogni tanto, s’incontravano mendichi laceri e macilenti, o invecchiati nel mestiere, o spinti allora dalla necessità a tender la mano. Passavano zitti accanto al padre Cristoforo, lo guardavano pietosamente, e, benché non avesser nulla a sperar da lui, giacché un cappuccino non toccava mai moneta, gli facevano un inchino di ringraziamento, per l’elemosina che avevan ricevuta, o che andavano a cercare al convento…(continua)
-RISTORANTE TEXTURE MANDELLO DEL LARIO
Dopo la chiusura del ristorante stellato Dac a Trà, lo chef Stefano Binda ha trovato nuova casa a Mandello del Lario. Qui, nella realtà già esistente e di riferimento per il paese che è il Mammaciccia (ristorante ed albergo diffuso), in sinergia con la proprietaria Silvia Nessi, Stefano ha un nuovo spazio laboratoriale dove mettere in pratica le sue idee.
Dettagli curati sin dall’ingresso in sala… una prima texture insolita e che impressiona piacevolmente l’ospite è proprio quella del tavolo su cui si troverà a pranzare! Stefano e Silvia hanno seguito insieme il rifacimento del locale e della cucina andando a selezionare artigiani che operano in modo unico per inventiva e creatività.
Nella cucina di Stefano permane evidente un forte legame con il territorio e i prodotti tradizionalmente usati, seppure con innumerevoli rivisitazioni della forma. La padronanza tecnica di chi ha fatto esperienze in alcuni dei più blasonati ristoranti sia in Francia che in Italia (come con Crippa e Canavacciuolo), è sicuramente un punto di forza per poter rivisitare la tradizione vedendola con occhi e “in texture” nuove, senza mai perdere il contatto con il gusto e la piacevolezza di una cucina autentica e vera.
Il menù di stagione prevede:
-Pulled duck
Tortino croccante con anatra sfilacciata e crauti, trevisana in agrodolce, emulsione di senape al miele
-Il mare
Battuto di scampi e gamberi, salmone, tagliatelle di zucchine, alghe, yuzu
-Risotto ai funghi
Carnaroli mantecato con porcini, finferli e pioppini, glassa di funghi, aglio orsino, stracchino di capra
-L’estate è finita!
Cappelletti con ripieno liquido di coda brasata, aria di ribes fermentati e melograno
-Il maialino iberico
Costine disossate e cotte lentamente, gel di susine, indivia belga scottata
-Principe Azzurro
Trancio di pesce azzurro del Mediterraneo in pane croccante, crema di mandorla, salsa al tamarindo
Piazza Roma 14, Mandello del Lario tel. 371 429 0689 www.ristorantetexture.it
Aperto tutti i giorni a cena e domenica a pranzo, chiuso lunedì e domenica sera

… Lo spettacolo de’ lavoratori sparsi ne’ campi, aveva qualcosa d’ancor più doloroso. Alcuni andavan gettando le lor semente, rade, con risparmio, e a malincuore, come chi arrischia cosa che troppo gli preme; altri spingevan la vanga come a stento, e rovesciavano svogliatamente la zolla. La fanciulla scarna, tenendo per la corda al pascolo la vaccherella magra stecchita, guardava innanzi, e si chinava in fretta, a rubarle, per cibo della famiglia, qualche erba, di cui la fame aveva insegnato che anche gli uomini potevan vivere. Questi spettacoli accrescevano, a ogni passo, la mestizia del frate, il quale camminava già col tristo presentimento in cuore, d’andar a sentire qualche sciagura.
-IL CAVATAPPI VARENNA
Micro, nascosto, segreto e davvero unico. Ecco i quattro aggettivi che meglio descrivono il ristorante Il Cavatappi.
Perfettamente conservato tra le mura del vecchio nucleo storico, il ristorante Il Cavatappi è un’osteria vera e sincera, con cucina a vista per gli amanti non solo della tavola lariana, ma anche di quella mediterranea. È uno di quei ristorantini intimi e romantici, che sanno di tradizione e di cose buone. Ma solo con chi amate di più visto che qui ci entrano soltanto 14 persone
Un locale, dove il gusto per la perfezione, la cura dei dettagli e la continua ricerca della raffinatezza in ogni dove non frena l’abbondanza. Un menù, quello del ristorante Il Cavatappi, che strizza l’occhio alla località e alle eccellenze nazionali. Rigorosamente stagionale, dallo stile prettamente lacuale, con variazioni mediterranee per variare. Pasta fatta in casa, zuppe e risotti, pesce di lago, se in stagione, e carne. Dolci per lo più al cucchiaio, anche se hanno sempre alternative del giorno con cui far innamorare. Una cantina degna di nota che annovera alcune delle migliori etichette del mercato, incluse quelle della vicina Valtellina.
La location storica, con vecchi muri a vista e collezione di cavatappi a tutta altezza e su più fronti e postazioni, è davvero micro e arredata con stile d’epoca in linea con il sapore locale.
Via XX Settembre, 10 Varenna
Telefono: 0341 815349 www.cavatappivarenna.it
Si pranza dalle 12,00 alle 14,00 Chiusi il mercoledi.
Si cena dalle 18,30 alle 21,00 Lunedi e martedi: aperti solo a cena
