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COOKIN’ MUSIC #009

11 febbraio 2021 | 13:35
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Musica nuova in cucina con i tre chef di COOKIN’ MUSIC: Cristiano Paspo Stella, il cantautore, Massimiliano Pini, il cuoco clandestino e Piergiorgio Ronchi, il beer sommelier, apparecchiano un menù in tre portate partendo da una canzone

#009 L’iguana sulle scale – Federico Sirianni

Federico adesso ha cambiato casa ma fino a qualche mese fa abitava in una casa di ringhiera e una sua vicina di casa che suonava l’arpa (Federica Magliano n.d.r.), sua dirimpettaia – ma veniamo al dunque “l’iguana sulle scale” – titolo un po’ bizzarro fa venire in mente una certa esoticità, pur abitando a Torino, pur genovese di nascita, sta in questa Torino particolare quasi esotica, … amazzonica…

C.S. Stella da il “Paspolario”

Federico Sirianni cantautore genovese ormai trapiantato a Torino, con alle spalle un bel po’ di dischi, tra cui “il Santo” da dove è tratto il brano “l’iguana sulle scale, sta lavorando ad un nuovo album incentrato sulla figura di Maqroll il gabbiere di Alvaro Mutis.

Mutis scrittore sudamericano ben si coniuga con la parte tropicale della ricetta pensata…

“Gli esemplari di grandi dimensioni sono ormai rari a causa della distruzione dell’habitat, distruzione che in molte zone provoca sovrappopolazione e conseguente riduzione delle dimensioni. Altre cause sono l’industria degli animali da compagnia e il fatto che molte persone in centro e in Sudamerica considerino questi animali una leccornia. Non è cacciata per necessità, ma come specialità gastronomica.”

Piatto: picagge (da le Cucine (ri)trovate – 2018)

Iiihhh!!! Andiamo sulle picagge… mica voglio presentare un piatto di iguanide, che poi mi stanno pure simpatici e grazie a loro siamo diventati pure evoluzionisti altrimenti Darwin se ne rimaneva da Zio Josiah a cacciare pernici e magari si trovava un posto nella sua fabbrica di ceramiche… che poi questa è un’altra storia e magari ci facciamo pure un kitchen cabaret…

Mischiate due farine segale e frumento (questo misto prende il nome di barbalà – poi con il composto lavoratela con poca acqua e sale fino a ottenere un composto molto sodo. Tirate la sfoglia lasciandola alta e tagliate a coltello le picagge o fettucce larghe circa 1 cm. Lessate e condite con il pesto.

La sfoglia come si tira? Ma con il mattarello! Ma sapete da dove arriva l’etimologia del nome? E’ il diminutivo di mattero, che ha sia il significato generico di bastone sia quello specifico di arma usata dai Celti, simile ad un giavellotto; a sua volta, voce celtica passata attraverso il latino: mattaris.

Dal campo di battaglia alla cucina: questa è stata la felice sorte del matterello, che da diminutivo del nome di una temibile arma celtica (che però non si sa bene che arma fosse) è passato ad indicare il principe degli arnesi da cucina impiegati nella cultura mediterranea. In realtà questo cilindro di legno massiccio ha mantenuto un’aura bellicosa, anche se colorata di comico: insomma, l’anziana signora scaccia i malintenzionati dal suo pianerottolo col matterello, ça va sans dire. E forse questo strumento si è preso tanto spazio, in questo immaginario, perché è bellicoso sì, ma non fatale. La mannaia, invece, non fa ridere nessuno.

La birra acconcia: e visto che siamo in tema “iguanesco” una American IPA Super Tropical, … stessi malti, luppoli e lievito ma riequilibrando i vari ingredienti per dare vita ad una session super beverina, dall’amaro elegante e ricca di aromi tropicali.