Taccuino letterario del 25 febbraio 2022

Parolario&Co. è una rubrica settimanale di consigli di lettura realizzata in collaborazione tra Associazione Culturale Parolario, giornale La Provincia di Como e Ciaocomo radio con il patrocinio del Consiglio di Regione Lombardia. Si ringrazia Confindustria Como, Fondazione Volta e BCC Cantù
Iniziamo l’appuntamento di oggi della rubrica Parolario & Co con le opere del maestro del noir e del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968, Giorgio Scerbanenco.
Nato a Kiev nel 1911 da padre ucraino e madre italiana, è cresciuto a Roma, ma ancora adolescente si è stabilito a Milano. Approdato, negli anni Trenta, nel mondo dell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, è tornato in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili, ha collaborato con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella” ed è stato uno scrittore prolifico.
Ne parliamo oggi perché, a più di 50 anni dalla sua scomparsa, la casa editrice La Nave di Teseo sta ripubblicando tutta la sua opera, a partire da “Venere privata. La prima indagine di Duca Lamberti”, in cui compare per la prima volta l’ex medico, protagonista di una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filosofia.
“Duca Lamberti è un investigatore atipico, disincantato e arrabbiato – scrive nella prefazione del libro la figlia Cecilia – immerso nella folla e nella sua città, tra mafie, seduttori, ipocrisie di ogni specie e grandezza. Scerbanenco nei romanzi di Lamberti, il suo aggressivo e per nulla politicamente corretto alter ego, forse può finalmente far venire a galla il motivo per cui anche lui, come il suo personaggio, non riesce a dormire.”
In “traditori di tutti. Un’indagine di Duca Lamberti”, invece, c’è una coppia annegata in macchina nel Naviglio fuori Milano, in un modo che ricorda un omicidio accaduto diversi anni prima. Ma c’è anche una valigia misteriosa che porta a un ristorante di provincia dove il piatto forte del menù non va molto d’accordo con la legge. Il secondo romanzo della serie è una storia di spie e tradimenti che riapre le ferite della Seconda guerra mondiale, in un’Italia dove tutto è possibile ma non ci si può fidare di nessuno, che guarda incantata la televisione mentre il crimine allunga le mani sottobanco.
Restando in tema Scerbascenco, ecco cinque curiosità sul celebre autore:
1. Per motivi economici, fu costretto ad abbandonare gli studi e non terminò nemmeno le elementari, ma sviluppò da subito una grande passione per la scrittura.
2. Prima di approdare nel mondo dell’editoria, fece l’operaio e il conducente di ambulanze
3. Con il soprannome di Luciano, tenne per anni la rubrica della “posta del cuore” su Grazia e “Novella”, mentre per Annabella curò “La posta di Adrian” dedicata ai problemi sentimentali delle lettrici. Il contatto con le angosce e le storie dolorose della gente comune furono fondamentali per lo sviluppo del suo stile noir.
4. Il suo romanzo “I milanesi ammazzano il sabato”, il quarto e ultimo della serie di Duca Lamberti, ha dato il titolo all’album omonimo degli Afterhours, uscito nel 2008
5. Alla fine degli anni Trenta cominciò a frequentare assiduamente Canzo, Villa Magni-Rizzoli, il lago del Segrino e il Triangolo Lariano, classiche località della villeggiatura milanese dell’epoca, da cui trasse molta dell’ispirazione per i suoi romanzi e in cui ambientò la gran parte delle scene fuori Milano.
Cambiando completamente atmosfera e suggestione geografica, vale la pena dedicare uno spazio al libro “Corpi Celesti”, edito da Bompiani con il quale la sua autrice, Jokha Alharthi, ha vinto il Man Booker International Prize 2019. Ambientato nel piccolo paese di ‘Awafi, in Oman, l’opera racconta la storia di tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa ‘Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d’amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma’, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di ‘Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell’Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Grazie alla sapiente alternanza tra passato e presente, la narrazione scorre come un fiume in piena, animata dal desiderio di confrontarsi con antiche regole e infine sovvertirle.
E se un lento adagio ci ricorda che “noi siamo quello che mangiamo”, potrebbe essere interessante prendere spunto da “Ricette vegane e vegetariane anche per onnivori” edito da Mondadori Electa e scritto da Iader Fabbri, in cui l’autore ha ideato e raccolto più di cinquanta piatti vegani e vegetariani, pensati per tutti. Gli onnivori troveranno appetitose e originali opportunità gastronomiche per ogni giorno, scoprendo gusti nuovi e sapori inaspettati ma anche un miglior bilanciamento nutrizionale. Vegani e vegetariani invece impareranno le migliori strategie culinarie per valorizzare le fonti proteiche veggie. Tutte le ricette, a cui si aggiungono piatti vegetariani tratti dalla tradizione regionale italiana, sono pensate per essere preparati anche da chi si ritiene “negato” in cucina, e tutte applicano in modo gustoso i principi che hanno reso famoso il biologo nutrizionista: niente diete rigide, niente conteggio delle calorie, ma una ricerca quotidiana dell’equilibrio tra i macronutrienti per garantire un assetto ormonale bilanciato dell’organismo attraverso il cibo.
Per i bambini e le bambine dagli otto anni in su, consigliamo la lettura di “Odino, giganti e altre stranezze. Miti e storie degli dei del Nord”, scritto da Paolo Berto ed edito da Electa Junior. Dal successo del podcast “Miti nordici”, l’autore ci guida alla scoperta del fantastico, tragicomico e umanissimo mondo della mitologia norrena, raccontando una moltitudine di storie cariche di energia e caos e un universo di nove mondi collegati da un albero eterno. Storie mai scritte, perché gli antichi norreni credevano nel potere delle voci, capaci di far riecheggiare i racconti attorno al fuoco, tra risate e fiumi di idromele. Storie che ci parlano di un mondo cupo, difficile, dove anche gli dei più astuti vengono sconfitti e solo il più forte sopravvive. Ma in questa eterna sfida conta una sola verità: le storie non muoiono mai.
A cura di Alessia Roversi
