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Como e Faloppio, due donne nel mirino degli ex compagni: finiscono entrambi in carcere

28 settembre 2021 | 17:57
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Como e Faloppio, due donne nel mirino degli ex compagni: finiscono entrambi in carcere
Como e Faloppio, due donne nel mirino degli ex compagni: finiscono entrambi in carcere
Como e Faloppio, due donne nel mirino degli ex compagni: finiscono entrambi in carcere

La ricostruzione dei due episodi. In via Oltrecolle salta fuori una storia da incubo da un incidente, nell’altro caso gli agenti dicono stop ai soprusi

Dall’incidente stradale – molto strano nella sua dinamica – salta fuori una storia di violenza e persecuzioni in casa. Un episodio ricostruito minuziosamente dagli agenti della Polizia locale di Como, chiamati (pattuglia di Pronto Intervento) nel pomeriggio di ieri in via Oltrecolle in seguito alla segnalazione di un sinistro stradale con feriti. La situazione è subito sembrata anomala agli agenti, per le modalità e la dinamica dell’evento. Il conducente di un furgone, uno straniero dell’est europeo di 40 anni, aveva perso il controllo del mezzo mentre procedeva da solo ed era andanto contro un muro lasciando più di 40 metri di tracce di abrasioni di pneumatici sul manto stradale.

Poco dopo è arrivata sul posto la moglie dell’uomo. A seguito delle domande degli agenti, insospettiti dal comportamento della donna, ha dichiarato di essere vittima di maltrattamenti da parte del marito. Saputo dell’incidente, aveva raggiunto il consorte sul posto dove in presenza degli operatori di polizia locale è stata minacciata e fatta oggetto di forti pressioni psicologiche. Durante il colloquio inoltre è emerso che nella mattinata la signora aveva provato a chiedere il divorzio per l’ennesima volta al marito; la richiesta aveva fatto infuriare uomo, che l’aveva aggredita verbalmente aggiungendo che se avesse proceduto nella pratica di divorzio si sarebbe auto provocato delle lesioni

Informato l’Ufficiale di turno, gli operanti hanno accompagnato la donna al Comando di Polizia Locale. Durante un colloquio con modalità protette, la donna ha deciso di sporgere denuncia contro il marito. Ha dettagliato i comportamenti dell’uomo rappresentando uno scenario particolarmente delicato e caratterizzato da violenze che si protraevano da anni, spesso in presenza del figlio minore. L’uomo infatti si era reso protagonista di diversi reati, fra cui atteggiamenti vessatori e lesivi della dignità della moglie ed episodi di violenza fisica.

Il prezioso contributo di tre testimoni e il sopralluogo effettuato dagli agenti di Polizia Locale al domicilio della donna hanno aiutato a verificare quanto raccontato e il costante raccordo col Pubblico Ministero di turno ha permesso di concludere rapidamente la prima parte di attività investigativa. Alla luce delle violenze inserite nel generale contesto di maltrattamenti e minacce, l’uomo è stato arrestato nella serata di ieri e portato alla Casa Circondariale del Bassone

«Ancora una volta la Polizia Locale ha dimostrato competenza e sensibilità nel perseguire un reato abominevole, a protezione di una donna e di un bambino ferito nel luogo in cui normalmente ci si dovrebbe sentire più protetti: la famiglia», commenta l’assessore alla Polizia locale, Sicurezza e Pari Opportunità Elena Negretti.

Non solo a Como, ma anche a Faloppio. Altro brutto episodio di violenze in casa emerso e scoperto dalla Polizia. Stamane gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Como hanno eseguito un ordine di esecuzione di misura cautelare in carcere nei confronti di R.C., classe 1967, di Faloppio, resosi responsabile di atti persecutori nei confronti della ex-compagna. In particolare, subito dopo la decisione della donna di porre fine a 13 anni di convivenza, già di per sé caratterizzati da continue denigrazioni, pugni e schiaffi, l’uomo iniziava un comportamento persecutorio nei confronti della stessa, fatto di controlli ossessivi, ingiurie ripetute, lesioni personali e svariate minacce, anche di morte, millantando di essersi procurato una pistola.

Dopo la denuncia della donna nello scorso luglio, sono seguiti ben 5 interventi delle forze dell’ordine, nel giro di solo 20 giorni, presso l’abitazione della stessa per le continue condotte persecutorie dell’uomo. Così, lo scorso agosto, mentre si trovava in Calabria in vacanza, è stato raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ex comvivente, così come disposto dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como che coordina le indagini; misura che gli veniva notificata dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia su delega della Squadra Mobile di Como.

Successivamente, però, l’uomo perseverava nelle sue condotte e in più individuava un nuovo fantomatico amante della donna. A quel punto i poliziotti raccoglievano nuovi elementi sulla vicenda che permettevano alla Procura della Repubblica di chiedere l’aggravamento della misura cautelare, non risultando più idonea quella del divieto di avvicinamento. Il G.I.P. di Como questa volta emetteva la misura cautelare in carcere. Pertanto, stamattina, non appena ricevuto il nuovo provvedimento gli uomini della Squadra Mobile lo hanno raggiunto sul luogo di lavoro ed arrestato. E’ finito in carcere come il 40enne di Como,