La scuola in zona arancione resta in presenza: Dad per tutti se si passa in zona rossa
La situazione negli istituti della città: molte assenze e nessuna certezza per i prossimi giorni. I possibili scenari.
E se si passa in zona arancione da settimana prossima cosa succede alle scuole ? La domanda è tra le più gettonate in queste ore e ieri anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha provato a dare una risposta:”Ci adeguiamo alle decisioni del Governo come abbiamo sempre fatto anche se si prova ad andare avanti….”. E già qui si capisce le incognite legate ai prossimi giorni sui tutti i territori della Regione, comasco compreso, per l’avanzata della variante Omicron del Covid, contagiosissima.
La situazione attuale è la seguente: sono 15 i territori italiani in zona gialla (tra cui la Lombardia). Ancora in zona bianca Sardegna, Basilicata, Umbria, Puglia, Molise e Campania. Nessuna zona per ora è in fascia arancione. Lunedì prossimo potrebbero essere oltre cinque quelle a passare in questa fascia di rischio. Le soglie stabilite per il passaggio da giallo ad arancione sono già state superate dal Piemonte, che ha rispettivamente il 22% e il 32% di occupazione, mentre la Liguria è sul filo delle terapie intensive, al 20%, mentre i reparti ordinari sono occupati al 39%.
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Nei prossimi giorni, se i ricoveri dovessero ancora aumentare, rischiano anche la Calabria, ancora leggermente indietro per le terapie intensive (al 18%) ma ampiamente sopra per l’occupazione dei posti ordinari, al 36%, la Valle d’Aosta, anche qui con le intensive al 18% mentre i ricoveri ordinari sono addirittura al 46%, e il Friuli Venezia Giulia, che ha il 23% di intensive e si avvicina alla soglia dei ricoveri ordinari con il 28%. Tra le grandi Regioni, la Lombardia ha il 16% di terapie intensive occupate e il 29% di posti letto in area non critica, vicina quindi alla soglia, mentre il Lazio ha rispettivamente il 21% (soglia superata) e il 24%, e la Campania l’11% e il 25%.
Il rischio Dad della scuola
Cosa succede per la scuola? Le Regioni non possono più decidere autonomamente sulla chiusura degli istituti scolastici, a meno che non si sia in presenza di situazioni “di eccezionale e straordinaria necessità” o in zona rossa così come stabilisce la legge n.133/2021 che, all’articolo 1 comma 4, chiarisce in quali precisi ed eccezionali casi i presidenti di Regione, i sindaci o comunque gli amministratori locali possono derogare al vincolo della scuola in presenza ricorrendo alla Dad generalizzata in interi territori.
Orizzontescuola.it riporta testualmente il decreto del Governo:“I presidenti delle Regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e i sindaci possono derogare alle attività in presenza, per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, esclusivamente in zona rossa e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica”. Inizialmente il decreto legge prevedeva la possibilità di intervento delle Regioni anche in zona arancione, ma in fase di conversione in legge del provvedimento, il riferimento alla zona arancione è stato soppresso. Il decreto Natale conferma la scuola in presenza fino al termine dello stato di emergenza, prorogato al 31 marzo 2022.
Per consentire lo svolgimento in presenza dei servizi e delle attività didattiche in presenza e per prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2, fino al 31 marzo 2022, termine di cessazione dello stato di emergenza, sono adottate, in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione, e nelle università, le seguenti misure minime di sicurezza:
- è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive;
- è raccomandato il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano;
- è fatto divieto di accedere o permanere nei locali scolastici e universitari ai soggetti con sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37,5°.
LA SITUAZIONE NEGLI ISTITUTI CITTADINI
Sopra le parole del preside del Volta, Angelo Valtorta, alla ripresa delle attività lunedì scorso (video allegato)