Confartigianato ai giardinieri: gli scarti verdi sono rifiuti speciali
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Dal 1 gennaio 2021, giardinieri e professionisti del settore devono attenersi alle nuove norme per lo smaltimento dei rifiuti verdi
Con l’avvicinarsi della stagione primaverile i giardinieri vengono chiamati a ripristinare prati, giardini, siepi e piante che, dopo l’inverno, necessitano una “rinfrescata” per accogliere la bella stagione ormai imminente. «Confartigianato si rivolge a tutti i professionisti del settore – ha sottolineato la dottoressa Emanuela Tardiola, responsabile dell’area ambiente e sicurezza – per informarli che gli scarti derivanti dalla manutenzione del verde, che inevitabilmente si creano, non sono rifiuti generici ma bensì devono rispettare le novità normative introdotte dal 1° gennaio 2021, con l’entrata in vigore del Decreto Lgs. 3 settembre 2020 n. 116, che ha chiarito la ”nuova definizione di rifiuti urbani”. Con la nuova disciplina di classificazione dei rifiuti, è stato soppresso il concetto di rifiuto speciale assimilabile a rifiuto urbano, e ciò rappresenta la novità più rilevante per tutti i settori produttivi. Pertanto, anche gli scarti derivanti dalla manutenzione del verde, cioè gli sfalci e le potature da verde privato, sono classificati come rifiuti con codice EER 200201».
Foto di Annette Meyer da Pixabay
Quindi essi possono/devono essere gestiti come rifiuti speciali. «Questo – ha continuato la responsabile dell’area ambiente di Confartigianato – comporta la
tenuta di un registro vidimato dalla Camera di Commercio, con l’annotazione del caricoe scarico dei rifiuti». Inoltre, il trasporto degli stessi deve avvenire con un mezzo iscritto e autorizzato dall’Albo Gestori Ambientali al trasporto dei propri rifiuti non pericolosi. Infine, il trasporto di tali rifiuti deve essere accompagnato dal Formulario di identificazione del rifiuto.
«Dal momento che non sono stati chiariti alcuni aspetti critici della normativa – ha concluso Tardiola – riteniamo in via cautelativa, di dare le suddette indicazioni ai giardinieri e a tutte le imprese del settore, in attesa che il neo-istituito Ministero della Transizione Ecologica pubblichi una circolare esplicativa».
Per ulteriori informazioni e delucidazioni, Confartigianato Como è a disposizione attraverso la propria Area Ambiente e Sicurezza. Per contattare il referente Roberto Corti, telefonare al numero 031316363 oppure scrivere una mail a r.corti@confartigianatocomo.it.