Che lezione agli studenti di Cantù:”Imparate a dire no per essere liberi dalla mafia….”

29 ottobre 2021 | 11:52
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Parole dure e dirette ai ragazzi al San Teodoro. Una lezione su legalità e indifferenza: l’insidia della musica.

Parole dure, spesso crude. Ma dirette, quasi come un pugno ello stomaco all’improvviso. Attenzione alta degli studenti dell’Istituto Sant’Elia , ma anche del Melotti, Cardinal Ferrari e di altri sitituti presenti questa mattina al Teatro San Teodoro di Cantù nel corso del convegno per chiudere la settimana voluta da Centro Studi San Francesco e comune di Cantù dal titolo “Noi siamo loro”. Un incontro per fare capire, moderato dal presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti, come e con quale modalità la mafia si insidia nella vita di tutti i giorni. Dalla violenza ai soldi riciclati nei ristoranti o in altre attività commerciali.

convegno no mafie al san teodoro cantù con monic a forte e sara ombra direzione antimafia

“Silenzio e indifferenza. I nemici della legalità”, le parole dirette di Sara Ombra, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e di Monica Forte, presidente della Commissione antimafia della Regione Lombardia. La prima, in modo diretto e apprezzato dalla platea, ha chiesto ai ragazzi una cosa semplice, ma anche difficile al tempo stesso da fare:”IMparate a dire no per essere liberi dalla mafia. Imparate a dire no a cose facili e che vi possono sembrare belle. A volte si parte da qui per finire in un tunnel senza fine…..”

Monica Forte, in un passo del suo discorso (video sopra), ha chiesto ai ragazzi attenzione su un altro fenomeno, quello della musica. Impensabile, ma reale:”Messaggi mafiosi con il veicolo della musica: state attenti, ragazzi”.

La settimana della legalità e dei messaggi forti – iniziata lunedì con l’arrivo dell’auto della scorta di Falcone devastata dal tritolo nel 92  – sta per concludersi (video qui sopra la nostra presa diretta): oltre al convegno di oggi, la vettura resterà in piazza Garibaldi fino a lunedì prossimo prima di rientrare in Sicilia. Nella speranza – degli organizzatori – di avere lanciato messaggi diretti e davvero importanti anche alle nuove generazioni.