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COOKIN’ MUSIC #003

3 dicembre 2020 | 13:54
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Musica nuova in cucina con i tre chef di COOKIN’ MUSIC: Cristiano Paspo Stella, il cantautore, Massimiliano Pini, il cuoco clandestino e Piergiorgio Ronchi, il beer sommelier, apparecchiano un menù in tre portate partendo da una canzone

#003 Virginiana Miller Gelateria Sconsacrate Nouvelle Cousine

Pezzo da Gelaterie sconsacrate, anno 1997 – con diversi anni di esperienza alle spalle la band livornese l’anno prima entra nel giro di Baracca e Burattini, etichetta indipendente nonché  agenzia di management che aveva in carnet C.S.I., Marlene Kuntz ed altri importanti gruppi della scena rock italiana. Dicevamo nel 1997 esce Gelaterie sconsacrate (B&B/Sony), il primo uscita in CD dei Virginiana Miller, prodotto da Marc Simon (Corman e Tuscadu) e Giorgio Canali (C.S.I.) – che parteciperanno anche in alcuni brani insieme a Yo Yo Mundi e Massimo Fantoni.

Ci si interroga molto sulla Nouvelle Cousine – ma soprattutto sulla sua diciamo comprensibilità che spessa da adito al binomio anche se non lo capisco / vuol dire che è bbuono…

Ma facciamo un po’ di ordine: dire nouvelle cuisine (in italiano “nuova cucina”) equivale a dire moda: il concetto è rivoluzionare la tradizione, che voleva che le pietanze fossero preparate con largo anticipo a favore di una cucina “istantanea”, preparata sul momento o poche ore prima di essere servita. La nouvelle cuisine è una corrente nata negli anni settanta. Padri della nouvelle cuisine sono ii due critici gastronomici, Henri Gault e Christian Millau; sono spinti da una voglia di urgenza nell’abbandonare la tradizione per abbracciare un modello più moderno di interpretazione della cucina – parola d’ordine: “innovare”.

Certo facile … a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80; in pieno edonismo si affaccia un nuovo tipo di clientela: il businessman. Fa del tempo il suo capitale, non deve essere sprecato manco per mangiare e allora non ci devono essere pasti interminabili – bisogna stare leggeri – ma pure essere di classe, elitari, avere l’effetto wow sul cliente importante, tanto quanto tirarsela di avere pagato cinquanta carte un pinzimonio.

Ma a parte scenari boccacceschi la NC fa nascere un nuovo concetto di gastronomia, i nuovi chef ne traggono il loro nuovo status; devono essere rivoluzionari abbandoniamo il concetto di pasto: non più pietanze sontuose, con ingredienti corposi e pesanti, ma una visione volta alla leggerezza e alla celebrazione dell’alta cucina nel mondo. ma con parsimonia… quella non certo era fusion o contaminazione, sarebbe arrivata dopo, si ricerca spasmodicamente l’erba aromatica, le spezie (a dire il vero poche), il tartufo – l’accostamento con i vini e per meglio marcare la necessità di leggerezza del pasto l’introduzione della fondamentale verdura croccante tagliata a bastoncino come elemento base di qualsiasi menù, tanto quella di introduzione di tisane come simbolo di depurazione e leggerezza.