Nel nome di Giuseppe Grandi il Giardino dei Giusti Lario Intelvese



La Giornata della Memoria 2022 ha avuto un bellissimo seguito ieri in Valle Intelvi dove è stato inaugurato il Giardino dei Giusti Lario Intelvese nel nome di Giuseppe Grandi. Una targa è stata posta ieri a suo ricordo sotto lo splendido esemplare di Calocedrus Decurrens che da tanti anni adorna la piazza del Municipio di Centro Valle Intelvi e della Comunità Montana.

Il Giardino dei Giusti è un giardino esistente nel comprensorio di Yad Vashem a Gerusalemme e dedicato ai Giusti tra le nazioni ovvero a persone non ebree che, durante l’Olocausto, rischiando le loro vite, prestarono aiuto e soccorso agli ebrei perseguitati dai nazisti. Ispirandosi al giardino di Yad Vashem, il giornalista e scrittore italiano Gabriele Nissim ha voluto celebrare con il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo sorto sul Monte Stella di Milano, persone di tutto il mondo che in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani.
Per questi motivi il Giardino Intelvese accoglie Giuseppe Grandi, nato a Scaria il 23 agosto 1886, morto nel campo di concentramento e di eliminazione di Buchenwald. Grandi era custode e uomo di fiducia della famiglia ebrea dei Reinach, che aveva una villa a Lanzo d’Intelvi, allora una delle località di villeggiatura preferite dalla borghesia milanese, e si ritrovò coinvolto nelle terribili conseguenze delle leggi razziali non meno dei suoi datori di lavoro. L’uomo condusse in Svizzera Marcello Segre con la moglie Ninì Reinach e la figlia Luciana, poi fu la volta di Carla Reinach con le figlie Silvia e Vanna Rota. La fuga era abbastanza agevole perché il giardino dei Reinach è diviso dalla Svizzera soltanto da un grande prato, il Pian d’Orano, facilmente attraversabile. Da lì inizia la discesa che, grazie a un ripido sentiero tutt’ora esistente, conduce alla dogana svizzera. Qui, i Reinach avevano un lasciapassare grazie all’amministratore per la Svizzera del loro stabilimento Oleoblitz di Milano. Il trasferimento avveniva di notte, nel buio più assoluto: senza la guida di Grandi l’impresa sarebbe stata impossibile, perché era indispensabile conoscere a memoria il bosco e le sue insidie. Giuseppe Grandi aiutò anche altri ebrei, amici dei Reinach, a passare il confine e non volle mai essere remunerato. Purtroppo, quando stava aspettando Ernesto Reinach con la figlia Etta, il marito Ugo De Benedetti e il figlio Piero di undici anni, una delazione li fece arrestare sul lago di Como. Anche Giuseppe Grandi fu denunciato e deportato in Germania, e non fece più ritorno.

All’inaugurazione era presente Gabriele Nissim, ideatore del Giardino dei Giusti di Milano che è stato emulato in molte località tanto che si è creato un network nel quale è entrato a far parte Centro Valle Intelvi. Anche attraverso i Giardini la Fondazione Gariwo di cui Nissin è presidente, fa conoscere i Giusti nella convinzione che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità.

Anche il Presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi ha voluto partecipare all’inaugurazione del Giardino dei Giusti Lario Intelvese insieme al Sindaco Mario Pozzi, al Presidente Comunità montana Lario Intelvese Ferruccio Rigola e Jean Blanchaert, ambasciatore di Gariwo, gallerista e autore per Rizzoli di “100 Giusti del mondo”.