La Fiera del Libro continua all’Ostello Bello. Sei incontri in programma

23 settembre 2021 | 10:47
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La Fiera del Libro continua all’Ostello Bello. Sei incontri in programma

Inizia con il diario del viaggio di Giuliano Meroni verso Santiago il “Dopo Fiera” della Fiera del Libro di Como che domenica ha  chiuso la sua 69esima edizione a Villa Olmo. La novità di quest’anno che la storica manifestazione libraria comasca (ricordiamo è tra le più antiche in Italia), ha introdotto è questo programma di incontri post fiera, con autori pubblicati dai piccoli editori lariani che fanno parte  dell’associazione.

Il luogo è l’Ostello Bello Lake Como di viale Rosselli 9 a Como che è sempre pronto ad accogliere iniziative culturali della città, l’ingresso è assolutamente gratuito (chi vuole può approfittare del bar), la prenotazione è obbligatoria chiamando il numero 031.570889 o scrivendo alla mail info.como@ostellobello.com .Green Pass obbligatorio

Sono sei gli incontri programmati e, chissà che se ne aggiungano altri. Intanto ecco date e libri del  “Dopo Fiera” della Fiera del Libro di Como:

dopo fiera del libro como

Il Cammino di Santiago è un tragitto di molte strade differenti, percorse – nei secoli – da milioni di pellegrini diversi per cultura, idee, sentimenti, obiettivi e fede. E proprio lo spirito del pellegrino permea le pagine di questo vivace diario di viaggio, tenuto da Giuliano Meroni durante i dieci giorni richiesti per raggiungere la Galizia, attraverso il suggestivo itinerario del Portoghese Centrale. Da Porto verso Santiago, insieme a un piccolo gruppo di camminanti che diventano presto amici e compagni con cui condividere tutto: dalle molte fatiche alle altrettante soddisfazioni. Una continua scoperta di luoghi, di paesaggi, di persone, immersi in quotidianità scandita da tempistiche precise e molti chilometri nelle gambe. Attraversando città e paesaggi di rara bellezza – mentre gli incontri si moltiplicano e l’esperienza comune si rafforza – l’abbraccio finale a Santiago di Compostela da parte dell’ormai affiatato “Six Team Italy” diventa il meritato suggello finale di un’avventura da raccontare.

Questo libro nasce con l’obiettivo di destinare gli interi proventi a Fondazione Malattie del Sangue Onlus, in particolare al sostegno del Laboratorio di Ricerca Ematologia di Niguarda. Lo studio delle caratteristiche molecolari e biologiche di leucemie, linfomi e mielomi è il primo passo per offrire terapie innovative sempre più efficaci.

dopo fiera del libro como

Che cosa lega un vecchio e raffinato speziale, un gatto che ha paura dei topi e un lussuoso hotel?
Che cosa si nasconde dietro l’improvvisa scomparsa di un giovane e brillante avvocato?
Che cosa accadde la notte in cui un incendio distrusse il Grand Hotel Alpinia e perché alcuni raccontano che dalle rovine era apparsa un’inquietante visione?
Questi gli interrogativi cui cercano di dare risposta Carlotta e Lisa Roncoretti, le sorelle tanto diverse tra loro che vivono sull’Isola di San Giulio, nel mezzo del Lago d’Orta, un luogo incantevole a circa quattrocento metri dalla riva.
Quando Lisa rinviene in un baule un vecchio diario del padre, l’architetto Elio Roncoretti, nel quale vengono narrati particolari curiosi che riguardano gli Adàmini, la famiglia che, negli anni settanta, gestiva il rinomato grand hotel dell’Alpino, a metà strada tra Gignese e il Mottarone, si accorge immediatamente che tra quei racconti di vita quotidiana vi sono due morti misteriose sulle quali nessuno, ai tempi, ha cercato di scoprire la verità. Coinvolgere la sorella, ex medico legale, e altri amici è il suo primo pensiero. Ma c’è un nuovo personaggio che pare sapere molte
più cose di quello che vuole far credere: lo speziale.
Partendo dagli anni settanta fino ai giorni nostri, le due sorelle inizieranno ad indagare a loro modo. E così, tra ricerche, nuovi incontri, discussioni e intromissioni nella loro vita privata, arriveranno a risolvere entrambi i misteri,
mettendo a rischio, ancora una volta, la loro stessa incolumità.

dopo fiera del libro como

Il Coronavirus ha radicalmente cambiato le nostre abitudini quotidiane, la nostra percezione dello spazio e del tempo, il nostro modo di vivere le relazioni. Un’esperienza forte, sconvolgente, che ha fatto emergere atteggiamenti, comportamenti, pensieri ed emozioni in ciascuno di noi. Nessuno era preparato a vivere questa tragedia. L’autrice, in questo libro, ha raccolto le voci di bambini, ragazzi, donne e uomini di età e professioni differenti che hanno sentito l’esigenza di raccontare questo “tempo sospeso” che ha travolto tutti come un fiume in piena. Questo libro raccoglie alcune testimonianze legate al periodo di lokdown determinato dalla pandemia di Coronavirus. Da questa raccolta affiorano sofferenze, dubbi, angosce, speranze di cambiamento. Emerge soprattutto la volontà di raccontare un sentiero accidentato che abbiamo percorso tutti insieme.

dopo fiera del libro como

“Il libro racconta l’ipotetica relazione tra Dante Alighieri e papa Bonifacio VIII. Approfondisce il rapporto tra i due e indaga la genesi del poema sull’oltretomba, in risposta a quello islamico, durante il primo Giubileo della storia, quello del 1300. Una particolare attenzione è rivolta alla figura rivoluzionaria di Bonifacio VIII, considerato ingiustamente come incarnazione del male.”

