La rabbia del direttore del Giro d’Italia:”Brutta figura del ciclismo, qualcuno pagherà”
Mauro Vegni e la clamorosa protesta odierna:”C’erano le condizioni per correre in sicurezza. Mi hanno informato solo stamane”.
Una rabbia importante. Una decisione subita e non decisa in autonomia. Una sorta di ricatto dei ciclisti stamane alla partenza da Morbegno della tappa del Giro che avrebbe dovuto passare dalle strade del lago e da Como. Il direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, in diretta Rai è stato durissimo poco fa. Le sue parole che fanno capire come la direzione corsa ha dovuto sceglliere di accorciare la tappa odierna – attesa sul Lario – perchè i ciclisti hanno fatto le bizze alla partenza. Almeno una delegazione di loro.

“Sono veramente arrabbiato – dice Vwegni -, dopo tutti gli sforzi fatti per arrivare a Milano questa è una gravissima mancanza di rispetto. Pioveva ma c’erano 13 gradi, quindi c’erano le condizioni per correre in massima sicurezza. Ho saputo della protesta di alcuni corridori meno di un ora prima della partenza da Morbegno, se qualcuno sostiene il contrario come sto leggendo su Twitter (tra questi il sindacato mondiale dei corridori CPA) o lo provano oppure riceveranno le lettere dei nostri avvocati. Abbiamo portato avanti il Giro in una situazione davvero difficile per l’emergenza sanitaria, garantendo il lavoro anche ai corridori e alle squadre. Oggi hanno fatto male a se stessi e al ciclismo. Ora lasciateci arrivare a Milano, poi qualcuno pagherà”.