Corrado d’Elia, il folle genio di Steve Jobs al Teatro Sociale

Si intitola “Io, Steve Jobs”, lo spettacolo di e con il regista, attore e drammaturgo Corrado d’Elia, in scena al Sociale giovedì 10 febbraio
Giovedì 10 febbraio, alle ore 20.30, l’attore, regista e drammaturgo Corrado d’Elia porterà al Teatro Sociale di Como, Io, Steve Jobs, uno spettacolo dedicato al grande imprenditore-informatico-
Lo spettacolo rientra nel progettoGli album di Corrado d’Elia, eventi scenici quasi intimi, privati, come potrebbe esserlo un album di vecchie fotografie da mostrare con riservatezza. Sono racconti di passioni, percorsi poetici che ogni volta coinvolgono ed emozionano, sospendendo il tempo, in uno stato di totale condivisione con il pubblico. Assoli suggestivi ed intensi che l’attore-autore racconta sul palco in profonda solitudine.

Questa pièce è un vero e proprio inno alla creatività. Uno spettacolo dedicato alle numerose sfaccettature di Steve Jobs (1955-2011): Steve il genio, il ribelle, l’anticonformista, l’uomo che più di altri ha creduto e si è battuto per la bellezza, l’uomo che ha saputo innestare l’anima alla tecnologia, ma anche Steve il solitario, il visionario, il cocciuto e l’idealista, a metà tra Don Chisciotte e Ulisse, colui che ha fallito miseramente ed ha saputo rialzarsi in maniera eccezionale. L’uomo che ha saputo trasformare ogni lancio in un evento memorabile. Steve Jobs il sognatore, l’uomo che ha cambiato per sempre le nostre vite, permettendoci di comunicare e di creare in ogni luogo. Ma anche l’uomo incapace di gestire i più semplici rapporti umani eppure in grado di circondarsi dei migliori collaboratori al mondo.

«Come può la tecnologia aprirci le porte della bellezza? Perché la solitudine accompagna sempre la vita dei grandi geni? Come si accompagnano vita, arte e bellezza? A cosa dobbiamo rinunciare quando inseguiamo le nostre visioni e i nostri sogni? La scienza senza bellezza non è nulla – ha raccontato Corrado d’Elia – Questo ci ha insegnato Steve Jobs. E chi si accontenta non arriva, non ce la fa. Occorre puntare sempre oltre i nostri limiti, oltre i limiti dell’immaginabile. Una storia unica, pennellata con umanità e visione, un’esperienza coinvolgente e indimenticabile. Un flusso di pensieri, una soggettiva sensibile e commovente, con cui racconteremo una delle figure più controverse del nostro tempo».