Buon compleanno Beethoven, domenica il concerto di Settembre Classico

Il 29 novembre scorso avrebbe dovuto esserci il concerto di Beethoven, pensato e voluto da Settembre Classico per celebrare i 250 anni dalla nascita del compositore; il concerto però, purtroppo, era stato rimandato per le note cause. La bella notizia è che, in un clima di ottimismo in cui si stanno cominciando a vedere di nuovo eventi dal vivo, anche “Buon compleanno Beethoven” potrà finalmente avvenire in presenza, domenica 13 giugno alle ore 17.00, nello splendido auditorium di San Fermo della Battaglia.
Oggi, alla luce delle difficoltà dell’ultimo anno, questo concerto assume un significato più ampio e, oltre al piacere di ritrovarsi insieme per festeggiare questo grande artista, vuole attingere e fare propri gli ideali di Beethoven, perché ci aiutino e sostengano in questa nuova – e forse più difficile – ripartenza.
Il programma, interamente dedicato a Beethoven, comprenderà l’ouverture Coriolano, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 op. 58 in Sol maggiore e la Sinfonia n. 7 op. 92 in La maggiore.
La tragedia di Coriolano e la bellezza estatica del Concerto n. 4 – per giungere all’apoteosi danzante della Settima Sinfonia – rappresentano una sintesi di questo artista che ha concluso il periodo del classicismo incamerando, all’interno della sua poetica, elementi del secolo seguente. Ed è proprio da questa sua poetica, capace di muoversi ampiamente all’interno dei secoli che abita, a rappresentare l’uomo che lotta contro le avversità che il destino gli pone davanti; oltre che con le sue composizioni, questo artista ci ha dato degli insegnamenti concreti con la sua vita: infatti dal 1800, da quando aveva trent’anni e fino alla morte, nel 1827, Beethoven ha dovuto convivere con la sordità ma, nonostante questo, è riuscito a essere l’artista che conosciamo, non accettando passivamente la sorte avversa ma scegliendo di lottare. E ne è prova anche il fatto che, prima di lui, la figura del musicista di corte era volta a soddisfare il principe o i nobili che lo ospitavano. Beethoven, invece, rivendica l’indipendenza dell’artista, che vuole dare libero sfogo a idee e creatività, senza sottostare alla volontà altrui.
“Come disse al Principe Lichnowsky – racconta Stefano Nigro, Direttore d’Orchestra del Festival Settembre Classico – Principe, ciò che siete lo siete in occasione della nascita. Ciò che sono, lo sono per me. Principi ce n’è e ce ne saranno ancora a migliaia, di Beethoven ce n’è soltanto uno”.
Settembre Classico, nel settembre 2020, aveva cominciato a realizzare la sua seconda edizione; un Festival molto giovane quindi, solo due anni di attività.
“Il tutto passando pure per una pandemia – racconta Stefano Nigro –. Nonostante questo Settembre Classico si è contraddistinto per un grande successo di pubblico, e lo dimostra la rassegna dei concerti realizzati fino ad ora. Tutti eventi hanno registrato un grande successo di pubblico, che ha stupito noi per primi per essere riusciti a realizzare qualcosa di importante in così poco tempo. Nel programmare questo appuntamento abbiamo immaginato di fare un percorso. Partire da qualcosa di drammatico – il Coriolano – che ha questa tensione interna, poi passare al Quarto Concerto in cui troviamo un Beethoven quasi religioso, spirituale, elevato, con cui ritrovare un senso di spiritualità interiore, per risolvere il dramma al suo interno. Poi il finale, la Settima Sinfonia, che è la sinfonia della danza. Qui troviamo il Beethoven gioioso, estatico, di un’estasi quasi fisica. Anche in questo caso, però – e questo è un must nella sua dialettica – non senza passare attraverso un momento di sofferenza molto grande, che, con lui, troviamo sempre nei secondi movimenti. Nel suo Allegretto, si sprofonda nel dolore perché la gioia è sempre conquistata passando dal dolore”.
Un programma grande e denso di significato, un concerto a lungo atteso e desiderato che Settembre Classico è profondamente lieto di offrire a tutti gli appassionati comaschi. Un dovere morale verso l’immensità di Beethoven i cui immortali ideali, oggi più che mai, possono fungere da stella polare per ricostruire una nuova vita.
“Buon compleanno Beethoven sarebbe dovuto essere il concerto più importante della nostra stagione – dice Noemi Teruel Serrano, pianista e Direttore Artistico del festival – e siamo orgogliosi di poterlo finalmente proporre al nostro pubblico. Interpretare queste grandi pagine beethoveniane oggi, dopo un anno così duro, ha forse un valore ancora più alto perché saranno gli ideali di Beethoven a doverci guidare in questa ripartenza. Credo davvero che libertà, coraggio, virtù e amore dovranno tornare ad essere la guida delle nostre azioni”
Un programma appassionante e impegnativo, che è anche una sfida non semplice per i musicisti.
Domenica, 13 giugno ore 17.00 presso l’auditorium di San Fermo della Battaglia: Buon compleanno Beethoven.
Per prenotarsi al concerto i numeri di telefono ai quali rivolgersi sono: 349 3691707 e 320 7217772.
(photo Gin Angri)