Spicy Paintings: storia semiseria su Jacopo da Pontormo al Kitchen Cabaret

Chi era Jacopo da Pontormo e cosa c’entra con la puntata di domenica 26 settembre del Kitchen Cabaret, è presto detto. Ma prima un accenno, per chi ancora non lo conoscesse, a questo format accattivante e gustoso che, all’Officina della Musica di Como di via Giulini 14, finalmente può riprendere con le sue interessanti proposte. Gli ideatori, Massimiliano Pini e Cristiano Stella, hanno pensato un modo nuovo per coniugare cibo e musica, attraverso una cucina non solo fatta di sapori e aromi, ma anche di letteratura, poesia e, perché no, pittura. A partire da domenica e per una serie di appuntamenti nei prossimi mesi, proporranno quindi eventi che vedranno coinvolti non soltanto loro – con musica e parole – ma tutta una serie di artisti, cuochi, attori che li accompagneranno nella ricerca di sapori che non soddisfino soltanto il palato.
“Il format che proponiamo all’Officina della Musica – racconta Massimiliano Pini nell’intervista – super collaudato, è più ristretto rispetto al format teatrale da cui il Kitchen Cabaret trae le sue origini. In particolare lo spettacolo del 26 settembre avrà tre protagonisti: i sapori, quelli della cucina, i colori, quelli del Pontormo e di Flavio Bogani della Bottega del Colore – come evocatore delle emozioni – e la musica, sempre presente in quanto strumento principe di tutte le nostre esibizioni; abbiamo infatti trattato i diari del Pontormo come se fossero un reading, musicato da Cristiano Stella e dal pianista Pierluigi Genduso. I colori, poi, li ritroveremo anche nel piatto, con lo Chef Piergiorgio Sakeer Ronchi che presenterà un menù apposta per la serata in cui ci sarà un piatto tavolozza che riprenderà gli stessi colori di Bogani dello spettacolo”.
Ecco dunque che, domenica 26 settembrealle ore 19.30, protagonista del percorso gastronomico sarà il pittore italiano della scuola fiorentina Jacopo Carducci, conosciuto come Jacopo da Pontormo. Riconosciuto dal Vasari come un giovane molto promettente, anche Raffaello e Michelangelo elogiarono il suo grande talento prevedendo per lui una luminosa carriera artistica. Pontormo superò tali aspettative e fu un grande innovatore, al punto che i suoi stessi mentori stentarono a riconoscerne il valore, arrivando successivamente a definire la sua arte bizzarra, smodata, eccessiva. L’artista ruppe con la tradizione italiana della centralità dell’immagine, spargendo i personaggi ai quattro angoli del dipinto, in modo da guidare l’occhio dell’osservatore nella profondità della scena.
Un artista stralunato, ipocondriaco, visionario, amante della cucina; dai suoi diari la narrazione semiseria che ne farà Max Pini accompagnato dalla musica di Cristiano Stella e Pierluigi Genduso. Ma non finisce qui. La serata, infatti, trova la sua centralità nella presenza di Flavio Bogani (Bottega del colore) che, oltre a un action painting, ci condurrà attraverso un percorso fatto di colore, presentando il suo secondo studio sul cromatismo nell’arte. Eccoci quindi nel cuore di una serata di Kitchen Cabaret, pronti per l’arrivo di un altro protagonista: lo Chef Piergiorgio Sakeer Ronchi (Cucina Antica), che preparerà una cena squisita da gustare tutti in compagnia.
“Per me che arrivo da un percorso che comprende la cucina, l’idea di Kitchen Cabaret è quella di abbinarlo all’arte; ho lavorato in questo settore da giovane, prima che la musica mi prendesse in pieno – racconta Cristiano Stella – e a questo punto della mia carriera non faccio altro che abbinare tutto quello che ho studiato. Mettere insieme questi due linguaggi complementari è molto importante. Rimanendo in tema di pittura, anche Kandinskij lavorava molto sulla complementarietà, e faceva accostamenti fra colori e suoni.Nel nostro caso, al colore e al suono abbiamo aggiunto la cucina, con tante possibilità e sfumature. Le canzoni per questo Kitchen Cabaret le ho scelte sulla base di suggestioni di colori: “L’era del cinghiale bianco” di Franco Battiato, perché pare che Pontormo mangiasse solo carne bianca; “Ipocondria” di Giancane, in quanto Pontormo fu un grande ipocondriaco. “L’ultima luna” di Lucio Dalla e “La canzone della terra” di Lucio Battisti: la terra richiama le spezie e i colori, specie l’arancio e il giallo caldo; inoltre il brano di Giorgio Gaber “La festa”. Che viene attesa, ha un suo apice, e poi lascia dietro di sé quel tanto di malinconia che ci fa aspettare l’arrivo di quella successiva. Anche qui i colori giocano un ruolo importante: il violetto si presta al tempo di sospensione, alla parte malinconica del fine festa, ma questo ce lo spiegherà meglio Flavio Bogani il 26 settembre durante la serata; Flavio è un profondo conoscitore del colore, inteso anche come profondità d’animo. Per quanto riguarda la cena ci affideremo alla fantasia dello Chef Piergiorgio Sakeer Ronchi, e ti posso solo dire che anche qui i colori saranno i protagonisti: una tavolozza piena di colori e sapori”.
Sabrina Sigon
Spicy Paintings
Officina della Musica, via Giulini, 14
Domenica 26 settembre alle ore 19.30, ingresso e consumazione 18,00 euro
Obbligo di green pass secondo le normative vigenti
Prenotazione obbligatoria via messaggio whatsapp al numero: 3492803945