Un libro tra America e lago di Como, “Strade perdute” di Lidia Falzone

Per la rubrica Va Pensiero oggi è con noi l’autrice comasca Lidia Falzone, per presentarci il suo libro: “Strade perdute”, Porto Seguro Editore. Nata e cresciuta fra le colline del nostro territorio – dopo “Vita a caso” Lidia è al secondo romanzo – la sua scrittura spazia dai paesaggi lombardi a quelli statunitensi perché, nonostante le distanze geografiche, “Gli esseri umani sono esseri umani”, scrive “ovunque si trovino”.
Siamo alla fine degli anni ‘60 e due nuclei famigliari si confrontano in parallelo all’inizio della storia: uno nel cuore degli Stati Uniti, l’altro sulle rive del lago di Como, ramo di Lecco e poi sulle rive di un altro lago: quello di Varese. Dalla California al Midwest, da Abbadia Lariana a Buguggiate. Anni impegnativi, rivoluzionari, ricchi di cambiamenti nei rapporti sia esterni che interni alla famiglia, ricchi di innovazioni in ambito sia scientifico sia musicale. È in questo contesto che si muove Lily, la protagonista, e insieme a lei una grande quantità di personaggi che, all’interno di questa narrazione scorrevole e leggera ma mai superficiale, si scoprono impegnati in ruoli che abbracciano sia la sfera pubblica sia i contesti più privati. Un’umanità variopinta alle prese con la stranezza della vita quotidiana e il tema, quello della strada, che viene visto come un percorso già tracciato ma anche come svolta improvvisa, casualità, senza bisogno di dare una morale e con un’ironia che ben si accorda alla storia e ai personaggi. Perché “La vita è troppo complicata per non metterci anche un po’ di ironia”, dice l’autrice.
Strade Perdute, Porto Seguro Editore
A cura di Sabrina Sigon
