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Solidarietà a Como: prove di dialogo tra “Supporto Attivo Como” ed il Comune

3 luglio 2021 | 17:50
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Forse nuovi spazi a disposizione: si cerca una intesa dopo le polemiche di questi giorni.

Una conferenza stampa dai toni moderati quella tenuta da parte del gruppo “Supporto Attivo Como” al centro civico di Sagnino mentre erano in corso di distribuzione i pacchi viveri ai cittadini in stato di necessità. I rappresentanti del gruppo, Gianluca Pozzoni e Andrea Ceccoli, hanno illustrato l’attività svolta a sostegno della popolazione bisognosa a partire dalla primavera 2020 quando iniziò a diffondersi la pandemia.

Recentemente l’Amministrazione Comunale ha revocato al gruppo la possibilità di proseguire ad utilizzare il locale presso in centro civico di Sagnino mettendo a rischio l’attività dei volontari che sostengono 76 famiglie non solo del quartiere di Sagnino ma dell’intero territorio comunale. La voglia di andare avanti nel gruppo c’è ed è forte, i numerosi volontari presenti questa mattina al centro civico di Sagnino hanno tenuto a sottolinearla con grande determinazione.

supporto attivo como presentazione proposte per nuova sede a sagnino

Poche ore fa un comunicato dell’Amministrazione Comunale ha suggerito la possibilità per il Gruppo di  utilizzare spazi della Caritas locale, proposta appresa dai rappresentanti di “Supporto Attivo Como” proprio durante la conferenza stampa ed in merito alla quale si sono dichiarati disponibili ad un dialogo costruttivo: “Noi cerchiamo il dialogo e questa è una proposta che va ad assommarsi alle altre che già abbiamo avuto da altri privati. Ringraziamo il parroco di Sagnino don Emanuele Corti per la generosa offerta, noi teniamo in considerazione tutte le soluzioni che ci permettono di proseguire la nostra attività in ottica di solidarietà incondizionata, mutualistica senza barriere di accesso e nel rispetto completo della privacy e della dignità delle persone. Di proposte sul tavolo ne abbiamo, oggi apprendiamo la proposta del Comune ed è chiaro che a questo punto valutiamo tutte le proposte ed anche questa la mettiamo sullo stesso piano di tutte le altre che ci sono arrivate”.

Rimane nel gruppo l’amarezza:” Evidentemente non c’è la volontà del Comune di riconoscere la continuità del nostro lavoro dentro spazi pubblici e ne prendiamo atto”.

Da sottolineare offerte provenienti da Arci Provinciale ed altri soggetti del Terzo settore di destinare spazi affinché l’iniziativa solidaristica possa proseguire.

Nella nota precedentemente diffusa dal Comune in merito alle motivazioni che hanno portato alla revoca della concessione degli spazi emergono in particolare:

“Va premesso che quei locali erano stati assegnati al “Comitato abitanti di Sagnino” l’anno scorso, in via temporanea e in deroga al regolamento della Partecipazione, perché il gruppo di persone proponenti potesse aiutare i cittadini del quartiere in difficoltà in uno dei momento più difficili dell’emergenza sanitaria da Covid 19. In precedenza il “Comitato abitanti di Sagnino” aveva già iniziato l’attività senza usufruire degli spazi comunali. Oggi la situazione emergenziale è cambiata rispetto a quando è stata rilasciata la concessione in deroga al regolamento, così come le limitazioni agli spostamenti delle persone.

– Era stato concordato che sarebbe stato trasmesso l’elenco delle famiglie servite, in modo che non risultassero sovrapposizioni con il servizio alle persone in difficoltà già svolto dai volontari del Centro Operativo Comunale. Nessun elenco è mai stato trasmesso.

– Si ribadisce che, da regolamento, si possono concedere gli spazi comunali solo ad associazioni riconosciute e iscritte all’apposito albo.
– La concessione era stata data al “Comitato abitanti di Sagnino” e non a “Supporto attivo Como” e nessun cambiamento di denominazione è stato mai comunicato.

– Nel corso della concessione sono state riscontrate attività non consentite e nemmeno comunicate. Sono stati installati due frigoriferi senza autorizzazione da parte del Comune. C’è stato quindi un potenziale problema di sicurezza dei volontari, dei lavoratori nei centri civici e di tutti gli altri frequentatori delle associazioni. Inoltre se in questi frigoriferi fossero stati conservati alimenti freschi che venivano distribuiti (possibilità non prevista e non prevedibile dalla concessione, che indicava esplicitamente “cibo a lunga conservazione”) ci sarebbero stati ulteriori problemi di sicurezza alimentare relativi alla catena del freddo del cibo.

Da ultimo, non si vuole creare disparità con le altre associazioni che ogni anno possono partecipare al bando con cui vengono messi a disposizioni gli spazi a rotazione. Le finalità di questo bando sono differenti rispetto a quelle dei richiedenti in deroga, ma nella situazione di grave emergenza vissuta l’anno scorso, la Giunta comunale su proposta dell’assessorato alla Partecipazione ha scelto di concedere i locali nell’ottica di appoggiare le libere iniziative di aiuto attivate dalla cittadinanza”.