Processo per l’omicidio di don Roberto, il testimone oculare incastra il tunisino:”Ho visto tutto”
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Lo ha raccontato in aula questa mattina. Il Pm Astori chiama 30 testimoni. L’immigrato in aula cammina nervosamente. Niente riprese dall’Assise.
Niente telecamere in aula di corte di Assise a Como: riprese non autorizzate dall’imputato (tranne durante la requisitoria del Pm) e durante la lettura del dispositivo di sentenza. Per il resto niente video nè foto dall’aula dove da oggi si tiene il processo a Ridha Mahmoudi, tunisino di 53 anni, unico imputato del delitto di don Roberto Malgesini il 15 settembre del 2020 in piazza San Rocco a Como. Ridha è presente: ha seguito kle prime fasi del dibattimento camminando nervosamente nella cella dell’aula, ogni tanto commentando a voce alta (tanto che è stato pià volte ripreso). A presiedere la Corte di Assise di Como è il giudice Valeria Costi, affiancata da un collega e dai giudici popolari (vietater le riprese anche di loro). Il Pm è Massimo Astori, lo stesso del lungo processo – sempre qui in Assise – per la strage di Erba ad Olindo e Rosa.
In avvio di processo, dopo le fasi procedurali e la decisione della Corte di non autorizzare riprese audio e video in aula, è stato sentito dal Pm un testimone diretto ed oculare del delitto. Un ragazzo che quella mattina era a spasso con il suo cane ed ha assistito – a pochi metri di distanza – al feroce delitto. Pochi dubbi da parte sua sull’autore, indicato come l’imputato presente. Sollecvitato dal Pm Astori, ha spiegato e precisato:”Ho visto Don Roberto che si teneva la pancia dopo essere stato colpito, poi è stato raggiunto da altri colpi. Cinque o sei in tutto. Ha fatto pochi passi ed è caduto“. Da lui anche precisione nei dettagli sull’abbigliamento del tuinisino e sui suoi spostamenti:”Aveva un grosso coltello in mano, si è subito dileguiato….” ha aggiunto.
Dopo la sua testimonianza – decisamente importante per l’economia del dibattimento – ne sono seguite altre in aula oggi pomeriggio. In tutto 30 i testimoni citati dal Pm. Alla fine delle testimonianze l’imputato ha chiestio alla corte di poter rilasciare dichiarazioni spontanee:“Non chiederò mai scusa, questo prete è un peccatore davanti al Signore”. Ridha Mahmoudi lascia attoniti tutti in aula e fa mettere a verbale che non è pentito per le coltellate che hanno ucciso don Roberto Malgesini nel settembre del 2020 in piazza San Rocco a Como.