Marina: l’arte è natura concentrata. Presentato il libro dedicato a Marina Romanò



L’arte è natura concentrata. Questa citazione di Balzac andrebbe recuperata e ricompresa, alla luce di tutto quello che l’autore con la sua penna sapeva fare. Nelle sue pagine ritrovate la vita, così com’è: fatta di rifrazioni luminose e riflessi misteriosi. Forse è a questo che hanno pensato i curatori di “Marina: l’arte è natura concentrata”, quando hanno scelto il titolo da dare a questo libro composito e indefinibile. Non solo un ricettario, non solo una biografia, non solo una raccolta di interviste, non solo un progetto grafico. Un’esperienza di vita, piuttosto. È evidente proprio in quel nome che è stato messo davanti alla citazione: Marina
Io Marina non l’ho mai conosciuta, ma durante la presentazione del libro a lei dedicato, sabato 21 novembre sul canale Youtube delle ACLI Como, l’ho vista riflessa nelle parole di chi l’ha raccontata. A fare gli onori di casa è stato Mauro Minotti, vicepresidente delle ACLI Como che, in collaborazione col circolo ACLI Famiglie in Cammino, hanno finanziato questo progetto grazie al fondo del 5×1000.
Le ACLI, spiega Mauro Minotti, sono un’associazione che si occupa di persone e proprio per questo è sembrato indispensabile dare una mano alla realizzazione di un progetto che si pone l’obiettivo di testimoniare la vita sfaccettata di Marina, una persona che di ACLI era socia e amica. Ecco perché Mauro Minotti associa questo libro a un grande prato ricco di fiori di colori diversi: un’esplosione di vita, colori e creatività in cui questo libro assume un senso. Oltre che un progetto creativo, questo libro è anche un impulso benefico per la nostra città, come ha spiegato Monica Giordano, presidente dell’Associazione Centro di Riferimento Oncologico Tullio Cairoli. Quest’associazione, nata nel 1986 a Como a opera del Dottor Epifani, in collaborazione con la moglie di un paziente, Tullio, da sempre affianca la storia dell’oncologia nella nostra città. Marina è stata protagonista di un’importante rivoluzione all’interno della Tullio Cairoli, ovvero l’introduzione di un gruppo di volontari. Volontari che nell’unità operativa di oncologia mancano da febbraio a causa della pandemia: senza di loro il clima del reparto è cambiato profondamente e Monica Giordano testimonia come non ci sia giorno in cui un paziente non ne chieda il ritorno.
Il tributo ai volontari è direttamente un tributo a Marina, che della Tullio Cairoli è stata collaboratrice volontaria prima e amorevolmente assistista poi. Il ricavato del libro a lei dedicato infatti sarà in parte devoluto proprio all’associazione, come segno tangibile di una persona che ha voluto e potuto cambiare la sofferenza della malattia in possibilità di incontro e sostegno reciproco. La sua, nella testimonianza di Monica Giordano che di Marina è stata anche medico oncologo, è stata una malattia generosa, attenta all’altro anche nei momenti di difficoltà. La solidarietà è un tratto distintivo di Marina che ritorna in moltissime pagine del libro e della sua vita: l’attenzione al riuso di materiali, di cui si fa testimone Giovanna Montanelli, e che si manifesta nella possibilità, per chi vorrà acquistarlo, di decorare la copertina del libro a proprio piacimento con dei materiali provenienti dal laboratorio di Marina stessa.
E poi l’attenzione allo spreco e a un consumo solidale in cucina, ricordata da Mauro Minotti, tra gli assaggiatori prediletti delle sue sperimentazioni, e da Massimiliano Pini, compagno di fornello. «Con Marina abbiamo condiviso sette anni spericolati in cui abbiamo cucinato qualsiasi cosa in qualsiasi modo.» racconta infatti, ricordando le iniziative cui Marina prendeva parte, dai corsi di cucina, alla maratona di nove ore dietro ai fornelli per il Now Festival, alle esperienze di Isola che c’è e di Parolario. «Con lei si parlava di agricoltura sociale, di impronta biologica, di sana alimentazione, si sperimentava, si cucinava per passione e curiosità e amore per l’altro. Con lei la vita è stata un’avventura.»
Nelle parole di Massimiliano Pini, che Marina l’ha vissuta tra la gente e nell’amicizia, si rispecchiano le parole di Martina, sua figlia, che invece l’ha vista aggirarsi tra le mura di casa. Tra il racconto di un esperimento culinario e l’altro emerge il senso di profonda fiducia che questa donna aveva per ciò che la appassionava. Quando iniziava il suo momento creativo, racconta infatti Martina, nessuno poteva più disturbarla, era completamente immersa in ciò che amava fare, che si trattasse di cucina o di quadri o di design.
Una concentrazione frutto di un’intensa ricerca di equilibrio interiore che ha raccontato Donatella Angelini, dell’associazione Soham, ricordando le esperienze di yoga condivise con Marina, sempre all’insegna dell’apertura di nuovi mondi creativi. A Marina essere creativa veniva naturale e non aveva paura di manifestarlo in ogni ambito della sua vita. Ecco perché per lei quella frase che dà il nome a questo libro è perfetta: lei è natura, lei è arte, lei è stata capace di concentrare intorno a sé una costellazione di persone che sono state profondamente cambiate dalla sua presenza. Il libro curato da queste persone e a lei dedicato è un consiglio speciale rivolto a chiunque stia leggendo.
Sia che vogliate iniziare a sperimentare in cucina, sia che vogliate essere testimoni di una vita fatta di incontri e sguardi sinceri, sia che vogliate leggere una storia di arte, solidarietà, passione e amore, questo libro fa per voi. Per averlo basta chiamare il numero di ACLI Como (031 33 127 11) negli orari di apertura e prenotare la vostra copia. Per seguire le avventure di Marina o sentire integralmente le testimonianze di chi l’ha conosciuta e ha contribuito alla creazione di questo progetto, tre sono i compiti che vi toccano: visitare la pagina Instagram, recuperare la presentazione del libro e se lo desiderate prendere parte all’incontro “Cucina e anima di Marina Romanò” che si terrà oggi, sabato 28 novembre alle ore 18, a cura dell’associazione Soham Como. Buona Marina a tutti.
Martina Toppi