Lontani ma vicini

LOCKDOWN COUNTDOWN – 18 Marcella l’arredatrice

di Sabrina Sigon

In vigore dal 6 novembre fino al 3 dicembre, il nuovo Dpcm impone una serie di restrizioni necessarie a contenere la pandemia ormai ben nota a tutti. Nella speranza, che è anche una convinzione visti i precedenti risultati, che nelle prossime settimane si possa assistere a un miglioramento della situazione, perché non trascorrere questo nuovo “tempo sospeso” restando in contatto con chi, in diversi settori e professionalità, ha animato o si apprestava a farlo, il tempo della quotidianità fino a ieri condivisa? Nel nostro “conto alla rovescia” vogliamo incontrarci – anche se virtualmente – raccontarci, condividere e occupare questo spazio per viverlo, nonostante le difficoltà, in modi diversi e interessanti, ascoltando insieme opinioni, consigli e curiosità.

Per determinare il significato del numero 18 dobbiamo ricorrere al significato del numero Nove. La Numerologia, infatti, ci dice che, sommando le due cifre che compongono il 18, come risultato abbiamo il proprio in numero Nove, ovvero, 1+8=9. Per comprendere, quindi, il significato di questo numero andiamo a scoprire l’interpretazione del numero Nove.

Il numero Nove è simbolo di completezza e compimento. Infatti, l’energia vibrazionale di questo numero, comprende la forza di tutti quelli che lo precedono. Quella del numero 18 è una forma di energia carica di compassione e amore diffusa a livello globale. Tendenzialmente incline agli opposti, questo numero può influenzare sia negativamente sia positivamente l’individuo, portandolo a vedere o tutto bianco o tutto nero, incontrando a volte difficoltà a raggiungere un equilibrio stabile.

lockdown countdown

 

Ma bando alle chiacchiere, che il tempo passa, e cominciamo quindi con la nostra settima ospite che, vista la sua professionalità, potrà darci da subito ottimi consigli.

Oggi siamo con Marcella Parravicini, Direttore Creativo nonché titolare del negozio di Como Wallflower Concept Store di via Teresa Ciceri 4/b a Como, e photo stylist per la rivista Casa Déco, per la quale tiene una rubrica dal titolo: IDEE CREATIVE.

In questo momento in cui dobbiamo stare più a lungo a casa approfittiamone per riguardare i nostri locali attraverso una luce diversa, con occhi diversi. Alla pagina facebook Wallflower Home Decor del negozio di Marcella, possiamo trovare tutta una serie di consigli, che sono anche considerazioni che vale la pena fare in questo come in altri periodi. Un’occasione per voler bene alla nostra casa, per togliere il superfluo ma anche per aggiungere elementi che la arricchiscano e la rendano più simile alla nostra personalità.

Per esempio, l’elemento estraneo

Questo punto parte da una mia considerazione personale che ho spesso applicato al mio lavoro specialmente quando creo set fotografici. Nell’armonia dell’insieme – spesso studiata a lungo e resa al più possibile perfetta, durante gli incontri tra fotografo e stilyst – ci deve essere un punto di rottura, un elemento estraneo, qualcosa che spezzi la perfezione. Questo oggetto può essere qualcosa di molto semplice che può persino passare inosservato, ma il cervello dell’osservatore lo registra e ne prende nota. Il risultato è che la scena o la scenografia, risultano ancora più autentici perché questo pezzo estraneo toglie pesantezza ed eccessiva perfezione all’insieme rendendolo meno estraneo e inavvicinabile”.

 

Non aver paura di osare, ecco un altro consiglio che troviamo sulla pagina facebook di Marcella

 

Se ti piace il verde menta e le cineserie fai un angolo di verde menta e cineserie! Un giorno, camminando verso la spiaggia, ho notato qualche pezzo di piastrella sul sentiero di un colore meraviglioso! Ho raccolto i pezzi e li ho utilizzati. Questo significa che non c’è mai niente di completamente insignificante sul tuo cammino, un sasso, un fiore, una piastrella rotta, un vetro levigato dal mare possono essere un buon inizio per creare un ambiente. Se una cosa colpisce la tua attenzione c’è di sicuro un motivo! Un colore che mi piace molto declinato in tante sfumature e in tante forme. Non è shabby non è country, non è niente altro che mio anche se naturalmente è un mix di tanti stili diversi”.

 

E adesso per fare un po’ di ordine, in una casa do ci sono tanti oggetti: quale il criterio da adottare?

 

Quello che hai nella tua casa deve essere UTILE oppure deve PIACERTI MOLTISSIMO. Non ci sono altre opzioni, un oggetto inutile e che non ti piace spezza l’armonia di un ambiente. Fai pure un mix di stili, se partono da te, dalla tua testa, dal tuo desiderio, non possono essere in contrasto tra di loro. Mischia pure il moderno all’antico, lo shabby al boho, l’industrial al country, metti tutto quello che ti piace. Metti il colore se ami il colore, metti il neutro se lo prediligi. Se il risultato è armonioso e se entrando nella tua casa provi un sentimento positivo e di accoglienza, saprai di aver fatto un buon lavoro. E lo saprai ancora di più quando gli amici verranno da te e ti diranno: ecco questa casa ti rappresenta davvero! Questo è un gran complimento perché significa che entrandoci hanno sentito una armonia tra la tua persona e quello che ti circonda. Una mia amica americana entrando nella mia casa mi disse: “Ah ecco adesso vedo cosa c’è nella tua testa!”. Una frase meravigliosa che mi ha reso molto felice”.

 

Dove nasce la passione per l’arredamento d’interni?

I miei genitori avevano un negozio di abbigliamento. Un negozio fondato da mia mamma ancora prima di sposarsi. Aveva 27 anni, era sola al mondo, si è licenziata dal lavoro in fabbrica e ha deciso di aprire un negozio. È stata una scelta coraggiosa perché non aveva nessuno che la aiutasse economicamente. Ha aperto questo piccolo negozio, all’inizio trattava articoli di merceria, e l’aveva arredato con delle cassette per la frutta perché non poteva permettersi dei mobili. Se pensi che mia mamma ha 90 anni, per i suoi tempi è stata davvero all’avanguardia. Comprava i guanti, le calze e le esponeva sulle cassette; man mano che le vendeva poteva comprarne altre. Mia madre era una ragazza semplice ma con un grande gusto, si vestiva con poche cose ma bene, anche grazie a una zia che faceva la sarta. Mora, capelli lunghi corvini, sempre il rossetto rosso, aveva una forte personalità. Dopo aver passato l’infanzia a desiderare di essere come lei – fisicamente, somiglio a mio padre – ho capito quale fosse l’elemento che avevamo in comune. Il suo negozio, nel tempo, è diventato un grande negozio di abbigliamento molto conosciuto a Como, che è durato quarant’anni, nel quale sono cresciuta a pane e abbigliamento. La parte relativa all’arredamento l’ho presa da mio padre che, i mobili, addirittura se li costruiva”.

Una bella storia e una professionalità interessante, quella di Marcella Parravicini, raccontata attraverso un negozio nel quale, alla tendenza, si unisce sempre l’elemento personale.

 

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