La ripresa del calcio dilettantistico: tampone iniziale e dopo 7 giorni per chi non è vaccinato



Il protocollo Figc non convince le società pronte al via dopo il lungo stop: chi non ha il certificato verde deve effettuare due test ravvicinati e basta
Fanno discutere le norme decise dalla Figc per la ripresa del calcio dilettantistico dopo lo stop dello scorso anno per la pandemia. Regole ed indicazioni che non certo sollevano i vari club – già provati da questi mesi difficili – da preoccupazioni per i prossimi mesi quando l’attività dilettantistica (dalla Promozione alla Terza categoria e poi i giovanili fino ai primi calci) entrerà nel vivo.
Come si riparte ? Eccellenza a parte (campionato nazionale, dunque tamponi obbligatori per il gruppo squadra prima degli allenamenti), non sarà necessario portare un tampone negativo per i soggetti già muniti di Green pass: questo adempimento sarà obbligatorio solo per chi non ha la certificazione verde. Deve essere svolto 48 ore prima del primo allenamento sul campo. L’altra novità è che chi ha fatto il tampone prima della ripresa dell’attività, ne deve fare un secondo dopo sette giorni. A quel punto, poi, potrà giocare regolarmente senza altri controlli sanitari: basta l’autocertificazione. E proprio questo fa scattare il campanello d’allarme tra dirigenti e responsabili dei vari club: un eventuale positico in squadra potrebbe portare al blocco dell’attività di tutta la formazione con obbligo di quarantema per i compagni.
Disposizioni che hanno già scatenato reazioni e qualche protesta dei club dilettantistici comaschi. Non è un protocollo definitivo, però: potrà essere ancora modificato anche in relazione all’andamento dei contagi della Pandemia nei prossimi mesi.