Discoteca senza autorizzazione, nuova sanzione e sospensione della licenza per la “Limonaia”
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Trenta giorni di stop dalla mezzanotte e multa di 1.500 euro: il provvedimento adottato dal sindaco di Merone dopo la segnalazione della Polizia
Sospensione della licenza per trenta giorni, sanzione di 1.500 euro per l’attività di discoteca che si teneva
ogni venerdi presso “La Limonaia” di Merone. Lo rende noto, in serata, la Questura di Como precisando che già nello scorso mese di agosto, a seguito dei controlli effettuati dal personale della Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Erba, il locale era stato chiuso per
7 giorni (provvedimento del Sindaco di Merone) ed era stato sanzionato per 1.500 euro per l’esercizio
abusivo dell’attività di sala da ballo. Infatti il locale non è autorizzato per l’esercizio di pubblico spettacolo e
quindi non ha mai avuto le licenze necessarie per svolgere l’attività di discoteca, circostanza per cui il legale
rappresentante, a suo tempo, era stato denunciato per il reato di “apertura abusiva di luoghi
di pubblico spettacolo o trattenimento”.
Nonostante questo, da alcune settimane pervenivano alla Questura e
al Comune di Merone segnalazioni ed esposti che lamentavano come, senza la necessaria autorizzazione e
incuranti delle restrizioni all’attività delle discoteche, alla “Limonaia” di Merone si continuasse con l’attività
di ballo nella sala adiacente al ristorante. I successivi accessi del personale della Divisione della Polizia
Amministrativa e Sociale della Questura di Como, hanno appurato che, nonostante la mancanza di qualsiasi
titolo all’attività e nonostante le limitazioni vigenti, il locale, ogni venerdì dalle 23 in poi,
diventava una vera propria discoteca abusiva con tanto di console per i DJ e clienti che ballavano senza
alcun distanziamento e senza che vi fossero le condizioni di sicurezza strutturali previste dalla normativa per
i locali pubblici da ballo.
Il Sindaco di Merone Giovanni Vanossi (nella foto) ha quindi adottato, sulla base degli accertamenti della Polizia
di Stato, i provvedimenti di competenza specifica ed ha sanzionato i titolari dell’esercizio con un’ulteriore
sanzione amministrativa di 1.500 euro e con il provvedimento accessorio della sospensione della licenza per
trenta giorni a partire dalla mezzanotte odierna. Inoltre, il responsabile è stato nuovamente segnalato alla
Procura della Repubblica di Como per il medesimo reato. Per maggiore chiarezza la Questura, nella note diffusa oggi, evidenzia
che l’esercizio delle attività di pubblico spettacolo è soggetto ad una normativa particolare ed i
locali destinati al ballo devono essere oggetto di un preventivo sopralluogo da parte di una specifica
commissione proprio per verificare la presenza di tutte le misure previste dalla legge per garantire la tutela
dei clienti.