Dante terzine from…Vietnam. L’amore come forza rivoluzionaria

19 aprile 2021 | 22:31
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Dante terzine from…Vietnam. L’amore come forza rivoluzionaria

La Casa della Poesia di Como è molto affezionata al mondo e ai suoi poeti, ma tra questi senza dubbio prova un affetto speciale per il Vietnam e gli scrittori e scrittrici vietnamiti. Tra questi c’è Kieu Bich Hau, che nel 2020 ha pubblicato tramite La Casa della Poesia di Como la sua prima raccolta in traduzione italiana, “Lo Sconosciuto”, con la casa editrice I Quaderni del Bardo, di Stefano Donno. Oggi Kieu, giornalista, narratrice e poeta, torna sugli schermi dell’associazione comasca per leggere versi non suoi ma del poeta italiano per eccellenza, Dante.

La cornice è quella ormai consuetudinaria di ogni lunedì, il progetto “Dante. Terzine from the world”, curato da La Casa della Poesia di Como. Più che esportare Dante, l’idea è quella di importare l’amore che per Dante nutrono poeti e scrittori di tutto il mondo. Questa volta lo sfondo delle letture dantesche è una trafficata Hanoi, capitale del Vietnam, sopra il cui viavai cerca di imporsi la voce delicata ma decisa di Kieu Bich Hau che legge in vietnamita i versi del suo canto prediletto, il V dell’Inferno. Una scelta non così strana per una poetessa che è esordita in Italia con una raccolta di versi completamente dedicati all’amore.

Kieu da sempre si batte per l’emancipazione della donna in un paese come il Vietnam dove i retaggi culturali del confucianesimo hanno lasciato una forte impronta di misoginismo che ha toccato da vicino anche la famiglia della stessa Kieu Bich Hau. Come racconta nella sua raccolta “Lo sconosciuto”, la scelta di amare un uomo che vive lontano da lei e che non rientra nei progetti preparati da parte della sua famiglia per il suo futuro, l’ha portata ad acquisire una maggiore consapevolezza del proprio esere donna e del proprio essere libera. L’amore è per lei allora l’arma rivoluzionaria con cui riesce ad affermare la propria indipendenza e libertà, a partire dalla scelta dell’uomo verso cui rivolgere il proprio amore. Non è un caso allora che Kieu Bich Hau ritrovi sé stessa nel celeberrimo canto in cui Francesca racconta la passione e lo scotto pagato per un amore scelto fuori dagli schemi altrui.

«Quali colombe dal disio chiamate

con l’ali alzate e ferme al dolce nido

vegnon per l’aere dal voler portate;»

Nel commento che potete leggere in versione integrale sulla pagina de La Casa della Poesia di Como, Kieu Bich Hau aggiunge diverse considerazioni sull’amore, che in fondo è pur sempre «L’amor che move il sole e l’altre stelle».

«Personalmente, quando leggo Dante, sento chiaramente il grande amore che aveva per la ragazza chiamata Beatrice. Quell’amore era così particolare che non osava avvicinarsi a lei, anzi si allontanava da lei. Ma ha usato l’energia sconfinata prodotta da quell’amore silenzioso per trasformarlo in poesia. Quell’amore è eterno, e anche la sua poesia è eterna. Dal suo amore che si è cristallizzato nella poesia, ho capito che un amore che non porta ad un accoppiamento, anche solo attraverso la fantasia, e la capacità di immaginazione di un’anima ricca, può essere l’amore più intenso, che non ha rivali, eterno in questo mondo mutevole ed effimero.»

Martina Toppi