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Il Covid e l’allerta anche in Ticino: frontiere blindate, si passa solo per lavoro e salute

5 novembre 2020 | 15:11
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Le decisioni confermate oggi dal presidente del Governo Gobbi. In vigore da lunedì prossimo. Macherine a scuola.

Il Consiglio di Stato ha indetto oggi una conferenza stampa per aggiornare la popolazione sulla situazione Covid in Ticino  legata alla diffusione del coronavirus. All’incontro informativo erano presenti il presidente del Governo Norman Gobbi, il medico cantonale Giorgio Merlani e il direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) Manuele Bertoli.

Quest’ultimo ha presentato nel dettaglio la nuova misura che entrerà in vigore da lunedì: la mascherina obbligatoria in tutte le scuole medie del cantone. Una disposizione valida per allievi, docenti e personale che lavora negli istituti, che resterà in vigore almeno fino alle vacanze natalizie. Le mascherine saranno fornite agli allievi dei vari istituti per un uso di una al giorno.

Nel corso della conferenza stampa sono però stati affrontati anche altri temi: l’attuale situazione negli ospedali e nelle case di cura ticinesi, ma anche per il lavoro ed i frontalieri che ogni giorno entrano in Ticino.

Il sito Tio.ch ha aggiornato la situazione e questi i passaggi clou dell’incontro odierno

Si entra solo per lavorare – «Chi entra da noi per lavorare non è autorizzato a rimanere sul nostro territorio per fare altro», ha aggiunto Gobbi. L’invito che faccio alla Confederazione è dunque quello di aumentare i controlli in questo senso, «ma i tempi bernesi non sono propriamente rapidi…». Per questo anche la Polizia cantonale verrà impiegata. Gobbi si è però appellato anche alla «coscienza dei datori di lavoro».

Passaggio della frontiera – «Lombardia e Piemonte sono zone rosse, quindi non ci si può andare a trovare la ragazza, ma solo per motivi lavorativi, di studio o di salute. Se la ragazza vive a Firenze invece sì, perché la Toscana non è zona rossa», ha risposto Gobbi a una domanda. Su un’eventuale multa per chi sgarra, Gobbi ha risposto che questo andrebbe chiesto alle autorità italiane.

A livello cantonale, oggi c’è stato un nuovo record di casi. Attualmente ci sono 224 pazienti ricoverati negli ospedali ticinesi, circa la metà del numero massimo registrato lo scorso mese di marzo. «Siamo tutti stanchi e stufi di questa situazione. Sono il più stufo di tutti a sentire i soliti messaggi, ma è necessario ripeterli. Tutti devono fare attenzione alle misure d’igiene e al distanziamento sociale», ha ribadito Merlani.

Chieste misure di controllo – Gobbi ha ribadito che sarà possibile andare in Italia solo per comprovate esigenze lavorative o di salute. Per quanto riguarda i legami affettivi oltre confine Gobbi ha dichiarato che le autorità ticinesi sono sensibili a questo aspetto e si sono attivati con le forze dell’ordine italiane per avere un occhio di riguardo su questo tema. Il presidente del Governo ha invitato i ticinesi a comportarsi come “montanari coscienziosi”, evitando di inciampare in qualche ostacolo. «Stringiamo i denti ora che la fatica si fa sentire e aiutiamo chi è in difficoltà», ha concluso.

Queste le principali disposizioni previste. In vigore, come detto, da lunedì prossimo e per tutto il mese di novembre.