dopo fiera del libro como

È un grande affresco quello che Michele Marciano ci offre con il racconto degli ottant’anni della sua vita. Una vita sempre in divenire, dall’infanzia vissuta a Napoli, al Maranese, monumentale palazzo all’interno di un antico feudo dell’aristocrazia borbonica, che recava nel suo impianto evidente traccia di un antico prestigio e splendore, allora abitato da una comunità molto varia formata da più di quaranta persone, con diverse famiglie, fra cui la sua.
Michele ricorda e fa rivivere con grande intensità il luogo, gli spazi, le persone, le stagioni, i colori, i sapori, le feste: tutto raccontato attraverso lo sguardo incuriosito e stupito di un bambino sensibile.
Questo mondo operoso, questa infanzia spensierata sono drammaticamente attraversati dalla durezza della guerra: l’arrivo di soldati sbandati dopo il luglio del 1943, accolti dai contadini, l’irruzione dei tedeschi che uccidono sei vecchi inermi, lo sfregio del cadavere di chi aveva fatto la spia, l’arrivo degli americani. E nei mesi successivi «Napoli distrutta moralmente e fisicamente», commenta Michele. Nel dopoguerra il clima familiare (il padre tranviere, comunista e antifascista della prima ora, la madre maestra elementare e militante dell’UDI) favorisce la consapevolezza di scegliere da che parte stare e soprattutto attiva la volontà di impegnarsi concretamente, con quella grande capacità di motivazione e organizzazione che l’accompagneranno per tutta la vita.
Nell’Italia della ricostruzione, dopo gli studi tecnici, comincia la sua avventura lavorativa, sospinto certo dalla ricerca di un lavoro sempre più qualificato ma anche da un desiderio di conoscenza di luoghi e situazioni nuovi e, anche se a volte morde la nostalgia o l’incertezza del futuro, cerca parole poetiche per esprimerle ma non si lascia condizionare nelle scelte.
E così, per due decenni, gira l’Italia, da Napoli a Vinci e a Firenze in Toscana, a Talamona in Valtellina e poi di nuovo a Napoli, a Monza e infine a Milano, dove viene assunto dalle Ferrovie dello Stato; sia che lavori presso aziende artigiane sia in grandi complessi come il Nuovo Pignone o in aziende pubbliche di trasporti, sempre traspare il suo interesse e impegno nel lavoro produttivo, senza mai dimenticarne la dimensione sociale e politica attraverso la partecipazione all’attività sindacale, mai in modo burocratico, sempre con un profondo coinvolgimento emotivo.
Spazio particolare è dedicato alla sua vita da ferroviere – da quando è assunto nel 1969 – e alla sua attività nel Sindacato Ferrovieri nei durissimi anni di piombo, quando la ferrovia fu una struttura completamente sotto tiro, con più di 140 morti in stragi e attentati.
La fine dell’attività lavorativa non è la fine dell’impegno politico e sociale. L’orizzonte si allarga… Nel 1989 la caduta del muro di Berlino ha aperto immense aspettative, ben presto disattese. Negli anni Novanta la Jugoslavia è in dissoluzione, infiammata da una drammatica guerra civile. Michele partecipa alle iniziative umanitarie delle ACLI, progettando una vacanza in Toscana, a Casale Marittimo, per i bambini del Campo profughi di Škofja Loka, la prima di tante altre iniziative, tra le quali la ricostruzione di due complessi scolastici a Sarajevo e la riattivazione della linea ferroviaria Sarajevo – Ploče, attraverso il coinvolgimento del Sindacato unitario e delle Ferrovie dello Stato.
E poi l’interesse per la realtà africana e i suoi problemi attraverso la narrazione di Severino Proserpio, sindacalista trasferito in Senegal. Anche in questo caso una iniziativa concreta: la partecipazione alla costruzione di una casa di accoglienza per bambini senza famiglia, con il coinvolgimento dello SPI.
E, alla fine, l’ultima avventura, la fondazione del Circolo Legambiente “A. Vassallo” di Como, estrinsecando così quella sensibilità nei confronti dell’ambiente ereditata dal padre. Ritorniamo, dunque, all’origine… al Maranese…
Un grande affresco: è la storia italiana – e non solo – che si snoda dagli anni Quaranta del Novecento ai giorni nostri. In questo scenario è vissuto Michele, ha coltivato i suoi affetti – che pure ha ricordato con grande sensibilità –, ha cercato sempre di capire e agire di conseguenza e concretamente, di essere coinvolto e di coinvolgere, di condividere, di non essere mai indifferente. Nella sua narrazione senza retorica c’è sempre questo riferimento alla coordinate spazio-temporali in cui siamo immersi, che pongono domande e sollecitano risposte.

dopo fiera del libro como

L’abisso profondo dell’animo di ogni uomo racchiude un universo sconosciuto anche alla persona stessa. La complessità umana è fonte di ricchezza e, allo stesso tempo, di gravi problematiche. Su questo terreno si scontrano Dio creatore e il Diavolo, l’amore e l’odio, la gioia e la tristezza. Don Roberto Pandolfi attraverso il ministero di esorcista, prima, e di ausiliare dell’esorcista, poi, racconta la propria quotidianità, l’incontro con la sofferenza, il disagio, il dolore. Il contatto diretto con il male diabolico e la presenza certa della mano salvifica di Dio.