Il dolore

Garzeno attonita per la scomparsa della regina del braschino: la sua bella intervista da noisegui la diretta

Il commosso ricordo del sindaco Eros Robba:"Era una genuina, un colpo al cuore per tutta la nostra comunità"

Era fatta così: schietta, genuina e di gran cuore. Di sicuro un colpo al cuore per tutta la nostra comunità”. IL sindaco Eros Robba la ricorda così alla nostra redazione. E ricorda pure – perchè anche lui è stato protagonista – la simpatia della Liliana Mazzucchi lo scorso mese di agosto a CiaoComo durante la visita a Garzeno, tour dell’alto lago. Eravamo andato al forno di Liliana, 83 anni a luglio, e lei ci aveva riempito il pomeriggio con battute e simpatuia. Aveva parlato di quello che è il dolce tipico della zona, il braschino. Ce lo aveva fatto assaggiare con orgoglio. Spiegando i segreti della ricetta.

 

Oggi Garzeno la piange. Il sindaco, l’intera comunità che la vedeva ogni giorno nella sua bottega con annesso forno del pane e del braschino. Liliana Mazzucchi se l’è portata via una crisi improvvisa dopo che era risultata positiva al Covid. Non ce l’ha fatta all’ospedale di Gravedona. Ad inizio settimana aveva accusato un malore, che all’ospedale di Gravedona si era rivelato come effetto di contagio del virus. Non sembrava grave, poi all’improvviso la situazione è degenerata.

 

Ecco il post di Eros, il sindaco, che a LIliana era molto affezzionato come tutti i residenti del piccolo paese dell’alto lago.

Garzeno oggi perde una delle figure che rimarranno per sempre legate alla storia del paese. 

Una storia fatta di operosità e di genuinità, due doti che non mancavano alla mitica Liliana.

Tutti continueremo a ricordarla lì, dietro al suo bancone, con il suo grembiule infarinato e la penna a portata di mano perché il registratore di cassa non serve a chi continua a lavorare in una bottega ricca di storia e di tradizione.

E davanti a quel bancone sono passate intere generazioni, dai bambini che prima di andare a scuola trovavano lì la migliore focaccia o la miglior pizza possibile, alle nostre mamme e alle nostre nonne che iniziavano la giornata andando “a prueed” da lei. 

Davanti a quel bancone sono passati i volti sorridenti di chi già sapeva di non uscire deluso, insieme a quei prodotti così legati alla sua persona da portarsene dietro il nome: il braschino “della Liliana”, i cannoncini “della Liliana”, il panatel “della Liliana”. Prodotti unici e irripetibili, proprio come lei.

Lei che dietro a quel bancone non mancava mai, e quando mancava passava solo una manciata di secondi dal suono del campanello collegato alla porta…e lei era lì, con il suo indimenticabile “Arrivo!” gridato dalla sua cucina o con un vassoio appena uscito da quel forno in cui era e rimarrà una presenza costante. 

Di lei ricorderemo sempre la dignità con cui portava quel grembiule, quasi fosse una seconda pelle, e l’amore per il lavoro e il sacrificio. La ricorderemo come la colonna portante della sua famiglia, della sua attività, della nostra comunità. 

E come una vera comunità ora ci stringiamo attorno a Rosanna, Antonio e a tutti i familiari…perché il vuoto è così grande e così improvviso che solo unendoci riusciremo a riempirlo.

Uniti come un popolo che saluta la sua “regina”, perché anche se lei non avrebbe gradito troppi complimenti, ora che non ci sente possiamo dirlo: Garzeno oggi perde “la regina del braschino”.

 

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