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Ricordando Diakite Youssouf morto cercando la libertà

26 febbraio 2022 | 09:56
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Ricordando Diakite Youssouf morto cercando la libertà

Cinque anni fa, il 27 febbraio 2017, sul tetto di un treno locale si consumava l’ennesima tragedia delle migrazioni. Un giovane proveniente dal Mali, Diakite Youssouf, veniva folgorato dalla rete elettrica ferroviaria a poca distanza dalla stazione di Balerna, appena superato il confine italo-elvetico. Ci vollero alcuni giorni per ricostruire la sua identità, ma tuttora non sappiamo quale è stata la sua storia, il suo percorso, il suo progetto di vita. Sappiamo solo che da cinque anni “riposa”, grazie a un gesto di civiltà del Comune di Balerna, nel cimitero del paese ticinese.

Como Senza Frontiere domani, domenica 27 febbraio, ricorderà Diakite Youssouf andando al cimitero di Balerna, dove c’è anche la tomba di Mohamed Qouyt, un altro migrante travolto da un treno sulla stessa linea nel gennaio 2018. “Partiremo dalla stazione di Como San Giovanni alle 10,10, salendo su un treno, come Diakite non ha potuto fare “legalmente”. Lo ricordiamo anche lunedì 28 febbraio pomeriggio dalle 17,30 alle 18,30, sulla scalinata dei giardini della stazione di Como San Giovanni, dove nel 2016 per molte settimane dovettero accamparsi centinaia di persone migranti impedite – come Diakite – nel completamento del loro viaggio.

Diakite  è morto a poca distanza da noi, ucciso dalla Fortezza Europa e dalla sua incapacità di riconoscere il diritto alla migrazione, sancito dalle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, parte integrante di quell’orizzonte di valori che dà sostanza alla dignità umana.  Diakite Youssouf – insieme a tante altre persone: donne, uomini, bambine e bambini, spesso senza nome e senza tomba – è per noi il simbolo di quanto ancora resta da fare per affermare i diritti di tutte le persone. È il simbolo delle nostre mancanze, ma anche del nostro impegno”.

Como senza frontiere si è data come obiettivo quello di lavorare per cambiare la percezione delle migrazioni e – soprattutto – per modificare le relazioni con le persone costrette a migrare, a causa di guerre, povertà, violenze, disastri ambientali.

Per questo, anche quest’anno, vogliamo ricordare Diakite Youssouf”.

Questo indispensabile dovere di memoria è promosso da Como senza frontiere e ha già trovato l’adesione di Acli, Cgil-Cisl-Uil, Tavolo interfedi.