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Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura

6 ottobre 2021 | 06:46
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Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura
Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura
Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura
Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura
Dipendente in nero ed alimenti messi nello spogliatoio: a Monte Olimpino scatta la chiusura

Finanza, Ats e Polizia locale riscontrano irregolarità in un negozio del quartiere. Il dettaglio delle contestazioni durante i controlli

Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como, unitamente a personale della Polizia Locale di Como e dell’A.T.S. Insubria, nei giorni scorsi, hanno svolto una attività di controllo del territorio, finalizzata alla corretta osservanza della normativa COVID ed al contrasto del lavoro sommerso. L’intervento, effettuato nei confronti di un pubblico esercizio adibito alla vendita di alimenti e bevande del quartiere Monte Olimpino di Como, gestito da un cittadino di nazionalità italiana, ha permesso di riscontrare diverse violazioni relative ai rapporti di lavoro, alle disposizioni legate all’emergenza epidemiologia ed all’igiene ed alla sicurezza alimentare.

In particolare, i Finanzieri del Gruppo Como hanno riscontrato la presenza di un lavoratore, di nazionalità italiana, privo di apposito contratto di lavoro. Dagli accertamenti effettuati mediante l’utilizzo delle banche dati, le Fiamme Gialle hanno verificato che l’esercizio commerciale non aveva provveduto ad alcuna preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro nonché ai connessi adempimenti fiscali e contributivi. Sono state elevate sanzioni per 1.800 euro che, ove non pagate entro 120 giorni dalla contestazione, potrebbero raggiungere la cifra di 3.600 euro.

L’intervento della Polizia Locale di Como, invece, ha permesso di riscontrare diverse violazioni amministrative, tra cui l’omessa esposizione degli orari di apertura e chiusura, la mancata disponibilità dei dispositivi per la misurazione del tasso alcolemico, l’occupazione abusiva di suolo pubblico, il divieto di fumo, la mancanza dei sigilli dei monopoli sul tabacco aromatizzato usato per i narghilè e la mancanza, sulla porta di ingresso, del cartello indicante il numero massimo di persone ammesse (in violazione delle disposizioni in materia di Covid-19). A seguito della contestazione relativa alla normativa Covid, il locale è stato chiuso per un giorno con affissione dell’avviso sulla porta di ingresso.

Le Sanzioni della Polizia Locale di Como ammontano ad oltre 2000 euro. Molteplici anche le violazioni mosse dal personale dell’A.T.S. Insubria, il quale ha rilevato diverse carenze igienico-sanitarie, strutturali e di destinazione d’uso dei locali (il locale
dedicato allo spogliatoio fungeva impropriamente anche da deposito di alimenti, i frigoriferi presentavano guarnizioni ammalorate, i prodotti food e non food erano accatastati in modo promiscuo e alcuni soffitti presentavano scrostature).

L’attività di servizio svolta si inserisce nel quadro di un più ampio piano di collaborazione tra Guardia di Finanza, Polizia Locale di Como ed A.T.S. Insubria, a tutela dei lavoratori e della salute pubblica.