Ecco cosa cambia giorno per giorno con le nuove regole anti-Covid: la tabella di marcia

6 gennaio 2022 | 16:04
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Ecco cosa cambia giorno per giorno con le nuove regole anti-Covid: la tabella di marcia
Ecco cosa cambia giorno per giorno con le nuove regole anti-Covid: la tabella di marcia
Ecco cosa cambia giorno per giorno con le nuove regole anti-Covid: la tabella di marcia
Ecco cosa cambia giorno per giorno con le nuove regole anti-Covid: la tabella di marcia

Le novità dal 1° gennaio a metà febbraio

Cambiamenti, modifiche, novità. Da inizio anno una serie di tappe per cercare di tenere a mente le disposizioni del Governo – per fermare i contagi Covid – e le scadenze. In questo servizio vediamo in sintesi la tabella di marcia attualmente in vigore in base alle ultime decisioni del Governo:

1 gennaio – È CAMBIATA LA QUARANTENA

Dal 1° gennaio quarantena abolita, e solo autosorveglianza, per i soggetti asintomatici che hanno ricevuto la dose booster, o hanno completato il ciclo vaccinale primario nei 4 mesi precedenti, o sono guariti dal Covid nei 4 mesi precedenti, che vengano a contatto con una persona positiva. Si ha però l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 per almeno dieci giorni. Il periodo di autosorveglianza termina al quinto giorno. Chi è vaccinato da oltre 4 mesi, se asintomatico, in questi casi deve fare una quarantena di 5 giorni. Nessuna modifica per chi non è vaccinato: la quarantena resta a 10 giorni.

1 gennaio – ALLO STADIO AL 50% E NEI PALASPORT AL 34%

Anche se la serie A riparte solo dal 6 gennaio, la capienza massima degli stadi è stata ridotta al massimo al 50%, così per tutti gli impianti sportivi all’aperto già dal primo gennaio. Per quelli al chiuso la capienza massima deve essere al 35%.

3 gennaio – 10 REGIONI IN GIALLO, MA CAMBIA POCO: OBBLIGO MASCHERINA ALL’APERTO

Sono salite a 10 le regioni in giallo. Il passaggio progressivo di vari territori al giallo, indice che i contagi ricominciano a pesare sui numeri dei ricoveri e sull’occupazione delle terapie intensive in tutta Italia, in alcuni casi viene visto come preludio all’arancione, visto il progressivo aumento dei positivi. Gli ultimi decreti hanno annullato di fatto le vecchie differenze fra zona bianca e zona gialla. In entrambe la mascherina è obbligatoria all’aperto, ma non ci sono limitazioni agli spostamenti e tutte le attività restano aperte. In zona gialla sono finite Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia, facendo salire a 10 le regioni con alcune limitazioni attivate. Ricordiamo che in zona gialla c’erano già Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Trentino-Alto Adige e Veneto.

7 gennaio – A SCUOLA IN PRESENZA, PROFESSORI SEMPRE CON FFP2

Nelle regioni dove si torna a scuola, nella scuola dell’infanzia i professori dovranno indossare le mascherine Ffp2, così come nelle classi delle primarie e secondarie dove ci sono alunni che non hanno la mascherina perché esentati per specifici motivi. Ci saranno però alcune modifiche ancora da stabilire. Visto l’avvio della campagna vaccinale per la fascia 5-11, anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per le superiori – l’ipotesi è di prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza (5 giorni) per i ragazzi vaccinati e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto) e test al termine dell’isolamento per i non vaccinati. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo.

10 gennaio – MOLTI LIMITI PER I NON VACCINATI

Fino alla cessazione dello stato di emergenza che è stato fissato al 31 marzo, si amplia l’uso del Super Green Pass (rafforzato) alle seguenti attività:

– alberghi e strutture ricettive
– feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose
– sagre e fiere
– centri congressi
– servizi di ristorazione all’aperto
– impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
– palestre, piscine, centri natatori, sport di squadra e i centri benessere ora anche all’aperto
– centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto
– Aerei, treni e navi
– Trasporto pubblico local

10 gennaio – SI ANTICIPA (PER CHI VUOLE) A 4 MESI LA TERZA DOSE

I tempi per la somministrazione del booster (terza dose del vaccino) diventano più brevi: sarà possibile riceverlo già dopo 4 mesi, anziché 5. Ma non si tratta di una scelta del tutto personale.

20 gennaio – DAL PARRUCCHIERE SOLO COL GREEN PASS

Obbligo di green pass base per i clienti di parrucchieri, barbieri, centri estetici.

1 febbraio – IL SUPER GREEN PASS DURA SEI MESI

Si accorcia la durata del certificato verde ottenuto con il vaccino, quindi quello in versione ‘rafforzata’. Chi ha ricevuto l’ultima dose per immunizzarsi (ovvero la fine del primo ciclo) o il booster da oltre 6 mesi vedrà scadere il proprio lasciapassare se non farà una ulteriore dose di vaccino.

1 febbraio – DATA LIMITE PER GLI OVER 50 PER VACCINARSI

I lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età dovranno fare almeno la prima dose perché dal 15 febbraio 2022 sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro fino al 15 giugno 2022.

1 febbraio – GREEN PASS BASE PER ANDARE IN BANCA E NEGLI UFFICI PUBBLICI

Per accedere a tutti i pubblici uffici, le banche, le finanziarie, gli uffici postali sarà necessario avere almeno il Green Pass base, ossia quello che si ottiene con tampone negativo (rapido o molecolare).

1 febbraio – NEI NEGOZI COL GREEN PASS BASE

Per entrare nei negozi e centri commerciali sarà necessario avere almeno il Green Pass base, ossia quello che si ottiene con tampone negativo (rapido o molecolare). I non vaccinati avranno libero accesso per gli acquisti di alimenti e farmaci.

15 febbraio – OBBLIGO DEL SUPER GREEN PASS PER GLI OVER 50 AL LAVORO

Scatta l’obbligo di presentare il Super Green Pass per i lavoratori over 50. 100 euro è la sanzione amministrativa per chi non osserva l’obbligo di vaccino. Multe ben più salate per chi prova ad accedere al luogo di lavoro senza aver adempiuto all’obbligo: da 600 a 1.500 euro. È prevista la sotituzione temporanea dei non vaccinati che resteranno senza stipendio.