Bimba morta a Cabiate, il compagno della mamma sceglie il silenzio davanti al giudice



Da sabato è in carcere: interrogatorio in videoconferenza. Ma lui sceglie di restare zitto. Accuse pesanti per lui.
Come previsto, ha deciso di non rispondere alle domande del giudice. Che, di conseguenza, ha preso atto della decisione. Confermando la custodia in carcere al Bassone dove è rinchiuso da sabato scorso. Nessuna sorpresa questo pomeriggio nell’interrogatorio in carcere del 25enne romeno arrestato sabato scorso con l’accusa di maltrattamenti ma anche di violenza sessuale per la morte della bimba di 18 mesi vittima di quello che inizialmente era stato descritto come un tragico incidente domestico l’11 gennaio scorso a Cabiate. Per Procura e carabinieri, invece, sarebbe stato l’uomo a picchiare la piccola, poi deceduta.
L’uomo in carcere, Gabriel Robert Marincat, era il compagno della mamma della piccola e a lui la donna aveva affidato la figlioletta, come aveva fatto altre volte. Il ragazzo rumeno, per cause ancora da accertare, l’avrebbe picchiata e maltrattata ripetutamente e non solo quel giorno tragico. Marincat è stato interrogato in videoconferenza dal giudice delle indagini preliminari Andrea Giudici. Ad assistere il rumeno l’avvocato Stefano Plenzick: a lui avrebbe ribadito la sua versione, quella di un incidente domestico e di una stufetta caduta addosso alla bimba accidentalmente. Ad incastrare l’uomo l’autopsia eseguita sul corpo della piccola.