Verso una nuova stretta per fermare il virus che non rallenta: lockdown nei week-end da metà mese
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Il premier Draghi si prende qualche ora di tempo, ma ormai si va in questa direzione. Con coprifuoco anticipato.
Si va a gradi passi verso una nuova stretta per contenere la diffusione del virus. Il premier Mario Draghi, però, si è preso qualche ora per riflettere e decidere. La cabina di Regia Governo-Comitato tecnico scientifico attenderà infatti oggi gli ultimi dati sulla diffusione del contagio. Poi, la Conferenza Stato-Regioni, convocata per le 14.30, valuterà l’informativa finale del ministro della Salute, Roberto Speranza. E quindi il Consiglio dei ministri, venerdì mattina, preparerà il nuovo decreto con le misure di contenimento ad appena 6 giorni dopo l’entrata in vigore del Dpcm del 6 marzo. Insomma, una nuova serrata per fermare i contagi del Covid che continuano a correre in tutta Italia, Lombardia e comasco compresi.
Resta da capire quando diventeranno operative come riporta in queste ore il sito del Corriere della Sera: lo stesso Draghi aveva promesso di comunicare le decisioni in anticipo, per evitare chiusure last minute che finirebbero per danneggiare le varie categorie. E dunque appare improbabile che si parta già questo weekend, mentre sembra ipotizzabile il via per lunedì 15 marzo, quando però l’Italia potrebbe già trovarsi quasi tutta in zona arancione o rossa, per i cambi di colore delle regioni dovuti al progredire inarrestabile della pandemia. La Lombardia attualmente è in zona arancione rafforzata e dovrebbe rimanere anche per la prossima settimana a meno di un ulteriore peggioramento del quadro epidemiologico.
Perché i contagi aumentano, purtroppo. Nella riunione di ieri il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli hanno consigliato al governo la linea dura, anche se non durissima: nessun lockdown generalizzato, a patto però che si mettano subito in atto una serie di restrizioni ben precise. Nei weekend, ad esempio, si propone il lockdown in tutto il territorio nazionale come già durante le festività natalizie. E in zona gialla bisognerebbe chiudere i ristoranti anche a pranzo e anticipare il coprifuoco di 2-3 ore. Ma su questa linea non è daccordo una parte del centrodestra che sollecita da giorni aperture serali dei ristoranti per le regioni in zona gialla. Governo e Comitato, però, non sembrano propensi ad avvallare questa ipotesi.