Perseguita l’ex compagna, misura cautelare per un 54enne comasco: sempre lontano da lei!



Non accetta la fine della relazione: provvedimento del giudice a tutela della donna, 20 anni in meno di lui.
Nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 18 agosto, la Squadra Mobile della Questura di Como, delegando i colleghi della Questura di Vibo Valentia, ha dato seguito all’ordine di esecuzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa nei confronti di R.C., italiano, classe 1967, resosi responsabile di maltrattamenti, lesioni personali e atti persecutori nei confronti dell’ex compagna, albanese, di vent’anni più giovane di lui, con la quale ha avuto due figli ancora minorenni. Dopo 13 anni di convivenza, fatti di continue denigrazioni, pugni, schiaffi e una serie di denunce sempre ritirate per il bene della famiglia, nel maggio di quest’anno i due si sono separati e sono andati a vivere in abitazioni diverse.
La decisione della donna di porre fine alla relazione ha dato il via ad un comportamento persecutorio dell’uomo, declinato in controlli ossessivi (installando addirittura un GPS sull’auto dell’ex compagna e un registratore in ufficio), ingiurie ripetute, minacce e lesioni personali, a seguito di uno spintone e un pugno in testa, refertate in ospedale con una prognosi di 10 giorni.

È stato proprio quest’ultimo fatto ad indurre la donna a denunciare l’ex compagno che, dal canto suo, ha continuato per giorni a perseverare nel suo comportamento, inviandole continui messaggi dal contenuto molesto e minaccioso e facendo intervenire le forze dell’ordine ben altre 5 volte nel giro di 20 giorni, per le continue liti tra i due, sovente alla presenza dei figli minori. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Como, svolti i primi accertamenti, hanno scoperto che la donna era stata anche più volte minacciata di morte dall’ex compagno, il quale le aveva comunicato di essersi procurato una pistola. Eseguita con urgenza una perquisizione d’iniziativa alla ricerca di armi presso l’abitazione dell’uomo, nonostante l’esito negativo, è stato accertato che millantare il possesso di una pistola era solo un ulteriore mezzo di vessazione nei confronti della sua ex compagna.
A questo punto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como, che ha coordinato le indagini, ricevuti gli atti dalla Squadra Mobile, ha richiesto una misura cautelare al G.I.P. a tutela della donna, richiesta accolta dallo stesso Giudice con l’emissione di un’ordinanza applicativa del divieto, per l’uomo, di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. grazie alla collaborazione della Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia, il provvedimento è stato tempestivamente notificato all’uomo, rintracciato in un residence mentre si trovava in vacanza in Calabria con i due figli.