Bull run di Bitcoin, ecco perché potrebbe essere solo nella fase iniziale

5 novembre 2020 | 11:24
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Bull run di Bitcoin, ecco perché potrebbe essere solo nella fase iniziale

Il prezzo della criptovaluta più famosa in tutto il mondo ha toccato il tetto massimo pluriennale, pari ai 14100 dollari e poi ha iniziato un percorso di crescita, ma ci sono ben cinque fattori che devono essere presi in considerazione da parte di tutti coloro che amano investire e fare trade Bitcoin sulle numerose piattaforme che sono presenti online.

Pochi giorni fa, il prezzo della più famosa criptovaluta in tutto il mondo, con la Cina che starebbe pensando di inaugurare anche la moneta digitale di Stato, è calato in maniera importante rispetto al suo picco massimo del 2020, ovvero 14149 dollari. Ad ogni modo, ci sono cinque segnali che testimoniano alla perfezione che il reale rialzo, in realtà, è solamente alla sua fase iniziale.

Ci sono tanti segnali, quindi, che fanno pensare come una bull run ancora più importante stia per sbarcare sul mercato. Stiamo parlando, ad esempio, dell’attività di HODL sempre maggiore, il basso interesse retail, i il breakout su intervalli sempre più estesi, con tanto indicatori tecnici che stanno mettendo in evidenza tale tendenza.

Breakout su intervalli decisamente maggiori

Il Bitcoin, che rimane uno degli asset più discussi tra gli investitori, ha lasciato per strada oltre il 6% rispetto al suo picco del 2020 che ha superato i 14 mila dollari, un livello che non era mai stato toccato addirittura dal 2017. In tutti i vari grafici degli analisti, sia quelli settimanali che mensili, il Bitcoin ha messo in mostra un netto breakout, visto che, per la prima volta, ha messo in mostra una chiusura delle candele che ha superato quota 13 mila dollari per la prima volta nel giro di un triennio.

Come è già stato messo in evidenza da parte di Cointelegraph più di una volta, il grafico mensile mette in evidenza come la più nota criptovaluta in tutto il mondo stia attraversando un momento in cui risulta essere notevolmente maggiore in confronto alle medie mobili di riferimento. Dal punto di vista tecnico, tutto questo vuol dire che lo slancio precedente non è affatto stato rovinato, ma ci sono tutte le basi perché si possa verificare un concreto pullback.

Google e social media, dati ancora bassi

Nel momento in cui ci si trova in un picco di una bull run, bisogna sottolineare come ci sia un indicatore particolarmente facile da notare. Ovvero le ricerche sul motore di ricerca di Google in riferimento alla parola chiave “Bitcoin” aumentano a dismisura, mentre l’intera domanda retail finisce per finire nell’asset. Nel momento in cui il sentimet di mercato sale alle stelle, ecco che le whale seguono il trend di incrementare i profitti, portando il mercato al ribasso.

Nel corso degli ultimi mesi, anche se il Bitcoin segue un notevole movimento rialzista, l’attività su Google Trends non ha raggiunto picchi particolarmente alti. Tutto questo vuol dire che sono ben pochi gli investitori retail che vanno alla ricerca di dati e informazioni in merito a questa valuta digitale.

Non solo, visto che in base alle informazioni che sono stati svelate da parte di The Tie, il volume complessivo mensile di tweet che si riferiscono a Bitcoin durante il mese di ottobre è schizzato verso l’alto solamente del 7,8%. Il fatto che non ci sia interesse retail anche se il prezzo ha toccato i massimi pluriennali, vuol dire che Bitcoin potrebbe rimanere ancora in una sorta di fase primaria all’interno del bull market.

Stando, infine, al Mayer Multiple, i vari cicli di prezzo storici che sono stati registrati da parte di Bitcoin, mettono in evidenza come il movimento sta caratterizzando in questo ben preciso momento tale criptovaluta non si è ancora surriscaldato a sufficienza.