Impianti da sci, ecco la doccia fredda:”Condizioni mutate, serve un lockdown subito”




Il parere di Walter Ricciardi, consulente del Ministro Speranza:”Serve anche lo stop alle scuole per una durata limitata”
La notizia-choc arriva a poche ora dalla prevista riapertura degli impianti da sci, compresi anche quelli della nostra Regione. Un altolà che arriva dai vertici del Ministero come riporta, poco fa, l’agenzia Ansa. Ed a mettere il focus sull’emergenza Covid è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: “Serve un cambio di passo – è l’invocazione – serve un lockdown totale e immediato“. Ricciardi traccia un quadro molto allarmante: “È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2 – dice all’Ansa – è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”. Oltre a ciò, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”. È “evidente – avverte – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla inconstabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”. “Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana“, ha annunciato all’Ansa poco fa.
Sulla stessa linea anche Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova: “Un lockdown nazionale? E’ quello che ho detto anche io. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto. C’è un totale scollamento tra quelle che sono le aspirazioni della gente, come vengono interpretate dalla politica, e quella che è la realtà. Ancora non ci siamo allineati con l’esigenza di fermare il contagio”.
Quanto alla tanto attesa riapertura degli impianti sciistici, Ricciardi è contrario: “In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia e gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti“.La spiegazione: “Non dimentichiamo – ha sottolineato Ricciardi – che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passandò dagli impianti di risalita in Svizzera“.
Nel giro di pochi minuti, le agenzie battono il parer del Cts: “Alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche dovute alla diffusa circolazione delle varianti virali” del virus, “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale“, ha detto il Comitato tecnico scientifico alla richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza di “rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura” dello sci, “rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”. Tutte le misure per contenere il virus, indicate nei protocolli tecnici – da quelli per bar e ristoranti a quelli per lo sci fino alle indicazioni su cinema, teatri, musei, palestre e piscine – “dovranno essere modulate in funzione delle condizioni epidemiologiche”, sottolinea il Cts ribadendo, in ogni caso, che le disposizioni “rimangono in capo al decisore politico”.