La Pandemia e gli ospiti da preservare in Casa di riposo:”E’ stato un incubo….”
Il racconto di chi ha vissuto mesi difficili, spesso senza indicazioni precise delle autorità:”Ora grande attenzione in ogni cosa: anche per chi torna dalle vacanze”.
E’ da ormai un anno e mezzo che non ci sono contagi. Nè tra ospiti (tutti vaccinati), nè tra il personale (anch’esso con green pass) che va avanti ed indietro tutti i giorni. Non una cosa facile e scontata. Il nostro viaggio di oggi arriva alle porte – ed al cortile senza ingresso all’interno ovviamente – della casa di riposo di Lezzeno gestita da Acli, vero esempio di abnegazione e attenzione degli operatori. Qui hanno “preservato” gli ospiti nella fase iniziale della Pandemia e anche nelle fasi successive. Spesso navigando a vista in attesa di indicazioni (arrivare non sempre in modo tempestivo) da parte di Ats Insubria sulle gestione dell’emergenza. Il racconto di direttrice ed Oss (video sopra): dalle prima mascherine – introvabile ed a costi esorbitanti – ai tamponi che tuttiora vengono fatti con regolarità ogni mese.

A dare un aiuto concreto anche tanti cittadini di Lezzeno e dei paesi vicini. Ma anche alcuni parenti di dipendenti che, con altruismo, hanno donato pure macchinari utili nel caso di emergenza. La conferma sempre dalla direttrice Meroni.
E poi gli incontri. Gestiti fin da subito con questa struttura (video sotto) allestita nel cortile esterno: degenti e parenti che si vedevano e comunicavano pur senza contatto fisico. Dura, certo, ma necessario accorgimento per preservare i più “fragili” della Casa di Riposo affacciata sul lago.