“Vadavial Covid” The Vad Vuc festeggiano con un vaffa i loro 20anni
Il 2020 sarebbe dovuto essere per i Vad Vuc un grandioso anno: ricorrono infatti i 20 anni dalla nascita della band ticinese. “Con l’arrivo del lockdown, a marzo, tutti i nostri progetti e il tour celebrativo del ventesimo si sono completamente fermati. “Ma vadavialcovid” – ci siamo detti. Il racconto è di Fabio “Mago” Martino, fasarmonicista del gruppo.
Nei tre mesi chiusi forzatamente in casa The Vad Vuc hanno scritto, composto ed iniziato a registrare delle nuove canzoni con quel poco di strumentazione tecnologica a disposizione. “Nella maggior parte dei casi abbiamo usato dei semplici telefonini per riprendere il suono di chitarre, rullanti, percussioni, violino, ecc. Così facendo è accaduto qualcosa di affascinante”
Le registrazioni grezze e imprecise hanno creato nei brani una sonorità diversa e il buon riscontro suscitato da “Holloway Boulevard”, rilettura in dialetto ticinese di una canzone degli irlandesi Popes, primo singolo pubblicato a fine marzo, ha dato una spinta enorme al lavoro dei Vad Vuc, un po’ per onorare i vent’anni, un po’ per esorcizzare l’epidemia, ecco fatto un intero disco, e vadavialcovid.
Quale titolo migliore per un album nato quest’anno? “Vadavial Covid” contiene 11 tracce, alcune già sentite in altri contesti e cantate sul palco di Bellinzona nell’unico concerto che i Vad Vuc sono riusciti a fare in settembre a Belinzona, tra gli inediti Bud & Terence dedicato ai mitici attori di tanti film di “scazzottate” citati nel bel video firmato dal regista Alberto Meroni, e due collaborazioni con il cantante e «slammer» comasco Simone Savogin, Piano e Capito (Maslana)
“Vadavial Covid” è nato a causa del lockdown 2020, “Mentre noi componevamo e registravamo i brani di questo disco altre persone operavano sul campo spesso in condizioni molto difficili. Ci è quindi sembrato giusto utilizzare questo album come vettore per un’iniziativa benefica. Abbiamo deciso di devolvere alla FCTSA (Federazione Cantonale Ticinese Servizi Autoambulanze) l’intero ricavato della vendita delle copie fisiche”.

Il progetto The Vad Vuc ha mosso i suoi primi passi esattamente il giorno di Natale dell’anno 2000. In breve le canzoni di questo manipolo di amici si sono insinuate in ogni angolo del Canton Ticino, facendosi largo oltre Gottardo, varcando anche i confini nazionali.

In 20 anni i The Vad Vuc hanno pubblicato 10 album (tra cd, ep, cd live e un dvd), si sono esibiti in quasi 400 concerti tra Italia, Svizzera, Germania e Francia, e hanno collaborato, tra gli altri, con The Dubliners, Simone Cristicchi, Steve Wickham (The Waterboys), Sharon Shannon, Les Mellino des Négresses Vertes, Gnu Quartet, Modena City Ramblers, Yo Yo Mundi, Gang, and more and more.
Giovanna Di Matteo