Draghi vara il decreto legge per aprile: ancora pochi spostamenti e niente zone gialle

31 marzo 2021 | 14:09
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Draghi vara il decreto legge per aprile: ancora pochi spostamenti e niente zone gialle
Draghi vara il decreto legge per aprile: ancora pochi spostamenti e niente zone gialle
Draghi vara il decreto legge per aprile: ancora pochi spostamenti e niente zone gialle
Draghi vara il decreto legge per aprile: ancora pochi spostamenti e niente zone gialle

Oggi Consiglio dei MInuistri. Le prime anticipazioni. Per bar e ristoranti altre settimane difficili in vista-

Anche ad aprile tutta Italia resterà in zona arancione o rossa. Nessuna fascia gialla né tanto meno bianca. ed ancora limitazioni agli spostamenti, bar e ristoranti chiusi se non per asporto e consegne a domicilio; nessun automatismo nel passaggio da una zona all’altra. Insomma, prevale la linea della prudenza e l’Italia resta chiusa fino a fine meseIl governo ed il premier Draghi preoccupati dai numeri e dalle varianti che si diffondono: prevale prudenza e rigore anche se oggi pomeriggio ci sarà l’atteso consiglio dei ministri per le norme e le decisioni. Il decreto legge atteso in serata o domani al più tardi.

Tutti in zona arancione o rossa, cancellata la fascia gialla

Dal al 30 aprile 2021 tutte le regioni saranno arancioni o rosse. Possibili allentamenti solo se la situazione epidemiologica dovesse migliorare: non ci sarà alcun automatismo, come richiesto dalla Lega e da Forza Italia che, invece, spingono sulla riapertura di ristoranti, cinema, teatri e sale concerto. Al massimo Palazzo Chigi, per tentare una mediazione ed evitare la sfuriata del leader della Lega Salvini già sul piede di guerra, potrebbe proporre un «riferimento concettuale», ovvero un sistema che dica, senza imporre passaggi automatici da una zona all’altra, che «se la curva dovesse scendere, le misure verrebbero alleggerite». Insomma, si apre uno spiraglio per i ristoratori nel caso di miglioramento della situazione ma si tratta di una luce, molto flebile, in fondo al tunnel. In altre parole, riaperture in sicurezza ma come e quando ancora non si sa.

Coprifuoco confermato, sì agli spostamenti verso le seconde case

Nessuna zona gialla fino al 30 aprile, coprifuoco confermato dalle 22 alle 5, vietati gli spostamenti se non per motivi di salute, lavoro e necessità o per andare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Nelle seconde case, invece, ci si potrà recare con il proprio nucleo familiare convivente, anche fuori regione e in zona rossa e sempre con un contratto sottoscritto prima del 14 gennaio 2021. In zona arancione non sarà possibile andare fuori comune ma sarà permesso spostarsi una volta al giorno, sempre nel massimo di due persone, verso un’abitazione privata per andare a trovare amici e parenti. Deroga che non sarà concessa nella zona rossa a partire dal 7 aprile (nei giorni di Pasqua, invece, è consentito andare a trovare amici e parenti sempre con il limite di una sola volta al giorno e nel numero di 2 persone).

A scuola anche in zona rossa (ma solo per i più piccoli)

Per il Governo, e in particolare modo per il ministro Bianchi, il futuro dei bambini e dei ragazzi resta una priorità, dopo il disastro dell’ultimo anno con la Dad. Per questo motivo il governo è pronto a riaprire le scuole fino alla prima media dopo Pasqua anche in zona rossa mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori ma al 50 per cento. Il governo, adesso, potrebbe inserire nel decreto una norma che vieterebbe ai governatori di chiudere le scuole fino alla prima media.

Arriva l’obbligo di vaccinazione per i sanitari no-vax

Infine, sempre oggi, il governo discuterà dell’obbkligo per il personale sanitario di sottoporsi ai vaccini. Si tratta di un decreto ad hoc – ma non si esclude che possa trovar posto anche nelle norme anti contagio – che riguarderà circa 35 mila persone solo nel settore pubblico (alcune, ad onor del vero, non hanno potuto vaccinarsi o perché hanno condizioni di salute che sconsigliano la somministrazione o perché hanno già contratto il virus). Un decreto che riguarderà anche i lavoratori del privato e gli operatori delle Rsa dove il 30-40 per cento non avrebbe aderito alla vaccinazione oltre agli impiegati degli studi medici.